Nelle lunghe sessioni delle band in sala prove quanto volte ci siamo scontrati sul quel passaggio che è “… un pò prima… un pò dopo…” senza avere però un riferimento esatto riguardo a quello di cui stiamo parlando? Affrontiamo i concetti di base che riguardano il battito del metronomo, la durata delle note e delle pause.
In questo articolo cercherò di spiegare le nozioni fondamentali che riguardano la pulsazione e la durata delle note e delle pause. Iniziamo col parlare della velocità e del battito del metronomo.
Il battito del metronomo
Lo scorrere del tempo delle nostre giornate è scandito da ore, minuti e secondi, in musica invece questo compito è affidato ad un battito regolare e regolabile a nostro piacimento. Lo strumento per stabilire la velocità di queste pulsazioni (le parole battito e pulsazione indicano la stessa cosa) è il metronomo, uno strumento regolato da un meccanismo ad orologeria, oggi esistente anche in formato digitale e con molteplici varianti.
Nel prossimo esempio potete ascoltare il battito del metronomo a 60 battiti al minuto, ovvero la velocità corrispondente a quella dei secondi scanditi da un orologio. In musica moderna spesso viene usato l’acronimo BPM, cioè beat per minute.
Nel prossimo esempio la velocità dei battiti al minuto è 120, quindi doppia rispetto all’esempio precedente.
I nomi delle velocità e dei portamenti
La velocità dei battiti può essere scritta sopra al pentagramma. Esistono anche varie diciture riguardanti la velocità di un brano. In musica classica abbiamo delle parole, dette indicazioni agogiche, che indicano una gamma di velocità, lasciando quindi una parziale libertà di interpretazione all’esecutore. Ecco uno schema riassuntivo.
- Largo dai 40 ai 60 BPM
- Larghetto dai 60 ai 66 BPM
- Adagio dai 66 ai 76 BPM
- Andante dai 76 ai 108 BPM
- Moderato dai 108 ai 120 BPM
- Allegro dai 120 ai 168 BPM
- Presto dai 168 ai 200 BPM
- Prestissimo dai 200 ai 208 BPM
A questi termini venivano poi aggiunti altri termini per accentuare l’umore del brano, per esempio con brio, solenne, maestoso.
In epoca moderna le diciture sono poi cambiate, nel jazz si parla di medium swing, ballad, up tempo, slow swing ed altro. Nella musica pop più spesso viene indicata la velocità del battito metronomico e il genere: pop ballad, rock, shuffle funk, ed altro.
La durata relativa delle note e delle pause
Le note posso avere varie durate rispetto alla pulsazione di base. Le figure musicali ci permettono di stabilire in forma scritta questo parametro. Per quanto riguarda le altezze delle note vi rimando all’articolo dedicato.
La figura normalmente presa come punto di partenza del ragionamento alla base della durata delle note è il quarto, detto anche semiminima.
Il quarto viene preso spesso come parametro di base della velocità metronomica, ed a questo si relazioneranno poi le altre figure ritmiche, anche se è bene chiarire che il battito del metronomo può fare riferimento a qualunque figura, è una nostra scelta.
Nell'immagine sottostante vedete la rappresentazione grafica delle indicazioni di velocità su un pentagramma in cui sono presenti quattro note da un quarto, a seguire potete anche ascoltare l’esempio in audio: quattro DO da un quarto l’uno a 60 BPM.
Come abbiamo visto la velocità dei battiti può essere scritta sopra al pentagramma mettendo accanto alla figura di riferimento il numero di pulsazioni al minuto. Torniamo a parlare della durata delle note.
Altre figure ritmiche
Oltre alla semiminima esistono chiaramente altre figure ritmiche. Nell’esempio che segue potete vedere e successivamente ascoltare quattro figure da un quarto (possono essere scritte anche con la frazione: 1/4) seguite da due figure dal valore doppio, cioè 2/4 ed una da 4/4. Le figure da 2/4 si chiamano minime, o metà nel linguaggio popolare, quelle da 4/4 semibreve o più comunemente interi. Le potete vedere scritte nel pentagramma e ascoltare nel file audio.
Esistono anche note più brevi, che possono essere scritte singolarmente o raggruppate in base a vari criteri. Le crome o ottavi sono due per ogni quarto.
Le semicrome o sedicesimi sono quattro per ogni quarto.
Le biscrome o trentaduesimi sono otto per ogni quarto e risultano già molto veloci a 60 BPM.
Esistono figure ancora più brevi e raramente utilizzate, cioè le semibiscrome, o sessantaquattresimi , che sono sedici per ogni quarto, e la fusa, ovvero i centoventottesimi, trentadue per ogni quarto. Oltre a queste esiste anche il caso particolare della breve, una nota lunga che dura 8/4, anche questa raramente usata.
Le pause
Per ogni nota esiste la pausa equivalente. Le pause sono i simboli attraverso cui possiamo mettere su carta i silenzi. Nel prospetto che segue ad ogni valore viene messa accanto la relativa pausa, partendo dalla nota da 4/4 fino alle note da 1/32.
I simboli per prolungare i suoni e le pause
Le opzioni fin qui elencate non bastano però a soddisfare la casistica presente nella scrittura musicale. Al fine di ottenere altri valori sono stati creati dei simboli che possiamo utilizzare per assegnare alle note una durata diversa rispetto a quello che abbiamo visto fino a questo punto.
Per quanto riguarda le note abbiamo più opzioni che sceglieremo in base alle nostre necessità: la legatura di valore, il punto di valore, detto anche semplicemente il punto, e la corona. Per prolungare i valori dei silenzi possiamo utilizzare il punto e la corona, mentre altre volte è sufficiente mettere i simboli delle pause l’uno accanto all’altro. Vediamoli uno per uno.
La legatura di valore è costituita da una linea curva che somma il valore di più note della stessa altezza.
Il punto prolunga la nota o la pausa di metà del suo valore. Esistono anche il doppio punto e il triplo punto. In questi casi il secondo punto aumenta il valore della nota della metà del primo, in terzo invece della metà del secondo.
La corona è un simbolo collocato sopra una nota o una pausa e ne prolunga la durata a discrezione dell’esecutore.
Siamo arrivati alla fine di questo articolo. Spero di aver chiarito alcuni aspetti fondamentali riguardanti velocità e durata di note e pause. La pratica indicata per prendere confidenza con questi concetti è il solfeggio ritmico.
Buono studio e alla prossima!