Scritto da: Leonardo Bertini - Categorie: blues / tecnica

Pentatonica blues: diteggiature e applicazione

Un primo approccio al combining pentatonic con la scala pentatonica blues. Vediamo insieme come ricavare le diteggiature dei cinque box, partendo dalla pentatonica minore e come e quando utilizzare questa scala per improvvisare in ambito blues


La scala pentatonica come punto di partenza

Ancora prima di parlare di scala pentatonica blues, il nostro riferimento di partenza sarà la scala pentatonica. Più precisamente la scala pentatonica minore, ovvero una tra le scale più usate in ambito chitarristico. Questo perché la scala pentatonica blues origina proprio dalla pentatonica minore, aggiungendo ad essa una nota in più, la cosiddetta blue note.

In caso di necessità, ti invito quindi a cliccare qui per accedere all’articolo dedicato completamente alla scala pentatonica. Nell’articolo troverai le diteggiature complete dei cinque box e altre importanti nozioni teoriche e pratiche, fondamentali per comprendere anche i contenuti di questo articolo.

Fatta questa doverosa promessa, possiamo ora parlare di scala pentatonica blues, di come si forma, in che modo possiamo visualizzarla e come utilizzarla nell’improvvisazione blues. Iniziamo!


La scala pentatonica blues

Come sappiamo la scala pentatonica minore è formata da sole cinque note. Due in meno rispetto alla scala diatonica maggiore. E proprio questa sua caratteristica la rende una scala ampiamente usata in tantissimi generi musicali, nonché una delle prime scale che studiamo sulla chitarra.

Prendiamo come esempio il classico primo box della pentatonica minore in tonalità di LA minore che parte dal quinto tasto della sesta corda.

pentatonica La minore I box

A questo punto, per ottenere la scala pentatonica blues ci basterà aggiungere la nota che ricopre la funzione d’intervallo di 5a diminuita, la già citata blue note. In questo caso si tratta della nota MI bemolle. Ecco quindi la diteggiatura della pentatonica blues nella stessa posizione del box precedente relativo alla pentatonica minore.

pentatonica blues I box

Provate ora a suonare questa scala sia a scendere che a salire, senza fretta e in modo preciso, concentrandovi sulla nuova diteggiatura e soprattutto cercando di assimilare il sound di questa nuova scala.

In conclusione di questo paragrafo possiamo quindi notare che nella scala pentatonica blues si viene a creare una sorta di cromatismo tra il quarto e il quinto grado proprio grazie all’aggiunta della blue note. Nonostante continuiamo a classificare tale scala come una scala pentatonica, quindi formata da cinque note (dal greco penta che significa cinque), con l’aggiunta del termine blues specifichiamo che si tratta in realtà di una scala formata da ben sei note.


I cinque box della scala pentatonica blues

A questo punto, estendete il lavoro appena svolto nel precedente paragrafo a tutti e cinque i box della scala pentatonica minore. Quindi suonate tutti e cinque i box della pentatonica minore, aggiungendo, ogni qual volta sarà possibile, la blue note. Per farlo sarete obbligati a pensare non più alla diteggiatura ma ai gradi della scala. Certo, a chi non è abituato, potrà sembrare un lavoro più macchinoso, ma vi assicuro che si rivelerà un lavoro molto utile al fine di padroneggiare l'argomento.

Attenzione però, ottenere delle comode diteggiature non sarà immediato! L’aggiunta della blue note, in particolare in alcuni box, ci porterà “fuori” dalla classica diteggiatura della pentatonica minore. Con la conseguenza che potremo decidere di aggiungere tale nota su una corda piuttosto che su un altra. Facciamo un esempio.

Prendiamo il quarto box minore sempre in tonalità di LA minore. In questo caso posso decidere di prendere il MI bemolle, ovvero la blue note, sul sedicesimo tasto della seconda corda oppure sull’undicesimo della prima.

pentatonica blues IV box fig.1
IV box fig.2

Come fare quindi? In prima battuta, dovremo provare più volte a suonare lo stesso box e scegliere quale posizione riterremo la più comoda ed immediata per noi. Successivamente il mio consiglio, come già detto, è proprio quello di pensare ai gradi della scala e non solo alla posizione in se. Questo vi permetterà, con un po di pratica, di visualizzare la blue note ovunque all’interno del box senza necessariamente dover utilizzare sempre e solo la diteggiatura preferita.

In ogni caso, per chi lo ritenesse utile, cliccando qui può visualizzare e scaricare i cinque box completi della pentatonica blues in LA minore.


Quando utilizzare questa scala nel blues?

È logico pensare che la scala pentatonica blues trovi largo impiego in ambito blues. Infatti esattamente come per la pentatonica minore, anche questa scala può essere usata benissimo per improvvisare in un classico contesto blues maggiore o anche minore. E come per la scala pentatonica minore anche questa funziona benissimo su tutti e tre gli accordi del blues. Alcuni grandi interpreti del genere, Stevie Ray Vaughan su tutti, hanno eseguito assoli fenomenali usando quasi unicamente questa scala!

Di conseguenza il primo approccio potrebbe essere proprio quello di utilizzare tale scala iniziando ad improvvisare su un classico giro blues maggiore. Ovvero il classico I7,IV7 e V7. Prendete confidenza con la sonorità della scala provando ad insistere nell’utilizzo della blue note. Fate però attenzione a sceglierla proprio come target note del vostro fraseggio poiché in relazione ai tre accordi del blues è pur sempre una nota di non facile utilizzo se utilizzata come nota di atterraggio per concludere una frase. Inizialmente quindi fate dei tentativi utilizzandola come nota di passaggio; poi sentitevi liberi di sperimentare diverse soluzioni.


Come migliorare la nostra improvvisazione blues

Abbiamo parlato giustamente di scala pentatonica minore che con l’aggiunta di una sola nota diventa pentatonica blues. Ma cosa succede se questa stessa scala la pensiamo come sua relativa maggiore?

Nell’articolo citato inizialmente relativo alla scala pentatonica, ho già parlato della relazione che sussiste tra una scala maggiore e la sua relativa minore. Così come tra scala pentatonica maggiore e sua relativa minore. E questo rapporto infatti lo possiamo tranquillamente applicare anche alla scala pentatonica blues.

Essendo di fatto una scala pentatonica minore, seppur con l’aggiunta della blue note, possiamo tranquillamente pensare alla sua relativa maggiore. Facendo sempre l’esempio in tonalità di LA minore, la sua scala pentatonica maggiore relativa è quella di DO maggiore; che con l’aggiunta del MI bemolle diventa una scala pentatonica maggiore con anche il terzo grado minore. Ecco la relativa diteggiatura del primo box maggiore

pentatonica maggiore con terza minore I box

Anche in questo, sarà utile suonare più volte la scala in tutte le sue posizioni, esplorando quante più tonalità possibili. Prendete confidenza con le diteggiature e il sound della scala ed infine provate già ad applicarla in ambito blues!

Ok ma in che modo posso usare questa scala? In un classico blues maggiore, una delle scelte più comuni è proprio quella di utilizzarla sul primo grado. Mi ritroverò così, ad utilizzare una scala maggiore che miscela alcuni elementi della pentatonica minore (il terzo grado minore appunto). Questo possiamo pensarlo come uno dei primissimi approcci al concetto di combining pentatonic, ovvero la tecnica chitarristica che, soprattutto in ambito blues, ci permette di miscelare pentatonica minore e maggiore insieme, a nostro piacimento.

Lo step finale potrebbe essere quello di utilizzarla sul I7 del solito blues maggiore, alternandola alla pentatonica minore sul IV7 e V7 grado.

Buono studio!

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Leonardo Bertini - 
guitar prof Testa e Scritta

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