Scritto da: Luca Gelli - Categorie: accompagnamento / blues

Come accompagnare il blues con i triple stops

L’accompagnamento del blues offre moltissimi spunti per studiare la chitarra in modo pratico. Esercitiamoci su quattro esempi per imparare ad utilizzare i triple stops.


Ecco cosa succede a lezione quando iniziamo a vedere insieme all'allievo come accompagnare il blues, la scena tipica è questa.

Io: “ti va di suonare un blues?”

Allievo: “ok!”

Io: “... bene, inizi te con un pò di accompagnamento e poi ci scambiamo?”

A questo punto qualcuno dice ok e ce la fa, altri iniziano accompagnamenti improbabili su strutture indecifrabili, altri ancora mi guardano come se avessi chiesto la formula della fusione dell’atomo.
Se vogliamo suonare insieme ad altri musicisti sarà bene crearsi tutta una serie di possibilità per quanto riguarda l’accompagnamento, in modo da supportare il solista di turno ed avere contemporaneamente modo di esprimersi. In questo articolo proverò a darvi alcune soluzioni tramite l’utilizzo dei triple stops.


Cosa sono i triple stops?

Con la dicitura double e triple stops si intende la tecnica con cui suoniamo due o tre note note contemporaneamente. In questo articolo vediamo insieme l’applicazione in quattro esercizi di accompagnamento sul blues shuffle.
Si tratta di quattro figure ritmiche simili tra loro, ognuna ha una durata di due battute. Va da se che quando dovremo applicare questi moduli alla struttura del blues dovremo fare qualche aggiustamento.

I riff che vi propongo occupano due battute, vediamoli uno per uno su un pedale in A7. E’ utile vederli prima su un semplice pedale, in modo da assicurare timing e pronuncia. Lo step successivo sarà l’applicazione sul giro del blues. Tutti gli esempi che seguono sono suonati su una ritmica shuffle e iniziano sul secondo movimento della battuta, ovvero il backbeat.

Riff 1 su A7

Triple stops riff 1

Riff 2 su A7

Triple stops riff 2

Riff 3 su A7

Triple stops riff 3

Riff 4 su A7

Triple stops riff 4

Se volete provare da soli potete farlo sulla base che segue, la stessa su cui ho suonato io, o su qualunque abbiate a disposizione.


Applicazione sul giro blues

Adesso che ci siamo chiariti su timing e pronuncia possiamo passare all’applicazione sul giro blues. Prendiamo una struttura di riferimento.

Dato che i riff durano due battute, dovremo fare degli assestamenti nelle ultime quattro. Nelle due battute in cui abbiamo E7 e D7 dovremo spalmare i triple stops sui due accordi. Per quanto riguarda il turn around invece avremo sempre un A7 in battere dell’ultima battuta seguito dal V grado (E7) introdotto dall’accordo mezzo tono sopra.

Andando nel dettaglio, negli esempi che seguono l'ultima battuta sarà sempre suonate in questo modo.


A questo punto possiamo provare ad applicare i quattro riff alla struttura del blues. Gli esempi sono tutti su due giri.

Riff 1 sul giro blues

Riff 2 sul giro blues

Riff 3 sul giro blues

Riff 4 sul giro blues

Anche in questo caso potete provare da soli sulla backtrack su cui ho suonato io, oppure utilizzare quelle a vostra disposizione.


Come proseguire per assimilare il materiale

Per proseguire potete provare a cambiare il portamento ritmico, la velocità, la struttura del giro e la tonalità. La base successiva, rispetto alle precedenti, ha un portamento diverso. Provate ad applicare i riff adattandoli ritmicamente.

Oppure mettetevi alla prova cambiando la tonalità e la velocità. La base successiva è nella stessa struttura vista negli esempi precedenti, ma la tonalità è RE, e l’andamento un pò più veloce.

Il blues offre moltissime possibilità per creare accompagnamenti tramite accordi, riff, ricordi ed altro. Gli esempi che abbiamo visto in questo articolo sono stati ispirati dal testo Blues Rhythm Guitar di Keith Wyatt, veramente un ottimo metodo, disponibile su Amazon. Per trovare altri input riguardo all'argomento delle ritmiche shuffle cliccate qui. 🙂

Ciao, buono studio e alla prossima!

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Luca Gelli -