Nel cinquantenario della sua morte ricordiamo Duane Allman, cofondatore di The Allman Brothers Band, scomparso il 29 Ottobre 1971
La scena Americana di fine anni 60
Il contesto storico in cui Duane e Greg Allman inaugurano il proprio percorso musicale è l'America di fine anni sessanta.
Un'ispirata e coraggiosa sperimentazione prende piede e dà i natali ad alcuni dei più influenti fenomeni musicali statunitensi, lungo tutto il decennio.
L'intreccio con la corrente inglese, votata alla celebrazione del blues e dei suoi grandi esponenti, dà il via alla riscoperta della black music in USA.
Ed è proprio l'interscambio tra i due scenari ai lati dell'Atlantico che costituisce la nuova corrente musicale che si protrarrà evolvendosi negli anni settanta.
Ma gli anni sessanta della Summer of Love di San Francisco, del folk festival di Newport, degli hippies e dei cantautori di protesta, dei grandi raduni giovanili e della contestazione studentesca lasciano il posto alla disillusione del decennio entrante, in una nazione più che mai divisa e scettica.
L'epoca dell'impegno e dell'empatia è finita; i grandi festival di Monterey e Woodstock sono ormai storia.
La svolta musicale
Come sempre accade, la musica dell'epoca sottolinea gli accadimenti storici, senza però necessariamente seguirne il decorso: proprio questo periodo di forte transizione sociale è teatro di una produzione musicale assolutamente florida e interessante, un susseguirsi di nuove fresche proposte.
Una di queste è indubbiamente The Allman Brothers Band, gruppo considerato genesi del southern rock, fondata da due fratelli con l'amore per il blues.Il maggiore dei due, Duane Allman, contribuisce a scrivere lo stile della chitarra rock blues americana fino alla sua prematura morte, lasciando un segno ben tangibile nella musica dell'epoca e, purtroppo, un immenso vuoto tra gli amanti del genere.
Nella notte del 29 Ottobre 1971 a Macon Georgia, Duane Allman viene sbalzato dalla sua motocicletta a causa dello scontro con un camion.
Duane Allman & The Allman Brothers Band
Duane, secondo nome di Howard Allman, nasce a Nashville il 20 Novembre del 1946, pochi mesi prima del fratello Gregory, nato l'8 Dicembre dell'anno seguente; con lui condividerà la passione per la musica fin da bambino.
Trasferitisi in Florida con la famiglia meno che adolescenti, i fratelli Allman iniziano con dedizione la scoperta della musica, rivelando da subito doti innate.
Duane scopre una naturale predisposizione per la chitarra, approcciando allo strumento con i brani country e bluegrass tipici della sua terra natale: il Tennessee.
Ben presto però, sposta il suo interesse verso il Blues afroamericano e si innamora di quel linguaggio; evoluzione che condivide con Gregg, che nel frattempo si destreggia tra pianoforte e i primi tentativi canori.
E' proprio la miscela di questi stili 100% made in USA che definisce, gig dopo gig, concerto dopo concerto, l'identità chitarristica di Duane.
Molto forte è anche la suggestione che Duane Allman vive nei confronti dei blues heroes inglesi che iniziano a calcare i palchi statunitensi.
Difficile non accorgersi di quei due ragazzi votati al blues; la gavetta di Duane e Gregg è dunque eccezionalmente breve e l'ascesa molto rapida; la velocità nel susseguirsi degli eventi sarà una prerogativa di Duane Allman, sia musicalmente che, tragicamente, lontano dai palcoscenici.
Il successo sulle scene e nelle vendite del primo album omonimo delineano una carriera folgorante; ma sono in contraddizione con la vita privata del protagonista: alcol, droga e screzi interni dovuti alle dipendenze, intaccano il momento di grazia della band, per giungere poi al tragico epilogo che segna la fine di uno dei grandi chitarristi americani.
Duane Allman e la slide guitar
Il suo stile, la sua tecnica sulla chitarra slide ,il suo fraseggio particolare, classico ma innovativo hanno influenzato molti gruppi della scena, come i Lynyrd Skynyrd, che gli dedicarono la celebre Free Bird, ma anche odierni grandi chitarristi.
Uno su tutti, considerato ad oggi il mago dello slide e bottleneck è Dereck Trucks; potete carpire i dettagli del suo stile in questo articolo.
Live At Fillmore East
Il fiore all'occhiello della breve discografia di Duane Allman è sicuramente il Live at Fillmore East; registrato dal vivo il 12 e 13 Marzo 1971 durante le storiche esibizioni della band, nell'iconico locale Newyorkese.
Il disco rappresenta, a detta di molti, il picco massimo raggiunto dalla band in termini di ispirazione, fama e successo; anche dopo la morte di Duane.
La band dei fratelli Allman vive il suo momento di gloria proponendo una performance leggendaria e firmando uno dei più apprezzati live album di sempre.
Ciò avviene paradossalmente, nel peggior periodo del gruppo a livello di relazioni interpersonali, logorato da problemi di droga e attriti tra i membri.
Per chi fosse interessato ad approfondire la conoscenza di questo album emblema del rock americano, segnalo l'articolo che celebra il suo cinquantenario.
L'incontro con Eric Clapton
Nel 1970 Duane Allman è a buon diritto tra i più apprezzati virtuosi della chitarra rock; ciò è dovuto, oltre che alle gesta della sua band, alle sue apparizioni in dischi eccellenti in qualità di sessionman.
Nel frattempo Eric Clapton è idolatrato in Inghilterra e famoso in America grazie al lunghissimo tour statunitense intrapreso anni prima con i Cream; le gesta di Slowhand, Jack Bruce e Ginger Baker hanno portato alla band fama e ricchezza; ma ne hanno anche minato gli equilibri interni, portandola allo scioglimento.
Tutto ciò, unito ad un maniacale innamoramento per la moglie di George Harrison, Patty Boyd, convince Clapton a volare a Miami per realizzare un nuovo album.
Il gruppo di musicisti arruolato per l'occasione è valido ed affiatato, ma il materiale inedito da sviluppare consiste in poche confusionarie bozze da riarrangiare completamente.
Un Eric Clapton stremato e succube di ogni tipo di droga è alla disperata ricerca di qualcosa che possa dare la svolta; e questa avviene quando una sera l'intero entourage si reca al concerto di The Allman Brothers Band: è un vero e proprio colpo di fulmine.
Clapton invita Duane e compagni nel loro albergo di Miami, dove danno vita ad una colossale jam session notturna che segna le sorti del progetto.
Duane Allman, che non ha mai fatto mistero della profonda ammirazione per il collega britannico, viene implorato di unirsi alla realizzazione dell'album.
E ovviamente accetta.
Si sviluppa una sinergia unica tra i due; le loro chitarre si intrecciano alla perfezione e le raffazzonate idee di partenza si tramutano in capolavori.
Derek And The Dominos
Il frutto della collaborazione Clapton/Allman è un disco firmato sotto lo pseudonimo di Derek And The Dominos.
Tom Dowd, produttore del disco, fino a quel momento scettico sulla buona riuscita dell'album, dichiarerà in seguito che Duane Allman salvò il progetto. Gregg Allman, sulla partecipazione di Duane in questa inpresa dirà testualmente: "Quando Eric Clapton chiese a mio fratello di suonare la chitarra in Layla pensai che fosse la cosa più bella che gli potesse capitare".
In Layla And Other Assorted Love Songs c'è tutto: rock energico, omaggi al blues, contaminazioni country e folk, ballate struggenti.
Le diverse voci dei due chitarristi trovano spazio e si spartiscono gli interventi, aggiungendo continuamente il tocco personale di ciascuno.
Il singolo Layla apre la strada al grande successo ed il solo finale di slide di Duane Allman entra nella storia.
Sembra l'inizio di un lungo e proficuo sposalizio musicale tra Slowhand e Skydog, ma paradossalmente segna invece l'inizio di anni bui per Eric Clapton; di li a poco Duane Allman morirà nel terribile incidente di Macon.
Il disco consigliato: The Allman Brothers Band (Usa 1969)
Nel 1969 esce negli Stati Uniti The Allman Brothers Band, disco omonimo del gruppo e prima fatica in studio di Duane e compagni.
Disco di forte contaminazione blues, come molti dell'epoca, ma con un linguaggio nuovo e una fortissima sperimentazione, che gli vale alcune caratteristiche quasi prog.
Sebbene tutti i membri della band diano il proprio indiscutibile contributo alla firma dell album, Duane Allman e la sua chitarra ne sono i protagonisti.
La sua ormai ben nota abilità con lo slide trova ampio spazio, ma lascia anche il campo a interventi solistici di gran virtuosismo e gusto.
Chi pensa a questo disco come una leccornia riservata ai soli amanti del blues "puro" rimarrà piacevolmente sorpreso.
Le ritmiche molto elaborate e complesse e gli obbligati ridefiniscono l'etichetta di rock blues in un contesto molto più ampio.
All'interno anche la prima vera hit della band: Wipping Post.
Sia il disco dei Derek And The Dominos che il sopracitato ABB, sono contenuti nella mia personale classifica dei 10 dischi di rock blues.