L’ Oc-5 della Boss è un pedale unico nel suo genere: tra le tante funzioni e applicazioni possibili di questo octaver ci soffermeremo in modo particolare sulla possibilità di suonare accordi sulla chitarra e avere contemporaneamente la linea di basso. Non ci credete? Vediamo come!
L’Oc-5 della Boss è un octaver che offre varie possibilità. Ho testato ed esplorato le varie funzioni che offre il pedale, sia in band che in situazioni più ristrette. Sono rimasto particolarmente colpito dalla specifica capacità di questo pedale di tracciare e doppiare con notevole precisione l’ottava della nota più grave di un accordo. In un contesto di accompagnamento quindi l’Oc-5 permette di coprire le frequenze suonate dal basso e di completare acusticamente l'armonia che stiamo suonando. E’ possibile inoltre collegare il pedale contemporaneamente all’amplificatore da basso che da chitarra.
L’octaver
Nella sua forma più comune l’octaver è un pedale per chitarra (o per basso) che consente di raddoppiare il segnale in entrata con una o più ottave rispetto alla nota originale. Il segnale in uscita quindi è generalmente un mix fra il segnale di ingresso e il segnale aggiunto dal dispositivo. L’octaver quindi, a differenza del pitch shift, non prevede una variazione dell’intonazione rispetto alla nota originaria, ma una sovrapposizione a distanza di ottava, sia superiore che inferiore.
Hendrix, pioniere sia sullo strumento che sugli effetti, fu uno dei primi a fare largo uso di un pedale che raddoppiasse il suono originale con la sua ottava. Jimi utilizzava un prototipo chiamato Octavia, un fuzzbox che duplicava il segnale originale con l’ottava superiore. L’utilizzo di questo effetto segnò in modo indiscutibile il sound dei suoi dischi, al pari del fuzz e del wha. Il solo di Hendrix nella celeberrima Purple Haze è la riprova di quanto stiamo dicendo.
Matthew Bellamy, The Edge, Pat Metheny, John Scofield, Tom Morello, Jack White solo per dirne alcuni, oggi fanno un uso molto frequente dell’octaver nella loro musica.
Caratteri generali dell’ Oc 5
Uno dei pedali più famosi è sicuramente il celebre Oc-2 della Boss: nato negli anni 80 spopolò nelle pedalboard di moltissimi chitarristi e caratterizzò anche il sound e la produzione di diversi classici dell’epoca.
Il pedale della Oc-5, lanciato nel 2020 dalla boss, riprende estetica e filosofia del suo lontano parente. Pur mantenendo la sonorità analogica del suo predecessore tramite la specifica funzione vintage, l’Oc-5 migliora sicuramente le prestazioni e amplia notevolmente i possibili utilizzi. Il pedale ha quattro manopole:
- Direct Level: serve regolare il volume del suono diretto, ovvero il segnale originale non processato.
- + 1 Oct Level: con questa manopola è possibile regolare il volume della nota all’ottava sopra rispetto a quella stiamo realmente suonando.
- - 1 Oct Level: riguarda invece la regolazione del volume della nota all’ottava inferiore.
- - 2 Oct Level / Range: la regolazione di questa manopola dipende dall’impostazione del selettore Vintage/Poly. Se impostato su Vintage regola il livello del suono due ottave più basso del segnale diretto. Se impostato su Poly funziona come manopola Range regolando l’ampiezza di banda dell’effetto -1 Oct.
Il pedale ha due uscite: Output e Direct out. Questo è un aspetto essenziale come vedremo successivamente. Infine il selettore Guitar/Bass sul lato del pedale consente di ottimizzare le prestazioni a seconda dell’utilizzo dei diversi strumenti.
Modalità Vintage/Poly sull’Oc-5
La funzione veramente interessante del pedale è la modalità Vintage/Poly. Se selezioniamo Vintage, l’Oc-5 lavora emulando il suo parente Oc-2, assume cioè la funzione di un classico octaver raddoppiando tutte le note suonate con l’ottava desiderata (una ottava sopra, una o due sotto). E’ chiaro che questa funzione sarà utile per un approccio melodico o sul riffing. La modalità Poly invece supporta l’immissione di accordi: il pedale riconoscerà la nota più grave all’interno di un accordo e doppierà esclusivamente quella.
La quarta manopola prima descritta (-2 Oct / Range) ha proprio la funzione di stabilire il range entro il quale lavora il pedale. Ruotando verso destra, l’effetto si applica ad un intervallo di frequenze più ampio. Ruotando la manopola a sinistra l’effetto è limitato alla gamma delle frequenze basse.
Set up con l'octaver Oc-5
Con questo pedale quindi è possibile sintetizzare una vera linea di basso. In questo paragrafo cercherò di mostrarvi un possibile set up con l’ Oc-5 per questo fine. Vediamo come ho configurato il pedale:
L’octaver, settato sulla modalità poly, doppierà la nota dell’accordo più grave solo con la sua ottava inferiore. La manopola dell’ottava superiore infatti è sullo 0. L’uscita direct level, ovvero il segnale non processato, andrà diretto alla pedaliera o all’amplificatore da chitarra o ad entrambi (dipende dal vostro rig). L’uscita output invece entrerà nell’amplificatore del basso e avrà solo il suono processato.
Personalmente ho inserito nel rig anche un pedale di espressione in post alla catena della chitarra, in modo da poter silenziare quest’ultima mantenendo solo la linea di basso.
La chitarra come strumento armonico
La finalità di questo mio articolo era sì descrivere e presentare l'Oc-5 della Boss, ma anche di ricondurre alcune sue funzioni specifiche in un contesto musicale. Esco apparentemente quindi dall’argomento principale per entrare nel merito di una serie di concetti che possono sembrare scontati; vi assicuro che non lo sono.
L'estensione della chitarra
Parto prima di tutto con ricordare che la chitarra è uno strumento traspositore in Do. Questo significa che noi chitarristi leggiamo sul pentagramma in chiave di violino esclusivamente per comodità. La nota letta sul pentagramma non corrisponde alla nota reale, o d’effetto, che suoniamo. Il Do sulla quinta corda sul terzo tasto in realtà non corrisponde al Do 4 del pianoforte (il Do centrale, compreso tra il pentagramma in chiave di violino e quello in chiave di basso), bensì al Do sul secondo spazio nel pentagramma in chiave di basso. Di fatto quindi la chitarra, nell’impalcatura armonica strumentale di un brano, copre un registro tenorile con un estensione di tre ottave e mezzo tra chiave di violino e chiave di basso. Questo ovviamente se usiamo una sei corde.
Questi concetti sono basilari nella composizione e nell’arrangiamento dato che ci danno una visione musicale, melodica/armonica a tutto tondo. Se pensiamo ad uno strumento a tasti, possiamo quindi dire che la chitarra è una sorta di piccolo pianoforte a tre ottave suonato con la sola mano destra.
Ma torniamo a noi e al pedale in esame; se utilizziamo l’Oc-5 in modalità polifonica è come se suonassimo questo pianoforte dalla estensione limitata con due mani: la sinistra che suona il basso, la destra che fa l’accordo….come un pianista. L’effetto acustico complessivo che ne deriva è molto appagante, sicuramente di grande aiuto quando si lavora sull'arrangiamento e sulla composizione.
Il bassista non è sostituibile...
Certo ci sono dei limiti a quello che possiamo fare chiaramente. Prima di ricevere lettere minatorie da bassisti e pianisti, affermo a chiare lettere che questi due strumenti non sono ovviamente sostituibili. Con l'Oc-5 possiamo esclusivamente eseguire una linea di basso ritmicamente uguale a quella della chitarra (quindi omoritmica). Nonostante ciò con formazioni ristrette (per esempio trio chitarra-organo-batteria o duo), l'ultizzo di questo pedale risulta decisamente vincente.
Un esempio pratico con l'Oc-5: Still Warm di John Scofield
Andando sul pratico, mi sono proposto di arrangiare il tema in chord melody di Still Warm, bellissimo brano fusion di John Scofield del 1985.
Se se interessato ad approfondire questo chitarrista ti consigliamo di cliccare qui per leggere un altro nostro articolo su di lui.
Nella versione originale il basso ha ovviamente una parte propria e non segue omoritmicamente chitarra e synth. Tuttavia con l'utilizzo dell'Oc-5 nell'arrangiamento del tema il risultato (e il suono) è decisamente ottimo. Per la registrazione ho usato sia amplificatore da basso che da chitarra (vedi paragrafo precedente). Ecco l'esempio suonato sopra una semplice drum machine di Logic.
Come potete sentire, anche arpeggiando, il pedale riesce a tracciare e sintetizzare l'ottava del basso con grande affidabilità. Niente male vero? Qui sotto invece potete sentire il solito arrangiamento con l'Oc-5 disattivato...quindi senza basso.
Ovviamente il pedale andrà collocato in pre, ad inizio catena dove generalmente colleghiamo wha, equalizzatore o compressore. Sicuramente va posto prima di overdrive e distorsori. In questo modo il pedale lavorerà al meglio nel tracciare la nota più grave. Spero che questo articolo vi sia stato utile per il vostro rig e per i vostri progetti.
A presto!