Scritto da: Luca Gelli - Categorie: teoria e armonia

L’armonizzazione della scala maggiore e minore: analisi armonica

Per capire l’analisi armonica dobbiamo avere ben chiaro il concetto della funzione degli accordi nel contesto di una scala e, di conseguenza, di una tonalità. Il primo passo per impostare il ragionamento sull’armonia funzionale è capire la siglatura in gradi degli accordi derivanti dall’armonizzazione delle scale più importanti.


Da alcuni anni tengo corsi di armonia moderna. Con il termine moderna intendo quella che si è sviluppata dalla comparsa del jazz in poi, che riguarda la gran parte della musica popolare del mondo occidentale. Quando gli allievi in classe arrivano a fare l’analisi armonica di qualche brano, che sia uno standard jazz o un brano dei Beatles, noto che qualcuno inizia ad avere delle difficoltà. Mi sono reso conto che di solito quello che manca è aver fatto abbastanza pratica con quello che considero il primo passo: capire la funzione degli accordi nell’armonizzazione della scala maggiore e delle tre scale minori.


Capire l'armonizzazione delle scale e l’analisi armonica

Il primo passo consiste nel capire l’analisi in gradi delle varie scale. Questo è il punto di partenza, quindi deve essere compreso in modo chiaro.  Un gap su questo punto andrebbe a ricadere su tutta la prosecuzione del ragionamento, quindi prestate attenzione…

Le scale generano accordi di vario tipo, collocati sulle note delle scale stesse. Nei paragrafi che seguono vi fornirò degli esempi di partenza e, per coloro che vogliono davvero assimilare i concetti esposti, dei compiti da fare. In questo caso armatevi di matita, gomma, temperino e fogli pentagrammati, perché ci sarà da scrivere… 🙂


Accordi derivanti dalla scala maggiore

Iniziamo vedendo le triadi derivanti dalla scala maggiore e la loro siglatura in gradi. Gli esempi che seguono sono in DO maggiore.

Triadi della scala maggiore

Comprendere fino in fondo l’analisi in gradi è fondamentale, dal momento che sarà la guida dell’analisi armonica che poi applicheremo alle progressioni armoniche. Il numero romano indica su quale grado è costruito l’accordo (p. es. Em è terzo grado perchè è costruito sulla terza maggiore di DO), mentre le diciture m, min, e successivamente min7, maj7, eccetera indicano la tipologia di accordo. Nel caso della triade maggiore viene indicato solo il grado, esattamente come accade nella prassi della siglatura standard degli accordi: per indicare DO maggiore utilizziamo unicamente la sigla C.

Questa è la scala maggiore di DO armonizzata con le quadriadi.

Quadriadi della scala maggiore

Accordi derivanti dalla scala minore naturale

Anche se è vero che la scala minore naturale contiene gli stessi accordi della scala maggiore, l’analisi dei gradi è differente. Quindi vediamo insieme la scala minore naturale di LA, cioè la relativa di DO maggiore, armonizzata con le triadi.

Triadi della scala minore naturale

Notate che nell'analisi in gradi adesso il terzo, sesto e settimo grado sono bemolle (si dice “bemolle terzo”, “bemolle sesto” e “bemolle settimo”). Questo perché gli accordi C, F e G sono costruiti rispettivamente sulla terza, sesta e settima minore della tonalità.

Come fatto precedentemente proseguiamo con le quadriadi.

Quadriadi della scala minore naturale

Accordi derivanti dalla scala minore armonica

Gli accordi costruiti sulla scala minore armonica armonica ci portano qualche elemento diverso. Vediamo l’armonizzazione a triadi...

Triadi della scala minore armonica

… ed anche l’armonizzazione a quadriadi.

Quadriadi della scala minore armonica

Il focus sulla scala minore armonica va sul V grado, che viene spesso preso in prestito nelle cadenze minori di tipo V, I (es. G7 che risolve su Cm7). Infatti il V grado maggiore, nel caso della triade, o settima, nel caso della quadriade, spinge in modo più marcato verso la risoluzione, rispetto al Vm o al Vm7.


Accordi derivanti dalla scala minore melodica

Anche la scala minore melodica ci porta qualche accordo differente. Tenete conto che l’armonia minore si basa su queste tre scale, che possono prendersi a prestito gli accordi, è quindi importante vedere anche l’armonizzazione di quest’ultima scala. Ecco l’armonizzazione con le triadi...

Triadi della scala minore melodica

... ed ecco anche l’armonizzazione con le quadriadi.

Quadriadi della scala minore melodica

Come esercitarsi con l'armonizzazione delle scale

Adesso sta a voi. Ecco il lavoro che vi propongo per assimilare il materiale che abbiamo affrontato in questo articolo: scrivete i simboli degli accordi e l’analisi in gradi in tutte le tonalità, prendendo spunto dagli esempi che avete visto. Per andare con ordine fate riferimento al circolo delle quinte. Mi raccomando, scrivete sempre tutto: note sul pentagramma, simboli degli accordi, analisi in gradi. E fatelo per tutte le scale che abbiamo analizzato: maggiore, minore naturale, minore armonica, minore melodica.


Se svolgerete tutti i compiti che vi ho proposto in questo articolo, oltre ad avermi pensato un pò… 🙂  avrete riempito qualche pagina pentagrammata, con tanto di pallini, simboli degli accordi e dovreste aver preso un pò di confidenza con la siglatura in gradi. Vedrete che questo sforzo vi tornerà molto utile quando affronterete l’analisi armonica dei brani.

Buon lavoro, ciao!

fine
Luca Gelli -