Scritto da: Luca Gelli - Categorie: teoria e armonia

Le triadi: formazione, siglatura, rivolti ed altre considerazioni

Le triadi sono la prima forma completa di accordo di cui capire forme e meccanismi. In questo articolo cercheremo di analizzarle dal punto di vista teorico e sonoro.


Come sono formate le triadi

Gli accordi sono costituiti dall’unione di più suoni suonati contemporaneamente. Queste note possono anche essere suonate progressivamente e lasciate poi risuonare insieme, come in un arpeggio, e possono essere organizzate in vario modo, utilizzando varie tipologie di intervallo. Le triadi rappresentano la forma più basilare degli accordi e sono formati da tre note, anche dette voci.

Al suono base, cioè la tonica o nota fondamentale, vengono sovrapposte la terza e la quinta.

Le quattro triadi principali

Le quattro triadi principali sono quella maggiore, minore, diminuita e aumentata. Sono formate in questo modo:

Maggiore: tonica, terza maggiore e quinta perfetta.
Minore: tonica, terza minore e quinta perfetta.
Aumentata: tonica, terza maggiore e quinta aumentata.
Diminuita tonica, terza minore e quinta diminuita.


Qui sotto potete le vedere sul pentagramma e ascoltare tramite gli esempi audio, tutti con tonica DO.

Le quattro triadi principali

Come si siglano le triadi

I simboli comunemente usati nella siglatura internazionale sono:

Triade maggiore: C
Triade minore: C-, Cm, Cmin
Triade aumentata: C+, Caug
Triade diminuita: C°, Cdim.

I rivolti

Ogni triade può avere le note disposte in varie maniere. Come le abbiamo viste nel primo esempio hanno tutte la tonica, o nota fondamentale, al basso. Di conseguenza sono in stato fondamentale. Nel caso che abbiano la terza al basso sono in primo rivolto. Se hanno la quinta al basso sono in secondo rivolto. Gli esempi che seguono sono tutti in DO maggiore.

Rivolti

Le triadi come sovrapposizione di intervalli

Le triadi posso essere anche viste come sovrapposizione di intervalli. Vediamo gli esempi sui rivolti visti nel pentagramma precedente.

Sovrapposizione di intervalli

Parti strette e parti late

Tutti gli esempi visti fino ad ora comprendono triadi disposte a parti strette, cioè l’estensione dell’accordo è compresa entro un’ottava. Quando invece si estende oltre questa distanza si parla di parti late, come potete vedere e ascoltare nell'esempio che segue.

Triadi a parti late

Considerazioni su rivolti e registro

Tornando per un momento alle considerazioni sulle note al basso, queste prenderanno un’importanza più evidente proprio quando tra il basso e il resto dell’accordo sarà presente una distanza più grande, rispetto alla triade a parti strette.
In questo caso il basso verrà probabilmente messo in evidenza anche nel simbolo dell’accordo, cosa comunque possibile anche nelle triadi a parti strette.

Ecco un paio di esempi riguardanti la triade maggiore, chiaramente il concetto è applicabile ai vari tipi di triade:

Maggiore con terza al basso: C/E
Maggiore con quinta al basso: C/G.

Per mettere più in evidenza la distanza tra la nota al basso e il resto dell'accordo ho utilizzato il doppio pentagramma.

Triadi con terza e quinta al basso

Come abbiamo visto nell'esempio precedente alcune note possono essere raddoppiate su varie ottave, questo non cambierà i parametri spiegati fino ad ora riguardo ai rivolti e l'estensione dell'accordo.

Triadi con note raddoppiate

Riepilogo

Ecco un piccolo riassunto riguardante la triade minore, aumentata e diminuita nei vari rivolti a parti strette.

Minore

Aumentata

Diminuita

Altre triadi

Esistono altre quattro triadi oltre a quelle viste fino ad ora che non rientrano nel computo di quelle, per così dire, principali. Le triadi sus4 e sus2 sono caratterizzate da un suono sospeso, infatti il termine sus sta per suspended, cioè sospeso in lingua inglese. Questa caratteristica è una conseguenza del fatto che per creare questi due accordi dobbiamo inserire la quarta perfetta o la seconda maggiore al posto della terza. Quest’ultima è proprio la nota che fornisce il carattere maggiore o minore della triade di cui stiamo parlando. Eliminandola, il suono che otteniamo è, appunto, sospeso.

Triadi sus

I simboli per le triadi sus sono esattamente come citato nel testo precedente, cioè sus4 e sus2. Nelle varie partiture potete trovare queste diciture scritte anche tra parentesi.

Altre due triadi, dal carattere dissonante come anche quella aumentata e quella diminuita viste in precedenza, sono quella maggiore con la quinta diminuita e quella minore con la quinta aumentata.

I simboli più comunemente usati per questi ultimi due casi sono:
Triade maggiore con quinta diminuita: C(b5)
Triade minore con quinta aumentata: C-(#5), Cm(#5), Cmin(#5).

Dobbiamo ricordarci che gli accordi dissonanti producono un suono di per se instabile, per questo sono da valutare in un contesto musicale, cioè in una progressione di accordi, che tenga conto di una risoluzione verso una consonanza.


Alcuni esempi per capire attraverso l'ascolto

Per cercare di capire le varie sonorità di quello di cui abbiamo parlato in questo articolo ho scritto dei brevi esempi.

ESEMPIO 1 - Un classico giro tonale in DO maggiore che potete ritrovare in tantissime canzoni popolari. Ascoltate come C/E porti verso F.

Esempio 1

ESEMPIO 2 - Questo è lo stesso giro di accordi precedente ma questa volta ho utilizzato il pedale di DO al basso, cioè una nota fissa che nelle prime due battute è la tonica mentre nelle altre è la quinta dell'accordo.

Esempio 2

ESEMPIO 3 - In questo esempio ho utilizzato le triadi sus che girano intorno alla triade maggiore, un movimento molto utilizzato nella musica pop.

Esempio 3

Ascoltiamo adesso le triadi dissonanti nel contesto di una progressione che porti ad una risoluzione, e quindi ad una consonanza.

ESEMPIO 4 - In questo caso ho utilizzato la triade maggiore con la quinta che si muove per semitoni.

Esempio 4

ESEMPIO 5 - Questo è lo stesso schema dell’esempio precedente ma applicato alla triade minore.

Esempio 5

ESEMPIO 6 e 7 - Infine un paio di esempi in cui al giro tonale di DO maggiore vengono applicate delle linee di basso, nel primo caso con una linea ascendente e nel secondo caso invece una discendente. Come già fatto in precedenza ho utilizzato il doppio pentagramma per mettere più in evidenza il movimento delle note al basso.

Esempio 6
Esempio 7

Come proseguire e approfondire

Come abbiamo visto in questo articolo le triadi offrono già moltissimi spunti creativi per la scrittura e l’arrangiamento. In questo breve articolo spero di avervi dato una veloce e sintetica panoramica sull’argomento.

Per prendere confidenza da un punto di vista puramente tecnico vi consiglio, come già fatto per gli intervalli, di utilizzare un doppio approccio. Un esercizio è quello di riconoscere una triade date le note di partenza, un altro è quello di costruire la triade X nel rivolto Y. Nella rete esistono varie applicazioni e software che possono risultare dei validi allenatori. Provate a allenarvi su teoria.com.

Oltre a questo, inutile dirlo... trascrivete! La musica popolare è un libro aperto pronto per essere letto da voi. Cercate di trovare gli accordi delle canzoni, usate le orecchie!!!

Ciao, e come sempre buono studio!

fine
Luca Gelli -