Scritto da: Luca Gelli - Categorie: tecnica

Arpeggi di settima: una routine di esercizi di tecnica

Gli arpeggi di settima sono il mezzo più diretto per suonare e improvvisare sulle progressioni armoniche. Come costruire una piccola routine di esercizi di tecnica per padroneggiarli su tutta l’estensione della chitarra?


In queste ultime settimane mi è capitato più volte di affrontare con gli allievi lo studio degli arpeggi di settima. Per cercare di agevolarne l’assimilazione si è resa necessaria la costruzione di una routine di esercizi di tecnica. Questo articolo lo dedico a tutti gli allievi con cui sto lavorando su questo argomento, e a tutti coloro a cui risulterà utile.


Perché studiare gli arpeggi di settima?

Diciamo che potremmo farci la stessa domanda sulle scale. In generale gli arpeggi vengono studiati più dai chitarristi jazz, a causa della necessità di improvvisare sul giro armonico dei cosiddetti standard. E’ anche vero però che i chitarristi che vogliono raggiungere una formazione completa non possono eludere l’argomento. Gli arpeggi sono la via diretta per scegliere le note delle nostre frasi, quindi se pensate che la cosa possa esservi utile… continuate la lettura di questo articolo.


Quali sono gli arpeggi di settima da studiare?

Dato che gli arpeggi vengono utilizzati per costruire melodie sugli accordi direi che una lista di partenza ridotta al minimo potrebbe essere questa:

maj7
7
min7
min7 (b5)
dim7

Successivamente, ne parlerò in un altro articolo, attraverso il sistema delle sostituzioni potremo averne già nelle nostre mani altri  arpeggi che ci consentiranno di suonare sugli accordi:

6
min6
7b9

… ed altri ancora, ma per non mettere troppa carne al fuoco mi fermo qui. Questa volta non arriverò a toccare l’argomento sostituzioni. Infatti l’obiettivo che mi sono posto per questo articolo è quello di fornire una routine tecnica di esercizi di partenza, per coloro che sono all’inizio dei loro studi riguardo agli arpeggi di settima.


Un sistema di posizioni

Anche se non sono un grande fan dei sistemi basati sulle posizioni, devo ammettere che possono avere una grande utilità nell’apprendimento di scale e arpeggi, soprattutto nella fase iniziale dello studio. La raccomandazione che posso fare è questa: non vi basate solo su un sistema di posizioni. Affiancate studi di tecnica che vi consentano di andare oltre. Ho affrontato questo argomento anche in un altro articolo dedicato allo studio della scala maggiore.

Tutti gli esempi presenti nell’articolo si basano sull’arpeggio Cmaj7, dovrete poi essere voi ad applicare la routine alle altre tipologie di arpeggio e nelle altre tonalità. Ho volutamente omesso le opzioni con l’utilizzo delle corde a vuoto, per limitare la casistica. Inoltre dovete tenere conto che la mia applicazione è rivolta al jazz, quindi gli esempi che seguiranno in questo articolo saranno su base swing e con un suono di chitarra adatto al genere. Dovete essere voi ad adattare i concetti esposti al vostro sound e alle situazioni sonore  che credete più giuste per la vostra crescita. Detto questo… iniziamo a studiarle queste posizioni!


Primo esercizio

Iniziamo da questo diagramma, i numeri indicano la diteggiatura che uso io, e chiaramente non è vincolante.

Arpeggio C Maj figura 1

Una volta presa confidenza con la posizione e la diteggiatura da adottare, che sia quella indicata o un’altra di vostro gradimento, suoniamo la posizione a ottavi sul metronomo. Per rendere più musicale l’esercizio consiglio di scriverlo sul pentagramma, cercando di dare una coerenza metrica all’esercizio stesso.

Primo obiettivo: quattro ripetizioni senza errori, decidete voi se aumentare o diminuire il numero di ripetizioni. Nell’esempio audio suono a ottavi su una base swing a 120 BPM.

Esercizio in seconda posizione

A questo punto vediamo la posizione successiva…

Arpeggio C Maj figura 2

… e come fatto precedentemente, una volta presa confidenza con la posizione e la diteggiatura, scriviamo l’esercizio sul pentagramma, cercando di capire come farlo quadrare ritmicamente. In questo caso dovrò omettere una delle note estreme della posizione, il SI acuto o il SOL basso. Successivamente accendiamo il metronomo e pratichiamo la posizione, cercando di suonare tot ripetizioni senza errori.

Esercizio in terza posizione

Penso che il concetto sia chiaro… Quindi armatevi di pentagramma, matita e gomma da cancellare! Usate il sistema di posizioni che utilizzo io oppure create il vostro, o altrimenti basatevi sul CAGED o sul sistema Berklee, ed esplorate il manico della chitarra.
Nel PDF che segue vedete il mio sistema, che non è altro  che un mix dei vari sistemi che ho adattato per me nel corso del tempo. Per alcune posizioni ho incluso un paio di alternative, vedete voi quale scegliere… In realtà la cosa migliore è praticarle tutte.

PDF - Posizioni Arpeggio Cmaj7


Secondo esercizio

Il secondo esercizio consiste nell’individuare e praticare tutte le singole ottave, iniziando e terminando sulla tonica. Si tratta di un concetto molto semplice il cui obiettivo è quello di mettere in evidenza, appunto, le varie ottave singole. In questo modo dovreste sviluppare una percezione diversa dell’arpeggio che state studiando, almeno parzialmente svincolato dal sistema delle posizioni. Nel PDF seguente vedete le varie opzioni possibili, probabilmente voi stessi ne potete trovate altre.

PDF - Posizioni Arpeggio Cmaj7 Singole Ottave

Anche in questo caso non sottovalutate l’aspetto ritmico e metrico. Non voglio dire che il mio approccio all’esercizio sia il migliore possibile, sentitevi liberi di costruire gli esercizi come vi pare. Ma metteteci la testa e l’orecchio, non pensate solo a muovere le mani… Questo esercizio può essere applicato in due modi: possiamo suonare una melodia prima ascendente e poi discendente oppure possiamo eseguirlo nel modo opposto. Nell’esempio audio potete ascoltare gli esempi in entrambe le versioni.

Esercizio su singola ottava

Terzo esercizio

Il terzo esercizio è in pratica una estensione del secondo. Si tratta di suonare le singole ottave da tutti i gradi. In questo modo dovreste riuscire a padroneggiare ancora di più l’arpeggio che state studiando, mettendovi in condizione di partire e terminare su qualsiasi grado. Vi porto l’esempio audio del mio studio su una posizione, la prima che abbiamo visto in questo articolo, dopodiché sta a voi applicarlo alle altre posizioni. Una raccomandazione: esplorate tutta l’estensione della posizione che state studiando.


Considerazioni

Chiaramente esistono altri esercizi per fare pratica sugli arpeggi di settima, questa piccola routine di esercizi di tecnica è volutamente sintetica. Il vantaggio dovrebbe essere proprio quello di uno sforzo mirato. Segnatevi la velocità del metronomo a cui fate gli esercizi e prendete nota dei vostri risultati. Cercate di mantenere nelle vostre esecuzioni un timing e una pronuncia regolari. Come ho scritto precedentemente, seguiranno altri articoli sull’argomento in futuro. Intanto, se cercate materiale, nel blog ci sono altri articoli sugli arpeggi di settima, ve ne indico alcuni.

Arpeggi di settima: un’idea veloce per migliorare la visualizzazione

Gli arpeggi e le progressioni tonali

Una tipica progressione di arpeggi in stile jazz manouche

Bene, ora sta a voi… Ciao buono studio e alla prossima!

fine
Luca Gelli -