Scritto da: Paolo Sartori - Categorie: styling / tecnica

Suonare come i Polyphia: analisi e trascrizioni

Negli ultimi anni, grazie ai suoi due ultimi lavori in studio, questa band strumentale ha fatto molto parlare di sè per il suo styling: dai beat elettronici, passando per il funk/fusion fino al progressive rock. Analizziamo ed impariamo i loro riff più iconici.

Prima di addentrarci nell’articolo è necessario prima capire bene cosa dobbiamo aspettarci per suonare come i Polyphia. Se non l’hai già fatto quindi, è altamente consigliato l’ascolto dei brani che andremo ad imparare dopo. In questo modo, inizierai già a metabolizzare il sound, il groove e tutti gli elementi importanti delle canzoni. Per una comprensione migliore, sarà disponibile il download del pdf dello spartito e il video dell’esecuzione rallentata.


Come ottenere il suono dei Polyphia

Per suonare come i Polyphia, come per qualsiasi altra band, dobbiamo innanzitutto capire che suono avere. Di base il suono richiesto non è difficile da ottenere: un crunch leggero, un po’ di compressore e delay. Nelle registrazioni che si sentiranno ho utilizzato il plug-in “Archetype:Plini”, con un Ibanez Prestige RG2560 dov’è montato un set di pick ups artigianali della MAMA. La configurazione è HSS ed io ho utilizzato la seconda posizione. Loro stessi, recentemente, utilizzano esclusivamente chitarre Ibanez create su misura per loro.

Ibanez signature di Tim Henson, chitarrista dei Polyphia

Styling e tecniche utilizzate

Analizzando il loro styling invece, la prima parola che mi viene in mente è una: eleganza. Qui non si ha niente a che fare con i classici brani strumentali per chitarra. Nel loro modo di suonare si intravede un approccio hendrixiano reso più complesso: le linee melodiche sono costantemente inframezzate da armonici naturali e accordi ricercati, spesso ampliati dall’utilizzo delle corde a vuoto.
Infine, non può mancare l’elemento che regge il tutto: il groove. Oltre dalla loro formazione, (batteria, basso, 2 chitarre) le canzoni sono sorrette da un’eccellente produzione di beat presi in prestito dall’electro pop, RnB e hip-hop. Il timing delle loro frasi e degli accordi sopra questi beat colmi di “stop and go”, è disarmante.

Per suonare come i Polyphia infine, oltre alle tecniche più classiche, dovrai fare un uso abbondante di hybrid picking, armonici naturali e tapping. Riguardo quest’ultima tecnica, anche se non strettamente necessario, tendono ad utilizzare anche il tapping con la mano sinistra per economizzare la plettrata e ottenere un suono più morbido.


G.O.A.T.: il riff più famoso dei Polyphia

Direttamente dall’ultimo album in studio, New Levels And New Devils, G.O.A.T. è senz’altro la canzone più conosciuta della band per il suo styling, la quale ha spinto molti chitarristi a cimentarsi nell’esecuzione del suo particolare riff, me compreso! L’armonia che sorregge la canzone è piuttosto semplice ed è formata da una progressione di accordi in SI minore (Bm – D – G – F#) con il cambio di specie del quinto grado da F#m a F# che apre le porte alla scala minore armonica . In questo riff troveremo tutte le tecniche citate nel paragrafo precedente più altre tecniche di abbellimento come lo slide. Degno di nota, è anche il beat che sorregge il brano con chiare influenze rap.

Scarica qui la trascrizione del riff di G.O.A.T. in formato PDF.


Contaminazioni funk con il riff di 40oz

In questo brano, si palesano anche delle chiare sonorità funk. Infatti, troveremo l’utilizzo sia di triadi e quadriadi in registri medio/alti, tipici di questo genere. Parlando di armonia, la progressione fa riferimento alla tonalità di SI maggiore tranne che per l’ultimo accordo, un F#m7. Questo viene “preso in prestito” dal SI misolidio (quinto modo della scala di MI maggiore) e in armonia viene chiamato interscambio modale.

progressione armonica del brano 40oz dei Polyphia

Anche se alla base i primi accordi sono delle triadi, all’atto pratico il voicing utilizzato contiene solamente il primo e il terzo grado. Quest’ultimo viene raddoppiato un’ottava sopra, enfatizzando in questo modo il sound dell’accordo (maggiore o minore).

Scarica qui la trascrizione del riff di 40oz in formato PDF.


Thumb & Pop

Tim Henson, chitarrista e cervello dietro le composizioni, si è recentemente appassionato alle tecniche del thumbing (percuotere la corda con il pollice) e del popping (strappare la corda con le altre dita). Quindi, per suonare come i Polyphia, si deve far fronte anche a queste tecniche bassistiche oltre a tutto il resto. Facile, vero? Però, se si vuole approfondire questo approccio, è altamente consigliato ascoltare colui che lo ha reso popolare sulla chitarra: Tosin Abasi, fondatore degli Animals As Leaders.

In seguito affronteremo la prima progressione del brano Purgatory, scritto per promuovere il signature plug-in di Tim Henson, prodotto dalla Neural DSP. Dovendo suonare quasi tutto con thumbing e popping, ho scelto questa sezione del brano che non risulta troppo difficile tecnicamente, così sarà più facile metabolizzare queste tecniche sulla chitarra.

Scarica qui la trascrizione del riff di Purgatory in formato PDF.


Considerazioni e consigli per lo studio

Se si proviene dal mondo della chitarra elettrica, questo modo di suonare non è abitudinale sotto le nostre dita. Io stesso, dopo 11 anni di studio ho riscontrato grosse difficoltà all’inizio. Quindi, il consiglio principale che vi posso dare è armarvi di molta pazienza e praticare con costanza un passo alla volta. Inoltre, se vi piace questo mondo, vi consiglio di ascoltare gli due ultimi lavori in studio dei Polyphia (The Most Hated e New Levels And New Devils) e altri chitarristi come Manuel Gardner-Fernandes e Ichika Nito.

Ciao e buon lavoro!

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Paolo Sartori - 
guitar prof Testa e Scritta

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