50 anni dallo storico concerto di The Allman Brothers Band al Fillmore East. Gli inventori del southern rock si esibirono nella mecca americana del rock dal vivo.
Difficile pensare ad un appassionato di chitarra rock blues che non sia stato influenzato, anche solo marginalmente, da The Allman Brothers Band: Duane, Gregg e soci hanno contribuito a definire, dalla fine degli anni sessanta, quello che è il classic sound del rock americano.
Durante la loro carriera, segnata da drammi personali, eccessi e cambi di rotta The Allman Brothers Band hanno gettato le basi per la nascita del southern rock. Uno stile unico con marcate contaminazioni blues e country, che costituisce un must imprescindibile per chiunque voglia avvicinarsi al classic rock made in Usa.
Molti musicisti autorevoli, di ieri e di oggi ne hanno tratto ispirazione, anche in virtù dell’indubbio talento dei fratelli Allman come musicisti. Oggi, a 50 anni di distanza, rendiamo omaggio alle esibizioni che consacrarono la band in uno dei templi americani della live music: The Allman Brothers Band live at Fillmore East, Marzo 1971.
Biografia di The Allman Brothers Band
La storia di The Allman Brothers Band è la storia di due fratelli e della loro passione per il blues: Duane e Gregg Allman, due fratelli uniti dal comune amore per la musica e divisi da un tragico incidente. Sebbene questa “comunione musicale” sia stata tristemente breve per la prematura scomparsa di Duane, i due riusciranno a creare qualcosa di mai sentito prima.
Originari di Nashville (Tennessee), i fratelli Allman si trasferiscono in Florida dopo la morte del padre, a Daytona Beach. Proprio da qui parte la loro gavetta, attraverso le esibizioni con i complessi del luogo, all’ interno delle quali si distinguono subito per le loro doti musicali. Duane in particolare dimostra un’abilità innata con la chitarra, mentre il minore Gregg è un bravo tastierista che ricopre anche il ruolo di cantante.
Proprio durante una jam sessions nel 1969 i due, ormai noti per le loro improvvisazioni suonano a Jacksonville con quelli che diverranno i loro bandmates: Duane, Gregg, Dickey Betts alla chitarra, Berry Oakley al basso e Jai Johanny Johanson alla batteria fondano quella stessa sera l’ensemble di The Allman Brothers band. I concerti si susseguono e l’ingaggio con la Capricorn Records arriva di li a poco, per la realizzazione del primo album omonimo.
E’ questa una diretta conseguenza della loro partecipazione, mesi prima, all’Atlanta Pop Festival, dove tengono un concerto sorprendente, rubando la scena ai big dell’epoca. Segue un secondo disco (Idlewild South) ed un’intensa attività live lungo gli anni, che culminerà con le storiche serate al Fillmore East di New York. E’ durante questo florido periodo che avviene ciò che segnerà uno spartiacque nella carriera della band.
La morte di Duane Allman
Il 29 ottobre del 1971 alla guida della sua Harley Davidson, Duane Allman chitarrista e fondatore di The Allman Brothers Band, perde la vita: Uno schianto in moto lo uccide a ventiquattro anni e segna per sempre la storia della musica americana e la carriera della sua band.
Eat a Peach, terzo disco a cui stava lavorando, verrà ultimato senza di lui, ma nel corso degli anni moltissimi musicisti, chitarristi e non, attingeranno dal lavoro di Duane Allman. Un esempio lampante è dato da Derek Trucks, eccelso chitarrista nonché nipote di Butch (batteria), che negli anni a venire collaborerà attivamente con la band.
La vita di The Allman Brothers Band dopo Duane sarà costellata di alti e bassi, ma arriverà ai nostri giorni in maniera onorevole; altri successi, altre pagine di storia della musica encomiabili, ma senza dubbio appesantite da dipendenze, litigi, scioglimenti e riappacificazioni e con l’ingombrante ombra del fratello scomparso a pesare sulle scelte di Gregg, l’Allman superstite.
A noi rimane però il tempo migliore, quello dei concerti selvaggi e dei dischi innovativi. Il tempo delle leggendarie serate al Fillmore. Il tempo di Duane.
The Fillmore East
Il Fillmore East è stato un luogo storico per la musica rock in America, da molti considerato la Mecca della live music durante il suo breve ma intensissimo periodo di attività che va dal 1968 al 1971 appunto.
Il fondatore, l’impresario musicale Bill Graham, volle creare un gemellaggio con il Fillmore West di San Francisco, anch’esso di sua proprietà. Immediatamente l’East Village di Manhattan diventò il fulcro della musica rock nella costa orientale e il Fillmore East, ne fu il palcoscenico; palcoscenico che in una manciata di anni fu calcato da quasi tutti i grandi nomi del rock statunitense e inglese.
Moltissimi furono gli artisti del british blues che andarono in trasferta al Fillmore, regalandoci performances rimaste nella storia: Derek and The Dominos, lo pseudonimo sotto il quale si esibiva la band di Eric Clapton nei primi anni settanta, vi tenne un concerto leggendario.
Jimi Hendrix firmò qui uno show rimasto negli annali, con il batterista Buddy Miles, sotto il nome di Band Of Gypsys; l’esibizione di The Allman Brothers Band del marzo 1971 resta tuttavia iconica dell’attività live del locale.
Il contesto storico
Le esibizioni avvennero l’11, 12 e 13 Marzo ma nel disco sono presenti solo i set degli ultimi due giorni; in seguito vennero pubblicati altri brani tratti dalle altre serate o lasciati fuori dall’album all’epoca.
La band si esibì al Fillmore già nel 1969 e 1970, ma di sicuro la performance del 1971 è quella più importante. Grazie al successo di questo live album, i fratelli Allman e soci poterono risanare una situazione economica e personale decisamente travagliata all’epoca.
Sebbene infatti la band godesse di un forte consenso di pubblico, a fronte di eccezionali esibizioni live, il secondo lavoro discografico Idlewild South stentava a decollare e la situazione generale era aggravato dall’uso di droghe pesanti iniziato nel 1970, durante un lungo tour attraverso gli States.
Duane Allman era ormai un prodigio conclamato della chitarra slide, tanto che proprio nel periodo antecedente al live al Fillmore si unì a Eric Clapton, grande ammiratore del suo stile, per un nuovo progetto: Derek and The Dominos, la nuova band messa in piedi da Clapton per raccogliere i cocci lasciati da Cream e Blind Faith.
Recensione del live at Fillmore East
Dal live al Fillmore emerge subito un elemento: la chitarra slide di Duane Allman. Ruvida, energica arrabbiata, evocativa dell’old blues di cui era innamorato ma mai scontata, a voler fare le veci di un secondo cantante con linee potenti. Il live verte proprio sull’ unione tra la chitarra e la voce di Gregg Allman, apostrofate dalla band, che firma una performance straordinaria.
La formazione vede Dickey Betts alla seconda chitarra, Berry Oakley al basso e Jai Johanny Johanson e Butch Trucks per batteria e percussioni. Il repertorio scelto dai fratelli Allman per l’occasione è una vera e propria dichiarazione d’amore al blues. Si parte con Statesboro Blues di Will McTell di cui gli Allman realizzano la più acclamata tra le reinterpretazioni. Done Somebody Wrong di Elmore James, Stormy Monday di T. Bone Walker, You Don’t Love Me di Willie Cobs a seguire.
A chiudere i classici originali della Band. In Memory Of Elizabeth Reed ci dà un’idea della vena sperimentale vagamente prog che veniva espressa: una lunga psichedelica cavalcata strumentale, che mette in evidenza Duane Allman non solo come bluesman, ma come chitarrista estremamente versatile.
Conclude l’esibizione il capolavoro di Gregg Allman, Whipping Post, brano must della band e pezzo che gode di omaggi eccellenti, tra cui una splendida versione di Frank Zappa qualche anno dopo.
In questo estratto video possiamo apprezzare la performance live di Whipping Post, realizzata proprio al Fillmore East ma il 23 Settembre del 1970. Ho scelto questa versione, precedente al concerto del 1971 oggetto della nostra recensione, perché di quest'ultimo non esistono testimonianze video qualitativamente apprezzabili.
Considerazioni finali
Il 2021 è stato un anno pieno di commemorazioni importanti per la musica: ha visto ricorrere il cinquantenario di album fondamentali, eventi storici e revival importanti e questo proprio perche il 1971 fu una stagione estremamente prolifica e dinamica, fondamentale per la musica rock da ambo i lati dell’Atlantico. Tanti i nomi illustri, tanti i dischi epici.
Alcuni album pubblicati nel 1971 decretarono l’ascesa al successo planetario di band fondamentali come Aqualung dei Jethro Tull; altre ambiziose promesse musicali vennero purtoppo tragicamente disattese.
La storia di The Allman Brothers Band è legata a filo doppio al 1971; nel breve arco di un attimo la band trova il grande consenso e perde uno dei suoi fondatori ed elemento di maggior spicco, Duane Allman. Gregg Allman prenderà le redini della band, traghettandola tra mille difficoltà nel corso degli anni successivi.
Problemi di droga, cambi di organico, scioglimenti e riconciliazioni segneranno l’altalenante carriera di The Allman Brothers Band post Duane fino ai giorni nostri, ma il picco di successo e ispirazione raggiunto nel 1971 non verrà mai più eguagliato.
Il live at Fillmore East, considerato dagli appassionati come uno dei dischi live migliori di sempre, è quindi da considerarsi come una sorta di eredità, un’eredità musicale lasciata da Duane Allman, prodigio della chitarra rock blues che fu artefice e vittima delle sorti della band da lui co-fondata.
Midnight Rider, uno dei capolavori di Gregg Allman, tratto dal live All My Friends - Celebrating The Songs And Voice of Gregg Allman; a testimonianza del grande consenso del lavoro della band anche dopo la scomparsa di Duane. Nel corso degli anni Gregg e soci hanno preso parte come ospiti di punta, ad innumerevoli shows e festival, affiancati dai musicisti idolatrati nel southern e country- rock, qui con Vince Gill).