Scritto da: Gregorio Panerai - Categorie: tutto il resto

Discipline dei King Crimson, una guida all'ascolto a 40 anni dall'uscita

Una guida all'ascolto di uno dei dischi più importanti e significativi nella lunga carriera dei King Crimson. Vedremo come è stato sviluppato Discipline, il nuovo sound della band e una tracklist con descrizione dei brani.


Il 22 settembre 1981 usciva Discipline, punto di svolta nella carriera dei King Crimson. Il disco, l'ottavo della band, arrivò dopo ben sette anni di assenza. La band tornò sotto forma di quartetto e per la prima volta con due chitarre nella formazione. Discipline prese vita come risultato di una lunga sperimentazione e dalla voglia di contaminazione con altri generi.


I King Crimson di Discipline

Il 25 settembre 1974, per scelta di Robert Fripp, i King Crimson, ormai ridotti a un trio, si sciolsero dopo la pubblicazione di Red. Durante i sette anni che separano Red da Discipline, Fripp spaziò notevolmente tra generi e stili diversi, passando da collaborazioni con David Bowie, Brian Eno e Blondie, pubblicando alcuni album solisti e formando la band League of Gentlemen, sciolta poi proprio nel 1981. Nel frattempo con l'esplosione della new wave, del fenomeno post punk in generale e dello sviluppo delle capacità tecnologiche dei sintetizzatori, cambiarono tutte le carte in tavole per le possibilità compositive di Fripp.

King Crimson band Discipline

La formazione dei nuovi King Crimson (conosciuta come King Crimson IV, attualmente siamo alle VII) in quartetto prevedeva: Robert Fripp alla chitarra e ai sintetizzatori, Bill Bruford alla batteria, Tony Levin al basso e al Chapman Stick e Adrian Belew alla chitarra e alla voce. I nuovi arrivati nella formazione sono musicisti di prima scelta e grandi capacità. Tony Levin ha lavorato insieme a Bowie, Lou Reed, Tom Waits, Peter Frampton e molti altri ancora. Adrian Belew il cui apporto sarà veramente fondamentale per il nuovo corso della band ha collaborato con numerosissimi artisti, due su tutti Frank Zappa e i Talking Heads.

Il sound di Discipline

Musicalmente la scelta di Fripp di affiancarsi un secondo chitarrista aveva già del rivoluzionario per la storia dei King Crimson. Le intricate tele ritmiche create dalla chitarre del duo sono l'elemento più caratteristico del disco e di questo periodo della band. Mentre Fripp sviluppava complicati arpeggi e pattern ritmici Belew si inseriva con un ricchissimo arsenale di suoni, compresi elementi noise e ambient. A rendere il tutto più particolare si aggiunsero l'utilizzo notevole del Chapman stick, di kit di batteria elettronica e di sintetizzatori Roland per chitarra.

Per chi volesse approfondire ecco un interessantissimo video dove Belew ci parla di alcuni dei suoni utilizzati.

Per quanto riguarda Robert Fripp invece, possiamo notare l'uso massiccio come chitarra principale della Roland G-808 Guitar Synthesizer. Le possibilità sonore raggiungibili con tale strumento la rendevano la chitarra perfetta durante l'era di Discipline. Molti altri grandi chitarristi hanno sperimentato con questa chitarra, uno su tutti, Pat Metheny.

Per quanto riguarda invece l'amplificazione, durante la registrazione di Discipline e i tour live successivi sono stati utilizzati molto dei JC - 120 della Roland.


La genesi di Discipline

Ciò che portò alla creazione di Discipline è un mix di escatologia, filosofie orientali e l'idea di Fripp di creare un "gamelan" risuonante con i vari membri della band. Ciò che si sviluppa durante l'ascolto di Discipline, attraverso l'uso intenso di poliritmie, phasing effect (derivante dalla musica minimalista,) e sonorità world music, è un organismo vivente e pulsante che scorre attraverso i brani. Prima di entrare in studio Fripp decise di testare il materiale dal vivo con un tour europeo di 15 date (allora la band si chiamava Discipline proprio per l'occasione). Soltanto dopo questo test sul campo la band entrò negli Island Studios di Londra per registrare.

Il disco appare come qualcosa di unico e diverso da tutto il materiale precedente della band. Si possono ascoltare le influenze pop e new wave dei Talking Heads, le raffinate sfumature ambient di Brian Eno e i colti e complessi incastri ritmici di Steve Reich e Philip Glass.

A differenza dei precedenti lavori le durate dei brani sono più contenute, inserendosi in un contesto di pubblico molto diverso da quello dei primi anni 70.

Copertina Discipline

La Tracklist

  1. Elephant Talk il tutto si apre con questo brano e un gran intro di Stick di Levin. Ritmicamente ci troviamo un funk stralunato insieme a musica tradizionale africana. Belew crea un panorama sonoro ricco di elementi noise e caricaturali. Fripp sviluppa una tessitura fittissima e lancia un assolo dal timbro lancinante.
  2. Frame by Frame Il secondo pezzo del disco inizia con una gran parte di Fripp, tanto densa di note da apparire come un flusso continuo. Un grande incastro ritmico durante la strofa tra le chitarre. La melodia vocale di Belew e i cori di Levin dipingono un'atmosfera riflessiva e malinconica. Bruford come sempre il motore inconfondibile della band.
  3. Matte Kudusai uno dei pezzi più noti di Discipline. Una malinconica e struggente ballad, con una grande parte di slide eseguita da Belew.
  4. Indiscipline un grande esempio di post rock suonato da una delle migliore formazioni progressive.
  5. Thela Hun Ginjeet sonorità etniche e avvolgenti. Il ritmo trascinante di Bruford-Levin e la metrica vocale ipnotica trascinano l'ascoltatore nel brano.
  6. The Sheltering Sky sonorità mediorentali con un sapiente uso del sintetizzatore Roland per chitarra. Il brano più lungo del disco e uno di quelli totalmente strumentali.
  7. Discipline L'ultimo pezzo dell'album da cui prende il nome è il manifesto compositivo dei nuovi King Crimson. Ci sono tutti gli elementi essenziali e fondamentali dal punto di vista ritmico e armonico.

Trascrizioni

Verrano pubblicate a breve le trascrizioni ufficiali realizzate da Trey Gunn (ed autorizzate dallo stesso Fripp) , contenenti Discipline, Beat e Three of a perfect pair.

Che siate amanti del progressive o no, questo disco è un must da conoscere e ascoltare. Per ora è tutto, al prossimo articolo!

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Gregorio Panerai -