Un solo di chitarra fresco e interessante, dal disco Kenny Burrell & John Coltrane. Grandi spunti di pronuncia e timing da un campione dello swing
Kenny Burrell, lo zio Kenny, rappresenta per me uno degli esempi più grandi di gusto ed eleganza nel mondo della chitarra jazz. Lo fa soprattutto per il suo timing ed il suo swing! Ne resto sempre affascinato.
Burrell ha sempre e comunque esposto un modo di suonare fresco e sincero, non troppo costruito, a tratti volutamente bluesy ma assolutamente interessante per prendere tantissimi spunti
Se poi prendiamo un solo dal disco Kenny Burrell and John Coltrane, facciamo centro! Infatti, nel brano Lyresto il solo di Burrell arriva subito dopo quello di Coltrane, che apre maestosamente le danze dell’improvvisazione.
Burrell pesca degli spunti direttamente dal solo del sassofonista e, pur avendo una potenza sonora inferiore, si dimostra un intelligentissimo campione di swing, linguaggio e pronuncia.
Il brano Lyresto nel disco di Kenny Burrell
Nel disco Kenny Burrell and John Coltrane, che è del 1958, troviamo musicisti eccellenti come Paul Chambers, Tommy Flanagan e Jimmy Cobb. Roba da poco!
Il disco dura poco meno di 40 minuti e contiene una miscela di swing felpato, fornito sicuramente dai soli di Kenny Burrell e Tommy Flanagan e dalla potenza sonora dell'incredibile Coltrane.
Qui potete ascoltare direttamente il brano Lyresto, la terza traccia del disco, composta appunto da Kenny Burrell, dalla quale ho voluto trascrivere questo interessante solo.
Lyresto è un brano dalla struttura di 32 battute divise principalmente in due grandi sezioni: A e B.
Si tratta di una struttura tipica riscontrabile in famose songs, come On Green Dolphin Street, My Ideal, Beautiful Love, There Will Be Never Be Another You e tante altre. Effettivamente ci può anche ricordare brani strumentali più famosi come Four di Miles Davis.
Andiamo adesso a vedere cosa succede di interessante in questo solo di chitarra, quali sono le frasi che mi hanno colpito particolarmente e per quale motivo.
Analisi del solo
All’inizio del solo, Kenny Burrell prende subito in prestito l’ultima cellula ritmica suonata da John Coltrane. La propone due volte come inizio di una frase e, secondo il principio di call and response, risponde a se stesso con due chiusure diverse.
Ad un certo punto si avverte una leggera sbavatura sull’accordo Bb7: è il bello della diretta. Probabilmente si tratta di un attacco troppo forte del plettro che fa scappare un po’ la corda a Kenny Burrell: l’abbiamo detto, è davvero un chitarrista sincero!
Nella seconda parte della A del primo chorus troviamo diversi spunti. Andiamo a parlarne nel dettaglio.
Inizia subito con una terzina. Non sono molti i chitarristi di Jazz che usano bene questa figura ritmica. Imita molto bene la pronuncia di Coltrane. Alla fine della frase lega benissimo i due accordi successivi salendo di semitono. Si tratta di una sostituzione tipica del bebop anche nell'ambito della composizione.
Subito a seguire si nota anche una grande padronanza melodica: disegna una frase perfetta sul pentagramma e centra il range melodico del momento!
ll sound bluesy di Kenny Burrell
Interessante questo momento bluesy dove usa con grande swing una serie di intervalli discendenti tipici. Per essere più precisi si tratta di una quarta giusta discendente, una terza maggiore discendente e una quinta giusta discendente. Poi dà una stoccata finale al frammento con un tritono ancora più dal sapore blues.
Il prossimo è uno dei frammenti più complessi dell’intero solo. Si nota come la chitarra, grazie alla tecnica del rake o dello sweep, si presti ad avere una pronuncia simile a quella degli arpeggi veloci dei sax, con ghost notes o meno.Il timing è quasi incerto, probabilmente anche a causa di una registrazione non troppo cristallina, ma Kenny Burrell riesce sempre a cadere in piedi come un gatto! La frase idiomatica che chiude poi, costruita girando intorno ad una triade maggiore di Bb, è una tipica chicca bebop senza cromatismi.
Due frasi sul Turn Around
Bellissime le ultime battute del primo chorus. L’obiettivo è sicuramente quello di creare un climax per raggiungere un momento di alleggerimento subito dopo. Il Turn Around, basilare strutture di 4 accordi di un giro armonico, si presta tantissimo a cucire melodicamente queste frase conclusive.
Dal punto di vista ritmico sono molto interessanti le pause iniziali di croma all'inizio delle due frasi. Nel bebop, questo modo di separare e staccare le frasi, spesso può diventare un elemento tipico dell'improvvisazione.
Il secondo chorus di improvvisazione
All’inizio del secondo chorus Kenny Burrell ricama su di una piccola cellula ritmica e melodica fino a sfruttarla per andare leggermente outside, ovvero suonare appositamente alcune note in contrasto con l'armonia. Fate attenzione a come attacca le note quasi sempre con uno slide carico di swing.
Altra cellula ritmica e melodica dal sapore blues riproposta un paio di volte. Sembra parlare una lingua simile a quella di Wes Montgomery. Possiamo dire che Kenny Burrell non è assolutamente da meno.
Le terzine di Kenny Burrell
Per finire voglio analizzare questo uso della terzina su questo IIm V7 che cade sull'accordo di Abmin7. Probabilmente la frase non brilla per originalità melodica e non è un dramma dire che non sia il massimo della pulizia tecnica, ma c’è una cosa da notare.
Dal punto di vista armonico Kenny Burrell suona un grande arpeggio di Bbmin9, che può essere anche visto come Dbmaj7.
Potrebbe essere utile consultare questo articolo sulle sostituzioni diatoniche, spesso ricorrenti nel jazz.
Come ricordate, siamo solo nel 1958. A mio modo di vedere, questa frase è emblematica nel progresso della storia della chitarra elettrica. Passaggi di questo tipo saranno ricorrenti anche in tutta la musica rock, funk e prog degli anni ’70 fino addirittura all’hard rock e al metal degli anni ’80 e ’90.
Kenny Burrell, come altri, sperimentava questo incedere ritmico sugli arpeggi già prima del 1960.
Studiate Kenny Burell!
Ad ogni modo, spero vi sia stato utile approfondire un po’ l’importanza di questo campione della chitarra Jazz che è stato, e sarà sempre, Kenny Burrell.
Qui sotto potete trovare la mia trascrizione con e senza TAB e la mia interpretazione. Nel caso vogliate utilizzare la versione con il TAB, dopo aver visto le mie soluzioni provate a trovare anche le vostre, che fa bene alla salute!
Buono studio e buon divertimento.