Scritto da: Gregorio Panerai - Categorie: rock / tutto il resto

Led Zeppelin IV: i 50 anni di una pietra miliare del rock

Celebriamo i 50 anni di questo pilastro del rock con una guida all'ascolto di Led Zeppelin IV. Vedremo come è stato concepito, scritto e registrato l'album più importante della carriera dei Led Zeppelin.

L'otto novembre del 1971 usciva Led Zeppelin IV, anche se non tutti non sanno che questo non è il titolo del disco. A distanza di 50 anni questo lavoro si conferma come uno dei più importanti e influenti mai realizzati nella storia del rock. Per molti questo album rappresenta anche il punto più alto del lavoro artistico dei Led Zeppelin. Vedremo adesso come si è approcciata la band alla scrittura, alla registrazione e all'inconfondibile sound che caratterizza Led Zeppelin IV.


I Led Zeppelin nel 1971

I Led Zeppelin arrivano nel 1971 senza bisogno di conferme o di doversi affermare. Avevano già prodotto tre dischi di platino consecutivi in tre anni e i loro concerti avevano battuto numerosi record di incassi in tutto il mondo. Con l'aumento della popolarità della band crebbe ovviamente l'aspettativa del pubblico, ma anche la voglia dei Led Zeppelin di superare se stessi.

Led Zeppelin band 1971

Le genesi di Led Zeppelin IV

Il quarto lavoro della band era atteso per l'autunno del 1971, e girava già da tempo la voce che fosse la migliore opera del gruppo. L'entusiasmo che circolava tra i vertici discografici della Atlantic si congelò però da una notizia apparentemente insensata comunicatali da Peter Grant. La band aveva deciso che il lavoro non avrebbe avuto nessun titolo, nessuna menzione del gruppo sulla copertina e nessun logo relativo all'etichetta discografica. Niente di niente, neanche un numero di catalogo o i crediti della copertina. Questa decisione dei Led Zeppelin è dovuta al fatto che un parte della stampa e della critica, aveva iniziato una lunga polemica, additando il successo della band alla grande promozione pubblicitaria e non alla musica. E tuttavia fu proprio la musica a fare la differenza, nel caso ce ne fosse stato bisogno

Led Zeppelin IV Copertina grande

La registrazione del disco

Le prime sessioni di registrazione furono agli Island Studios di Londra nel dicembre del 1970. Tuttavia le prime sessioni non produssero niente di interessante, così la band decise di fare un cambio radicale. Su idea di Page decisero di registrare e vivere nello stesso luogo, possibilmente un luogo con qualche atmosfera particolare. Page e Plant avevano già sperimentato tale esperienza per la produzione del materiale di Led Zeppelin III, ritirandosi sulle montagne gallesi. Jimmy Page aveva sentito parlare di un vecchio edificio del 1795 a qualche ora di macchina da Londra, in cui aveva provato i Fleetwood Mac, Headley Grange.

Headly Grange Led Zeppelin IV

L'aspetto "dickensiano", umido e spettrale conferiva un fascino particolarmente accattivante per la band. O meglio Page ne era innamorato, mentre Bonham e Plant ne avevano il terrore. Il chitarrista ha anche affermato di aver visto più di una volta dei fantasmi, frutto a suo avviso del passato come ricovero per malati di mente del luogo. Dopo aver affittato la modernissima unità di registrazione a 16 piste dai Rolling Stones, chiamato come ingegnere del suono Andy Johns e sistemato l'attrezzatura tutto era pronto per iniziare a registrare.

L'ambiente e la situazione fu talmente che positiva per i Led Zeppelin, che si comportarono in modo molto "disciplinato" durante la permanenza, che riuscirono a registrare anche materiale per l'album successo, Physical Graffiti. I Led Zeppelin ultimarono le ultime registrazioni negli Olympic Studios e negli Island di Londra. L'ambiente atipico di Headley Grange utilizzato nelle riprese microfoniche ambientali è stato a detta dello stesso Page un elemento fortemente caratterizzante del suono di Led Zeppelin IV.

In seguito anche altri artisti utilizzarono Headley Grange per registrare, ad esempio Genesis, Bad Company e Peter Frampton.


Il sound

Sebbene molto del materiale che ascoltiamo nel disco provenga proprio dalle sessioni di Headley Grange, alcune chitarre furono registrate e rifinite in seguito a Londra. Una delle tecniche utilizzate da Page fu quella della registrazione a presa diretta, idea che aveva scoperto in Cinnamon Girl di Neil Young. Il tipico sound ringhiante del riff di Black Dog fu creato collegando una Les Paul a una D.I. Box direttamente in un canale del mixer. La distorsione è ottenuta proprio con la preamplificazione del banco di mixaggio. In seguito come ricorda lo stesso Page sono stati applicati diversi compressori, come i 1176 della Universal Audio, per ottenere maggiore distorsione armonica e compattezza.

Per i soli invece ci si affidò a un timbro più tradizionale con un amplificatore Leslie. Per Stairway to Heaven ci si appoggiò quasi completamente agli Island Studios. In questo brano compaiono tutte le chitarre principali di Jimmy Page, la Harmony acustica, la Fender 12 corde e la Les Paul donatigli da Joe Walsh. Per quanto riguarda il famosissimo solo del brano invece utilizzò una vecchia Telecaster usata spesso i Led Zeppelin I con un Marshall.


La tracklist di Led Zeppelin IV

  1. Black Dog Il disco si apre con uno dei riff più famosi di sempre. Il titolo deriva dalla presenza di Labrador nero che si aggirava fuori da Headley Grange, come se l'atmosfera del luogo non fosse già abbastanza suggestiva.
  2. Rock and Roll Nata come momento di sfogo durante le sessioni per Four Sticks grazie a Bonham che iniziò a suonare l'intro di batteria di Keep A-Knockin' di Little Richards. Page iniziò a seguirlo quasi subito con la sua Les Paul del 59 e in un paio di ore era pronta Rock n roll. Nel brano troviamo anche Ian Stewart che si occupava dell'unita di registrazione affittata dai Rolling Stones agli Zeppelin e che era anche un grande pianista boogie-woogie.
  3. The Battle of Evermore Brano acustico composto con stratificazioni di chitarra acustica e mandolino. Insieme a Plant troviamo alla voce Sandy Denny, cantante dei Fairport Convention. Il testo richiama varie tematiche come l'apocalisse e la lotta tra il bene e il male, il tutto condito dall'influenza di Tolkien, di cui la band è sempre stata grande appassionata.
  4. Stairway to Heaven il brano che non ha bisogno di introduzioni. Un crescendo continuo con un lavoro magistrale nell'arrangiamento delle chitarre, e l'assolo, a detta di molti compreso il sottoscritto, migliore nella storia del rock.
  5. Misty Mountain Hop Accantivate riff per un pezzo che parla di uno spiacevole incontro della band con la polizia dopo aver fumato marijuana. Il riferimento alle montagne nebbiose è di nuovo un tributo a Tolkien.
  6. Four Sticks La sera prima della sessione per questo brano John Bonham era stato a vedere Ginger Baker suonare dal vivo con i suoi Air Force. Il giorno seguente entrò in studio dicendo "Adesso, gli faccio vedere io a Ginger Baker". Bonham eseguì il brano con due bacchette per mano, da qui non solo il titolo ma anche il caratteristico timbro di batteria.
  7. Going to California Brano colmo di malinconia folk, con Page alla chitarra e Jones al mandolino. In molto vedono in numerosi frasi del testo un tributo a Joni Mitchell, di cui tutta la band aveva grande stima.
  8. When the Leeve Breaks Il disco si conclude con questa cover di un vecchio classico blues americano di Memphis Minnie del 1929. Uno dei sound di batteria più maestosi di sempre, registrata nell'ampio ingresso di Headley Grange con due microfoni M160 dall'alto delle scale.

Adesso non ci rimane che ascoltare nuovamente questo capolavoro immortale del rock. Se vi è piaciuta questa guida all'ascolto potete trovarne altre per esempio su i Red Hot Chili Peppers, i King Crimson e i Nirvana.

Per adesso è tutto, al prossimo articolo!

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Gregorio Panerai -