Vediamo insieme alcuni esercizi sugli arpeggi di settima per sviluppare un approccio orizzontale collegato alle progressioni tonali.
Tutti conosciamo l’importanza degli arpeggi di settima, o almeno dovremmo conoscerla, e sappiamo quanto possa essere difficile trovare la maniera giusta di studiarli. Si ma… Giusta per cosa?
Per apprenderli in maniera chiara, con multiple possibilità di diteggiatura, per avere poi sempre delle alternative pronte durante l’improvvisazione sulle progressioni tonali, o per padroneggiarli anche su diverse ottave. Spesso lo studio degli arpeggi si basa su esercizi in posizione su triadi, quadriadi etc…. cercherò di fornirvi qualche altro suggerimento visto che sono sicuro che, per esempio, molti di voi avranno già studiato l’arpeggio di Gmaj7 a partire dalla sesta corda terzo tasto fino alla prima corda.
A mio avviso inizialmente è bene utilizzare solo le note degli arpeggi che si è deciso di utilizzare. Nota: nessun assolo è costruito nella sua interezza esclusivamente sugli arpeggi ma questa pratica ci renderà più abili a usarli con prontezza.
Successivamente inseriremo note della scala di riferimento per collegare le forme dell’arpeggio, dopodiché potremo inserire anche cromatismi ascendenti e discendenti. Possiamo iniziare con la progressione degli arpeggi a quadriadi della scala di SOL maggiore sviluppati su una ottava con la tonica sulla quarta corda, come potete vedere nell'esercizio che segue.
E’ importante rispettare la diteggiatura per far si che le varie forme d’arpeggio abbiano un suono omogeneo. Gli arpeggi in questione sono: Gmaj7, Am7, Bm7, Cmaj7, D7, Em7, F#m7(b5) e la progressione inizierà dall’arpeggio più vicino alla paletta, ovvero Em7.
Esercizio 1 in SOL maggiore
Questo esercizio ci fa muovere orizzontalmente concentrando l’attenzione sulle tre corde centrali utilizzando spostamenti per grado congiunto. Molti schemi armonici su cui suoniamo hanno però accordi che solitamente si muovono con salti di quarta o quinta (es. Cmaj7 / Fmaj7 oppure Am7 / D7 / Gmaj7 o altre). E allora a che ci serve? Che fatica dover fare salti così ampi sullo stesso set di corde per suonare progressioni come quelle!
Non è infatti quella la finalità. La finalità è prendere dimestichezza con un pensiero orizzontale degli arpeggi che potremo utilizzare come progressioni proprio su giri tonali.
Esercizio 2 sui salti di terza
Nel secondo esercizio vi propongo una prima idea con salti di terza ascendenti. Provate per esempio a mettere una base composta da IIm7 / V7 / Imaj7 e suonarli liberamente senza preoccuparvi troppo della sovrapposizione arpeggio / accordo, ma ponendo piuttosto l’attenzione sul suono generale. Vedrete che in base all’accordo che sta scorrendo percepirete le note con peso diverso rispetto al concetto di consonanza e dissonanza… ripeto: usate le orecchie, difficilmente ci danno suggerimenti sbagliati se le educhiamo bene.
Ovviamente questo è uno spunto e può essere implementato con salti di quarta, quinta o altro. Il fine è sviluppare l’approccio orizzontale, lo smanicamento e la prontezza ad eseguire arpeggi maj7, m7, 7 e m7(b5) su una ottava. Il secondo esercizio può essere implementato con movimenti discendenti sempre di terza, quarta, quinta etc.
Esercizio 3 sul collegamento tra arpeggio e modo
Concludo questa pillola sugli arpeggi con la sovrapposizione arpeggio / scala per spronarvi a fare pratica in maniera orizzontale usando il connubio accordo / modo sempre all’interno di una ottava.
Ogni grado della scala come sapete infatti è collegato a un modo: I Ionio, II Dorico, III Frigio, IV Lidio, V Misolidio , VI Eolio , VII Locrio.
Esercizio 4
Nel quarto esercizio continuerò sulla falsa riga del terzo utilizzando progressioni discendenti di terza, per variare un po’ :-).
Esercizi su arpeggi parziali
Aggiungo altri due suggerimenti che fanno riferimento all’utilizzo di parziali di arpeggio, ovvero suonare solo tonica, terza e quinta in progressioni ascendenti o discendenti o a salti (esercizio 5) oppure suonare quinta, settima e ottava sempre con la stessa idea (esercizio 6), oppure create voi la vostra combinazione parziale.
Esercizio 5
Esercizio 6
Conclusioni
Le possibili variazioni come vedete sono tantissime: l’ordine di esecuzione delle note dell’arpeggio prima di passare a quello successivo, l’utilizzo del legato o della pennata alternata o un misto delle due tecniche, l’inserimento di tecniche d’espressione come bending o slide… è un materiale tutto da esplorare considerando che questi spunti sono estendibili ad altre diteggiature, altri set di corde e ad altri arpeggi.
Se volete approfondire ulteriormente le vostre conoscenze sugli arpeggi di settima provate a dare un'occhiata a questi articoli:
Arpeggi di settima: una routine di esercizi di tecnica
Arpeggi di settima: un’idea veloce per migliorare la visualizzazione
Buon lavoro!