Nella settimana della sua nascita ricordiamo uno dei grandi eroi della chitarra elettrica e il portavoce del Texas blues
SRV
Stephen Ray Vaughan nasce il 3 Ottobre 1954 nei sobborghi di Dallas, a Oak Cliffs, già città natale di storici protagonisti della scena musicale texana.
Charlie Christian, T-Bone Walker sono illustri concittadini a cui il giovane Stevie si ispira, approcciando allo strumento sotto la guida del fratello maggiore Jimmie.
Le influenze musicali che Stevie eredita dalla sua famiglia sono dapprima jazzistiche: grazie ai dischi dei genitori si innamora di Kenny Burrell e Wes Montgomery.
Nel 1968 Inizia a conoscere la nuova scena rock del periodo e, sempre grazie al fratello, si innamora dei dischi di Jimi Hendrix.
Questa fortissima suggestione per il chitarrista di Seattle ci regalerà, anni dopo, versioni memorabili dei suoi grandi classici.
Voodoo Child diventa un omaggio irrinunciabile durante le esibizioni dal vivo mentre la sua versione di Little Wing, strumentale, è ormai un classico.
Trasferitosi ad Austin inizia a calcare la scena blues cittadina a inizio anni Settanta, sulla scia del Vaughan maggiore, già chitarrista di certa notorietà.
Diventa presto chiaro a tutti che il giovane Stevie sia una spanna sopra gli altri, proponendo da subito uno stile inedito e non convenzionale.
Con la sua sei corde Vaughan è in grado di toccare apici di grinta selvaggia prima e di profonda dolcezza poi.
Il tocco graffiante e struggente, così come il timbro vocale, diviene il suo marchio di fabbrica e il nome di Stevie Ray Vaughan inizia a crescere.
L'aumento di notorietà, grazie alle sue selvagge e spregiudicate live performances, dà il via a collaborazioni importanti con alcuni grandi protagonisti della scena, che ne riconoscono la grandezza.
Il chitarrista texano acquista quindi la nomea di grande guitar hero e di portavoce della corrente Texas blues, iniziata decenni prima con Lightnin' Hopkins.
Il declino
Con la fama arrivano purtroppo anche gli eccessi di alcol e cocaina, di cui Stevie Ray Vaughan diventa schiavo fino al culmine della dipendenza: nel 1986 stramazza sul palco durante un concerto a Ludwigshafen.
Seguono tre anni di recupero fisico e mentale, segnati da ospedali, terapie e un severo processo di disintossicazione, da cui SRV uscirà "ripulito"nel 1989.
Il risultato di questo percorso è l'uscita del pluripremiato In Step, uno dei suoi lavori più indovinati e mio suggerimento di ascolto per questo articolo.
Questa ritrovata serenità e rinnovata credibilità musicale avranno però breve durata.
Il 27 Agosto del 1990, dopo un concerto ad Alpine Valley nel Wisconsin, insieme a grandi colleghi come B B King, Eric Clapton e Jimmie Vaughan, Stevie Ray trova la morte in un incidente di elicottero.
Triste fine di un icona per tutti gli appassionati del blues nella sua accezione più viscerale; proprio la drammaticità del suo epilogo accresce il mito intorno alla vita e alla carriera di SRV: the sky in crying.
Double Trouble
Degni di menzione sono i compagni di Stevie Ray nel suo breve, ma intenso viaggio.
Nati come trio nella loro versione iniziale, vengono successivamente spesso affiancati da un tastierista per gli ultimi lavori in studio e performances dal vivo
L'organico comprende Chris Layton alla batteria, che rimarrà sino alla fine forzata dell'attività della band.
Al basso inizialmente c'è Jackie Newhouse, poi definitivamente sostituito da Tommy Shannon.
Alle tastiere, che occasionalmente integrano la band, troviamo Reese Wynans.
Oltre all' ascolto consigliato (In Step del 1989) vale la pena citare nuovamente quello che è spesso definito il capolavoro di Stevie Ray Vaughan: Texas Flood.
Primo lavoro in studio del chitarrista, manifesto del blues di stampo southern e grande debutto sulle scene di SRV.
Abbiamo avuto occasione di parlarne e, per chi fosse interessato, segnalo l'articolo sui 10 dischi fondamentali di rock blues da ascoltare, oltre che un approfondimento sullo stile in Stevie Ray Vaughan: licks tratti da Texas Flood