La conoscenza approfondita dei modi della scala maggiore è di fondamentale importanza per tutti i musicisti; tali scale vengono utilizzate in molti generi musicali diversi ed hanno un’origine antichissima. Ciononostante può risultare difficoltoso comprendere fino in fondo cos’è un modo e come lo si può applicare concretamente nell’improvvisazione o nella composizione. In questo primo articolo dedicato all’argomento vedremo quali sono i modi della scala maggiore e come si costruiscono.
L'origine storica dei modi
I modi della scala maggiore esistevano, come scale a se stanti, ben prima del sistema temperato e del circolo delle quinte.
I modi sono comparsi per la prima volta nell’Antica Grecia ed erano intesi come scale costruite con una particolare sequenza di intervalli presenti in una coppia di tetracordi. Successivamente, nel corso del medioevo, sono stati assorbiti e modificati dal mondo ecclesiastico all’interno dei canti gregoriani. Infine dal XVI secolo in poi si arriva alla classificazione dei sette modi per come la conosciamo noi oggi, grazie al teorico svizzero Glareano e al suo manuale Dodekachordon, dedicato all’argomento.
Ciò che è importante comprendere è che, nonostante la nomenclatura relativa ai modi derivi direttamente dal mondo ellenico, essi sono cambiati nel corso del tempo sotto l’influenza delle varie culture che si sono succedute in Europa ed Asia meridionale. Il modo Dorico dell’Antica Grecia, ad esempio, non è minimamente simile al modo Dorico per come lo conosciamo oggi; sia dal punto di vista concettuale che sotto il profilo dell’applicazione pratica.
Se siete interessati ad approfondire l’origine dei modi della scala maggiore e la loro evoluzione nel corso della storia vi consiglio caldamente la visione di questo video:
Cosa si intende per modo
Ritornando ai giorni nostri, il termine modo indica semplicemente una scala musicale.
Come tutte le scale musicali, ogni modo o scala modale, sarà costituita da una sequenza tipica di intervalli che si sviluppano tra la tonica del modo (nota da cui origina il modo) e le altre note.
Inoltre, analogamente a quanto accade nelle scale maggiori, ogni scala modale è formata da una sequenza di toni e semitoni unica e irripetibile.
Ad esempio sappiamo che la scala maggiore è formata dalla seguente sequenza di toni e semitoni: T-T-S-T-T-T-S. Sappiamo anche che gli intervalli che si sviluppano tra la tonica della scala maggiore e le altre note, sono tutti intervalli maggiori e/o perfetti.
Le stesse considerazioni andranno fatte per le scale modali.
La relazione tra modi e scala maggiore
La differenza dunque tra le scale maggiori e i modi risiede nel fatto che quest’ultimi derivano in qualche modo dalla scala maggiore. Vediamo come.
Partiamo da una delle sette note della scala maggiore; in armonia musicale definite anche gradi. Costruiamo una scala che sale per grado congiunto da quella nota fino alla stessa nota posta all’ottava superiore. Attenzione: manteniamo le stesse note della scala maggiore di origine, senza aggiungere alcuna alterazione. Otteniamo così un modo. La scala modale conterrà le stesse note della scala maggiore di origine; ma avrà inevitabilmente intervalli diversi al suo interno e diversa struttura in termini di toni e semitoni. Un esempio tipico può essere questo: pensate una scala di Do maggiore che parte dalla nota RE e sale per grado congiunto mantenendo le stesse note fino al RE dell’ottava superiore.
Non fatevi ingannare: una scala del genere avrà un suono molto diverso dalla scala di origine, cioè quella di Do maggiore. Per questo motivo ogni scala modale o modo, va trattato come una scala a se stante e non come un semplice “rivolto” della scala maggiore.
A questo punto applicando questo sistema di costruzione ad ogni grado della scala ottengo i sette modi della scala maggiore.
Ebbene si, anche la scala maggiore stessa può essere considerata come un modo! Il modo che origina, appunto, dal primo grado della scala.
I sette modi della scala maggiore
I sette modi, che originano dai sette gradi di una scala maggiore, sono così chiamati:
Ionico (modo costruito sul primo grado)
Dorico (modo costruito sul secondo grado)
Frigio (modo costruito sul terzo grado)
Lidio (modo costruito sul quarto grado)
Misolidio (modo costruito sul quinto grado)
Eolio (modo costruito sul sesto grado)
Locrio (modo costruito sul settimo grado)
Nella figura seguente, la costruzione sul pentagramma dei sette modi della scala di Do maggiore.
Per ogni modo troverete specificati gli intervalli che si sviluppano al suo interno tra la tonica del modo e le altre note, nonché la struttura da cui è formato il modo in termini di toni e semitoni.
Analogamente a quanto appena visto; posso applicare questo sistema per costruire i sette modi di una qualsiasi scala maggiore, indipendentemente dalla tonalità.
Inoltre, memorizzando la struttura in termini di toni e semitoni di un qualsiasi modo, posso costruire la scala modale partendo direttamente da una nota. Così facendo penserò al modo come una scala a se stante, non derivata dunque dalle scale maggiori.
Se avete letto e compreso l'articolo, e volete approfondire maggiormente l'argomento dei modi, vi suggerisco la lettura di questo articolo, dedicato all'approccio parallelo ai modi.
Alla prossima.