Proviamo ad analizzare e assimilare alcuni dei tratti essenziali dello stile di Stevie Ray Vaughan attraverso lo studio dell’intro di Texas Flood.
Premessa
Quando parliamo di blues, in tutte le sue forme ed espressioni, sappiamo bene quali siano i nomi a cui fare maggior riferimento.
Non faccio fatica quindi ad inserire Stevie Ray Vaughan in questo insieme. Nonostante la sua prematura scomparsa, questo artista ha infatti profondamente ispirato, e ancora continua a farlo, un numero incalcolabile di musicisti; non solo in ambito blues ma anche nel caso di generi diversi e apparentemente distanti come il metal.
Tutti, o quasi, ci siamo trovati almeno una volta a studiare la sua musica e i suoi lick. In questa occasione, ho pensato di misurarmi con l’intro di uno dei suoi brani più iconici, Texas Flood.
Il mio approccio allo studio di un lick
Quando ci troviamo a studiare un lick che ci piace, troppo spesso ci soffermiamo ad impararlo così come scritto, senza analizzarlo. La stessa cosa succede quando proviamo a replicare un assolo del nostro chitarrista preferito, o anche solo una frase di esso. Questa tendenza non ci permette di carpire i tratti distintivi del suo modo di suonare.
Il risultato è, molto spesso, un’impossibilità di padroneggiare queste caratteristiche e di assorbirle a pieno nel nostro personale registro stilistico.
L’idea alla base di questa analisi vuole essere, infatti, proprio quella di imparare a “rubare” da tali peculiarità, allenandoci ad interpretarle secondo la nostra sensibilità musicale.
Sono partito dalla trascrizione dell’intro di Texas Flood poichè già ricco di alcuni degli aspetti più caratteristici del modo di suonare di Stevie Ray Vaughan. Da qui ho creato due lick distinti, reinterpretandoli poi in due contesti musicali ritmicamente e armonicamente diversi.
In entrambi i video mi vedrete eseguire sia la parte originale che la mia reinterpretazione; entrambi i lick sono presenti nella trascrizione scaricabile dopo ogni video. Nel brano originale l’autore utilizza l’accordatura un semitono sotto; quindi, con l’ausilio di un software, ho alzato il brano di un semitono in modo da suonarlo con accordatura standard. Tale accordatura è quella utilizzata in tutti gli esempi suonati.
Analisi
Come molti blues-man, anche Stevie Ray Vaughan utilizza i double e triple stops, sia per accompagnare che per creare linee melodiche, come nell’esempio che segue.
Prendendo spunto da questa idea, ne ho esteso il concetto per sviluppare l’accompagnamento di un intero chorus di un blues in dodici misure. In questo caso, ho lasciato invariata la tonalità cambiandone portamento.
Nel secondo esempio, il focus ricade sul modo in cui Stevie Ray Vaughan colora il fraseggio sulla pentatonica minore. Possiamo notare, infatti, l’aggiunta della nona maggiore e nona bemolle; quest’ultima usata come nota cromatica di passaggio.
In questo caso, seppur utilizzando il suo stesso materiale, ho isolato questo concetto inserendolo in una frase completamente diversa, intervenendo su portamento e tonalità. Più precisamente su un vamp di A7 in stile funky.
Conclusioni
A questo punto, non vi resta che provare a dare una vostra interpretazione, applicando questo tipo di approccio ai lick del vostro musicista preferito.
Buon lavoro e buona musica!