Amazing Grace: arrangiamento per guitar solo e guitar duo

Questa lezione ci consente di lavorare su diversi livelli di abilità tecnica. Questo arrangiamento di Amazing Grace per guitar solo e guitar duo illustra i tre ruoli principali del chitarrista: solista, ritmico e polifonico.


Premessa

In questo nostro incontro lavoreremo utilizzando Amazing Grace, un brano incluso nel repertorio di molti big del mondo del gospel; ma anche del rock, del pop e del classico. È stato interpretato da Aretha Franklin, Elvis Presley, Ray Charles, Pavarotti e molti altri.

Ma veniamo alla nostra lezione che si occupa di questo pezzo in versione strumentale. Ciononostante nulla vi vieta di utilizzare la parte di accompagnamento come base per cantarci sopra; se la melodia in tonalità di SOL maggiore rientra nella vostra estensione vocale. La melodia da me proposta è particolarmente semplice e adatta ai principianti; ma può essere un buon punto di partenza per eseguire variazioni o improvvisazioni personali sul giro armonico.

Per iniziare vi propongo un semplice arrangiamento per due chitarre.


Una semplice melodia sulla pentatonica maggiore

La parte melodica a note singole è tutta in settima posizione e il tema si basa completamente sulla scala pentatonica di SOL maggiore. Delle due chitarre questa è sicuramente quella più semplice, per questo motivo consente al principiante di dedicarsi al tocco e all’espressione nel senso più melodico del termine.

La diteggiatura della mano sinistra è praticamente vincolata alla settima posizione: il dito 1 al VII tasto, il 2 all’VIII, il 3 al IX e il 4 al X ad eccezione del terzo quarto dell’ottava misura dove si utilizza il 3 dito sulla nota LA per poi suonare il RE della misura successiva con il 4; tornando quindi a rispettare la regola di base della diteggiatura della sinistra in posizione.


La mano destra e la mano sinistra

Per la mano destra potete sperimentare varie soluzioni suonando sia con indice e medio alternati, che ripetuti, a seconda della comodità del momento o di certi cambi di corda. La scelta sta a voi al vostro buon senso e alla vostra abilità individuale. Personalmente quando devo eseguire un tema uso quasi sempre il tocco appoggiato: le dita indice, medio e anulare, dopo avere suonato una corda, si appoggiano su quella soprastante; fatta eccezione per la sesta corda dove eseguite comunque lo stesso tipo di movimento anche se il dito non troverà nessuna corda soprastante.

Con il pollice o con il plettro?

Potete anche provare a suonare tutta la melodia col pollice, alla Wes Montgomery per intendersi. In questo caso appoggiate il pollice alla corda sottostante dopo aver suonato una nota, fatta eccezione ovviamente per il MI cantino. Un’altra possibilità è l’utilizzo del plettro; data l’estrema lentezza e semplicità del brano vi propongo di dare la pennata sempre in giù per dare più corpo al suono. Anche in questo caso, se non vi crea problemi di controllo, appoggiate il plettro sulla corda sottostante dopo avere suonato; ciò vi permette anche di dare più volume al suono.


Altre considerazioni

Se siete proprio principianti alle prime armi, fate attenzione all’undicesima battuta dove tra le ultime due note dovete eseguire un pull off, detto in lingua nostrana un legato discendente.

Questa tecnica, nella stragrande maggioranza, dei casi non si esegue semplicemente sollevando il dito che preme la nota più acuta per far suonare la nota più bassa; ma strappando la corda verso il basso. Inoltre il dito che preme la nota più bassa deve essere già pronto su quest’ultima.

Ascoltate nel prossimo esempio audio la melodia senza l’arpeggio della seconda chitarra. Anche se manca l’accompagnamento questo ascolto vi serve a percepire questa parte ben distinta e isolata dal contesto. Provate a doppiare all’unisono la chitarra registrata cercando di copiare tutte le sfumature presenti; ovviamente aiutatevi con una accurata lettura della spartito.


Arpeggio a duine di ottavi in tempo di ¾

La chitarra che accompagna esegue un arpeggio a duine di ottavi e il pollice prende sempre la nota più bassa dell’accordo mentre indice, medio, e quando necessario l’anulare, si spostano  dalle prime tre corde a seconda, terza e quarta. Fate attenzione al ritenuto della sestultima battuta a cui segue un “a tempo” e poi un rallentando nelle ultime due misure.

Mi sono permesso di aggiungere al tema le ultime quattro misure che rappresentano una coda del pezzo che passa attraverso gli accordi di I, IV e V grado utilizzando anche alcuni rivolti. Qui nella parte melodica ho aggiunto anche la nota DO che non appartiene alla pentatonica maggiore di SOL.

Ascoltiamo di seguito le due parti insieme:

A questo punto potete guardarvi anche il video con l’esecuzione delle due parti, melodia e arpeggio, in simultanea.


Amazing Grace: arrangiamento armonizzato in fingerstyle

Se l’arrangiamento per due chitarre rimane sostanzialmente molto semplice e quindi adatto ai principianti che possono cimentarsi alternativamente con le due parti; ben diverso è l’arrangiamento per chitarra sola. Ho cercato in linea di massima di utilizzare gli stessi accordi ma l’esecuzione della melodia e dell’accompagnamento “in simultanea” richiede un’abilità di gran lunga superiore.

Per un pianista è ben più facile utilizzare la mano sinistra per l’accompagnamento e la destra per la melodia. Il chitarrista invece usa la stessa mano, la destra, per suonare sia la melodia che, in questo caso, gli accordi arpeggiati che la sostengono e abbelliscono. Quando si suona in modo polifonico è importante imparare a differenziare il volume delle diverse parti. È un po’ come se le dita della mano destra diventassero i cursori o le manopole di un mixer che abbassano e/o alzano il volume dei diversi strumenti che stanno suonando.

Ho inserito a battuta 3, 7, 10 e 15 i suoni armonici naturali della seconda, terza e quarta corda al XII tasto. Sfiorate la corda, proprio sopra la barretta metallica che delimita a destra il tasto in questione, con la punta del dito 4. Vi accorgerete che c’è un punto molto preciso in cui l’armonico risuona al massimo possibile. Personalmente non sistemo in posizione di piccolo barré il mignolo della sinistra, perché in questo modo si blocca in parte la libera risonanza della corda, anzi non appena prodotto l’armonico tolgo subito il dito per non ostacolare in alcun modo la vibrazione.

Se riuscite, mantenete le note basse più a lungo possibile, anche se la scrittura non lo indica con chiarezza. Questo vale anche per la parte di accompagnamento del duo. Durante l’arpeggio ho infatti indicato i bassi con il valore di croma per non variare troppo e appesantire la lettura. Alcune note nella scrittura chitarristica, soprattutto quella polifonica, spesso non corrispondono al loro valore reale; ma un approfondimento di questa tematica esula dai confini di questo articolo.

Alla tredicesima battuta troviamo un pull off tra le ultime due note che questa volta però viene eseguito sulla seconda corda. Questo rende la sua realizzazione più difficile che sulla prima. La tecnica è praticamente quella già spiegata ma il dito 4 si appoggia questa volta, dopo avere eseguito il legato, sulla corda sottostante.

Notate anche, con l’aiuto delle sigle degli accordi, l’inserimento nell’arrangiamento di vari rivolti utilizzati.

Per aiutarvi nell’esecuzione ho realizzato anche il video della versione per chitarra sola che trovate nel nostro canale YouTube.

Buono studio e alla prossima!

PDF - Amazing Grace arrangiamento in fingerstyle

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Luigi Gagliardi -