L’accordo diminuito può essere utilizzato come accordo di passaggio o come sostituzione dell’accordo di dominante. Proviamo a capire la casistica più comune attraverso alcuni esempi di analisi armonica.
Nei corsi di armonia moderna l’accordo diminuito è uno degli argomenti che solitamente genera più confusione. In generale il dubbio riguarda la sua funzione. La domanda che ci dobbiamo fare è se l’accordo diminuito che troviamo in un brano è presente come accordo di passaggio o come sostituzione dell’accordo di dominante.
Vediamo - e ascoltiamo - una breve serie di esempi con sigle degli accordi e analisi armonica. E' importante che abbiate ben chiari i concetti di base dell'analisi armonica. Ad ogni caso presentato seguono un primo file audio con gli accordi suonati in modo statico dal pianoforte su un metronomo, poi un secondo con batteria, basso e piano, più vicino a qualcosa di veramente suonato in una situazione reale.
L’accordo diminuito come ritardo nella risoluzione di una cadenza
Il primo esempio riguarda la presenza dell’accordo diminuito costruito sul primo grado. In questo caso è utilizzato per dare un senso di ritardo alla risoluzione di una cadenza, e non assolve ad una funzione di accordo di dominante. La progressione armonica la potete ritrovare nello standard Corcovado del grande A.C. Jobim.
L'accordo diminuito nel turn around maggiore
Questo esempio è tipico del turn around maggiore con sonorità un pò retrò, come per esempio nel finale dello standard All Of Me. Come potete vedere l’accordo diminuito è costruito sul bIII della tonalità e tende a risolvere sul II grado. Anche in questo caso non assolve ad una funzione di accordo di dominante.
L'accordo diminuito nel blues
Questo esempio è un passaggio che troviamo spesso nel blues. L’accordo diminuito costruito sul #IV serve per tornare dal IV grado al I grado del giro. Sebbene a colpo d'occhio possa sembrare una sostituzione dell'accordo D7, non lo è. Siamo sempre nell'ambito dell'armonia non funzionale.
In realtà si tratta di uno spostamento del basso dalla nota RE al RE#, infatti molto spesso questa linea finisce sull'accordo successivo con la quinta al basso, in questo caso A7/E. Molto spesso però nelle partiture dei vari Realbook e simili, la sigla viene semplificata indicando semplicemente l'accordo, come vedete nell'esempio seguente.
Negli esempi visti fin qui l’accordo diminuito non agisce come accordo di dominante. In sostanza viene utilizzato come accordo di passaggio per risolvere su un accordo del giro o della tonalità con cui ha alcune note vicine e/o altre in comune.
L'accordo diminuito come sostituzione dell’accordo di dominante
In altri casi l’accordo diminuito può essere utilizzato con funzione di accordo di dominante. In questi casi rientriamo nell’armonia funzionale. Questo meccanismo deriva dall’armonizzazione della scala minore armonica, in cui troviamo la presenza dell’accordo V7 e del VII°7. Senza dilungarmi sui tecnicismi ricordo che l’accordo VII°7 contiene l’accordo del V7b9 (Es: G#°7 = E7b9 senza tonica).
E' bene ricordare una cosa: l'analisi armonica - almeno nella musica moderna, diciamo dall'avvento del jazz in poi - è una scienza imperfetta, e dobbiamo cercare di mantenere una certa elasticità mentale. Alcune cose possono essere spiegate in più modi, a seconda della prospettiva con cui vogliamo definire il caso in questione.
Nell'esempio che segue vediamo 2 accordi. Am7 è il I grado della scala minore naturale di LA, G#°7 è il VII°7 della scala minore armonica di LA. Può essere visto anche come sostituto di E7. Affronteremo tra poco questo tema.
Il colpo d’occhio per quanto riguarda l’analisi armonica è costituito dalla presenza di un accordo dim7 che risolve su un accordo - di solito minore - salendo di mezzo tono.
Nell’esempio che segue l’accordo diminuito è utilizzato per sostituire la dominante secondaria (A7 che risolve su Dm7).
Le siglature più diffuse per fare l'analisi armonica, in questo caso sono:
Sub dim V7/II
Sub b9 V7/II
Dim Sub (abbreviazione in inglese) V7/II
Queste diciture significano sostituzione dell'accordo di dominante con accordo diminuito, seguito dalla funzione dell'accordo di dominante, in questo caso appunto il V7 del II. L'abbreviazione sub sta per sostituzione dall'inglese substitution.
Possiamo trovare anche dei casi in cui l’accordo diminuito risolve su un accordo maggiore. Nell’esempio che segue il B°7 è preso in prestito dalla scala minore armonica di DO, quindi possiamo affermare che si tratta di un interscambio modale.
Come ho scritto all’inizio, dato che è un argomento che affronto spesso nei corsi di armonia, ho cercato di essere breve portando alla vostra attenzione una serie di esempi pratici. Ho volutamente evitato di toccare l’aspetto della costruzione dell’accordo diminuito e della sua simmetria, proprio per cercare di non complicare questa breve spiegazione. Ho voluto in evidenza solo alcuni aspetti dell’utilizzo nelle progressioni di accordi e dell’analisi armonica. Spero che il tutto vi risulti utile.
Un argomento correlato a questo, quindi sempre nel campo dell’armonia cromatica è la sostituzione di tritono.
Auguro a tutti buono studio.