I voicing drop 2 e drop 3 sono tra quelli più usati in ambito jazzistico e non solo, in questa lezione vediamo i rivolti, la loro applicazione pratica sulla chitarra e facciamo insieme alcune considerazioni.
Come studiare gli accordi
Abbiamo già parlato dei voicing denominati drop e della loro costruzione nell’articolo che affronta questo argomento dal punto di vista teorico, se non lo avete letto oppure pensate di averne bisogno cliccate qui.
A questo punto addentriamoci nello studio dei rivolti dei voicing drop 2 e drop 3, facendo alcune considerazioni.
Una considerazione sul sound
Una raccomandazione: il sound dei vostri accordi migliora insieme alle vostre conoscenze, a patto che voi facciate attenzione all’aspetto sonoro mentre state studiando. Quindi quando suonate un accordo, tenetelo fermo, lasciatelo risuonare fino a quando non si chiude naturalmente, o quasi. Preparatevi bene prima di colpire le corde, posizionate bene la mano sulla tastiera. Se siete posizionati bene, la mano che colpisce le corde non ha bisogno di forza, e l’accordo suonerà ricco e corposo. In una parola sola… ascoltatevi.
Registro troppo grave o troppo acuto?
Una considerazione generale per quanto riguarda il registro in cui suoniamo un accordo e per quanto riguarda le note al basso, senza dilungarmi molto, e invitandovi a valutare col vostro giudizio quello che sto per spiegare.
Più gli accordi sono suonati nel registro grave e più dobbiamo fare attenzione al fatto che il suono non diventi indefinito, soprattutto se suoniamo con un timbro “gonfio”, con poche frequenze medie e acute. In questo caso anche il set di corde influisce. Altra annotazione riguarda come dicevo la nota al basso. La tonica e la quinta giusta sono note neutre, la terza tende a spostare un pò il suono dell’accordo, la settima va usata con cautela. Più la nota al basso è nel registro grave e più è staccata dal resto dell’accordo, più prende importanza e più le valutazioni sopra esposte a riguardo prendono consistenza.
Il terzo rivolto, con la settima maggiore al basso, non è sicuramente la scelta di “default” quando per esempio stiamo leggendo una partitura di uno standard. Soprattutto nel caso un cui si stia accompagnando un/una cantante non lo usate (!!!) a meno che la sigla dell’accordo non indichi l'accordo di DO con il basso SI, se volete sperare di essere richiamati anche per l’ingaggio successivo ;-). A parte gli scherzi, la settima maggiore al basso “sposta” molto il suono dell’accordo a causa della sua estrema vicinanza alla tonica.
Le drop 2 sulle quattro corde gravi
Bene, dopo tutta questa serie preamboli è arrivato il momento di studiare i rivolti sulla chitarra. Ecco gli accordi in drop 2 sulle quattro corde basse, gli esempi sono tutti su Cmaj7.
Personalmente non li uso molto su questo set di corde, ma questo non è importante. Fate le vostre valutazioni personali sulla comodità e sul sound. Come già detto se il timbro che state usando è un pò scuro c’è il rischio che per via del registro e della dimensione delle corde il tutto risulti poco definito. Un’implicazione interessante, a seconda delle tonalità, può essere l’utilizzo in combinata delle corde a vuoto (p. es. provate a suonarli suonando tutte le corde, anche quelle libere del SI e MI cantino). Di solito il primo rivolto è quello che risulta più scomodo.
Le drop 2 sulle quattro corde centrali
In questo caso il registro in cui si collocano gli accordi è quello medio. Raccomando di fare sempre attenzione al terzo rivolto a causa della sonorità. Il primo rivolto sarà quello che probabilmente vi farà dannare di più per via della diteggiatura aperta su cinque tasti, così come nel set di corde visto in precedenza.
Le drop 2 sulle quattro corde acute
Si tratta probabilmente del set più comodo per quanto riguarda in generale le posizioni che si creano. Le basse non scendono mai sotto la corda RE, quindi anche se restano validi i ragionamenti fatti fino qui sulle note al basso, in questo caso non raggiungono mai un registro “pericoloso”.
Le drop 3 con il basso sulla sesta corda
A questo punto possiamo affrontare lo stesso studio per quanto riguarda le drop 3. In questo caso i set di corde sono due. Io solitamente uso quello con il basso sulla corda di MI.
Le drop 3 con il basso sulla quinta corda
La posizione con la tonica al basso può anche essere suonata con un’altra diteggiatura, comprendente il barrè, utilizzabile nel caso che usiate la tecnica del pizzicato, in modo da non far suonare le note indesiderate.
Come proseguire
Come proseguire questo studio? A questo punto sta a voi! Il mio consiglio è di iniziare dall'applicazione su altri accordi, se volete potete fare riferimento ad un altro articolo a riguardo cliccando qui. Per quanto riguarda le drop 2 consiglio lo studio almeno sul set di corde centrale e quello acuto, mentre per le drop 3 quello con il basso sulla corda MI. Opzionali, e a vostra discrezione, lo studio sui restanti gruppi di corde.
Buon lavoro!