Lo studio della scala maggiore è un passo importante per la comprensione dei meccanismi della chitarra, vediamo insieme alcuni metodi alternativi al sistema delle posizioni da applicare sul manico.
La scala maggiore è uno degli argomenti principali per quanto riguarda la chitarra e l’improvvisazione. Il tempo che le dedichiamo si riflette poi nella gestione dei modi derivati, quindi possiamo affermare che la padronanza di questo argomento avrà molteplici riflessi nel nostro modo di suonare e nella nostra espressione musicale. Il metodo più diffuso è quello degli studi in posizione, basati sul sistema CAGED o quello derivato dal libro di W. G. Leavitt. Ma questi metodi cosiddetti verticali, che pure hanno una loro valenza come vedremo, non sono sufficienti da soli per suonare poi melodie improvvisate all’impronta in modo più libero.
Il mio consiglio è di affiancare una serie di sistemi di organizzazione della tastiera, sia in verticale che in orizzontale, al fine di raggiungere una padronanza il più possibile completa della scala maggiore nella tonalità che stiamo studiando. In questo modo il lavoro per ogni tonalità necessita di più tempo, proprio perché non è sufficiente imparare solo i famosi cinque o sette box per interiorizzare la scala maggiore in tutte le tonalità. Spesso durante le lezioni un concetto che cerco di passare agli allievi è proprio questo: “non studiare una scala, studia una tonalità”.
Vediamo una serie di passaggi per lo studio della scala maggiore. Questa stessa metodologia potrà poi essere applicata ad altre scale.
La scala maggiore corda per corda
Il primo passo, molto semplice dal punto di vista logico, è verificare di essere in grado di saper suonare la scala maggiore di DO sulle singole corde. Vedete questo esempio sulla corda SI.
Per sentire poi il suono vero e proprio della scala, iniziate e terminate sulla nota fondamentale come vedete nella figura qui sotto.
Questi esempi si spingono fino al dodicesimo tasto, sta a voi estendere il concetto su tutta l’estensione disponibile (ed effettivamente praticabile) del vostro strumento.
A questo punto ripetete lo studio sulle corde restanti. Alcuni di voi impiegheranno poco tempo a finire questo studio, altri che magari hanno studiato solo in verticale potrebbero notare che invece non conoscono così bene la scala maggiore di DO come pensavano…
Successivamente provate a improvvisare su una base. Usate quella che trovate qui sotto o create la vostra. Se volete creare una routine da 15 minuti totali, utilizzate una backtrack da 2 minuti. Improvvisate su una corda fino alla fine della base. Successivamente premete play e cambiate corda. In questo modo in meno di un quarto d’ora avrete eseguito l’improvvisazione su tutte le corde singole. La base che segue è su un solo accordo, Cmaj7. L’andamento è swing con metronomo a 100 BPM. Gli strumenti sono contrabbasso, Rhodes e clic sul 2 e 4.
“Si ma improvvisare su una corda è una noia mortale, non posso suonare i miei licks stroboscopici da 24 note al secondo!”. Vero. Infatti non lo fate per questo motivo. Lo fate perché state cercando di sbloccare lo strapotere della tonnellata degli studi in posizione che avete fatto fino ad oggi, e che vi hanno portato a vedere il manico in modo spezzato e non in modo unitario.
Cosa possiamo imparare suonando la scala maggiore su una sola corda?
- La cosa più evidente è quella che ho appena scritto: suonare e improvvisare su una corda avrà un effetto evidente sulla vostra percezione della tastiera, soprattutto se è la prima volta che provate questo metodo.
- Focalizzare maggiormente sul sound, sulla pronuncia e sul timing delle vostre note, visto che è più difficile suonare millemila note!
- Creare un'abitudine a muoversi su e giù sul manico
- Esplorare tutto il registro, dalle corde a vuoto agli acuti
- Sviluppare una maggiore coscienza per quanto riguarda la scelta delle note
- Prestare attenzione alle varie tecniche di espressione: slide, legati, bending
Studiare la scala maggiore su coppie di corde
A questo punto possiamo compiere uno step successivo: usare le coppie di corde. Di solito quando si passa alle coppie di corde dopo che siamo stati un po' di tempo (giorni? settimane?… dipende da voi!) a improvvisare sulle corde singole la sensazione è quella di avere a disposizione già tante possibilità in più, ed in effetti è così. Quindi costruiamo una routine come abbiamo fatto in precedenza.
Sulla chitarra abbiamo 5 coppie di corde adiacenti. In questo caso possiamo sviluppare una routine da 10 minuti utilizzando una base da 2 minuti circa. Per cambiare il mood in questo caso provate ad esercitarvi con la backtrack che segue, con andamento di tipo latin. Il metronomo è 120 BPM.
Studiare le scale a quattro note per corda
Un altro studio molto interessante che potete provare per studiare la scala maggiore è quello basato sulle quattro note per corda. In questo caso la scala viene sviluppata in modo diagonale, di fatto una via di mezzo tra l’approccio verticale e quello orizzontale. Provate a partire dalla corda MI a vuoto, successivamente dal FA, dal SOL e dal LA. Per quest’ultima opzione provate anche a partire dalla corda a vuoto, al fine di creare più percorsi lungo la tastiera.
Per quanto riguarda la mano destra vi consiglio l’utilizzo della pennata alternata, e vi propongo due differenti opzioni. Nel primo esempio la nota più acuta non viene ripetuta, questo fa si che la pennata del “ritorno” dell’esercizio sia in direzione opposta rispetto all’andata.
Nel secondo esempio invece ribattendo la nota più acuta, la direzione della pennata resterà sempre la stessa, quindi con la direzione dall’alto verso il basso al cambio di corda, sia all’andata che al ritorno.
Conclusione
Bene, adesso avete gli strumenti da applicare alle varie scale e/o tonalità se volete abbinare ai vostri studi in posizione qualche esercizio che vi stimoli a non restare bloccati in una zona del manico. Vedrete che se insisterete, la percezione della scala maggiore, o di qualunque scala stiate studiando cambierà, diventando più organica lungo tutto lo strumento. Chiaramente tutta la lezione andrebbe applicata ad altre tonalità e ad altre scale.
Se cercate altri stimoli per lo studio della scala maggiore provate a cliccare qui. 🙂
Buon lavoro!