Vediamo come esaltare le caratteristiche del suonare in slide applicando la scala pentatonica minore su coppie di corde adiacenti in una accordatura aperta in E.
Introduzione
Suonare in accordatura aperta, come già accennato negli articoli precedenti, favorisce l’utilizzo dello slide ma è nel suo utilizzo orizzontale, in particolare su corde adiacenti, che la tecnica regala la massima espressività. In questo articolo ci concentreremo sull’utilizzo della pentatonica minore di E che applicheremo attraverso la scelta di coppie di corde adiacenti. Le note della suddetta scala, ricordo, sono : E G A B D . Le coppie di corde sono: 6-5, 5-4, 4-3, 3-2, 2-1.
Analisi degli intervalli
In relazione all’accordatura aperta in E (dalla sesta corda alla prima : E B E G# B E) analizziamo gli intervalli tra corde (a vuoto) adiacenti, è importante averne consapevolezza a livello teorico musicale quando mi sposto da una corda a quella sottostante e viceversa. Di seguito uno schema degli intervalli:
6-5 (E-B): quinta giusta (3 toni e mezzo)
5-4 (B-E): quarta giusta (2 toni e mezzo)
4-3 (E-G#): terza maggiore (2 toni)
3-2 (G#-B): terza minore (tono e mezzo)
2-1 (B-E): quarta giusta (2 toni e mezzo)
E’ fondamentale associare alla definizione di un intervallo il suono corrispondente soprattutto in uno strumento come la chitarra. Non ci spaventa infatti il movimento orizzontale di tono, tono e mezzo o altro perché intuitivo, diversamente lo è lo spostarsi su corde adiacenti in quanto non abbiamo nessun aiuto visivo.
Frasi su coppie di corde
Fatta questa necessaria premessa inizio a proporre una serie di frasi sulle varie coppie di corde anche se lascio a voi, come esercizio, individuare lo sviluppo orizzontale della scala pentatonica minore di E corda per corda.
Iniziamo da figura 1 con la coppia 2-1.
Andiamo avanti con coppia 3-2.
Vediamo coppia 4-3.
Tralascio la coppia di corde 6-5 per via della sonorità troppo scura e concludo con la coppia 5-4.
Una conseguenza immediata di questo studio, oltre a imparare frasi musicali, è cimentarsi nella variazione e, ove possibile, nel collegamento tra le frasi stesse per approfondire sempre di più il vostro fraseggio. Anche in questo caso lascio la backingtrack in modo che possiate esercitarvi sia nel riproporre le frasi che nel crearne di nuove.
Conclusione
Tengo a precisare, per chi non avesse letto gli articoli precedenti, che la trascrizione dello slide in pentagramma è molto complessa perché l’espressività che si raggiunge si sposa male con la rigidità della scrittura, ne consegue che ci sarà una partitura di riferimento ma dovrete usare l’orecchio per comprendere come suonare correttamente la parte. Concludo ancora dicendo che la tecnica dello slide prevede di fare suonare SOLO le corde che vogliamo sentire tenendo mutate tutte le altre attraverso il lavoro della mano destra e sinistra insieme. Non è cosa banale ma lo scoprirete da soli. Spero che questo articolo riguardante lo slide utilizzato sulla pentatonica su corde adiacenti vi sia stato d’aiuto e vi auguro un buon lavoro...