Scritto da: Alessio Lottero - Categorie: guitar stories

Pink Floyd: l'uscita di The Wall

l'epocale album della band inglese viene pubblicato il 30 Novembre 1979, diventando un manifesto del british rock di fine anni settanta


Pink Floyd

Pink Floyd

I Pink Floyd sono uno dei più altisonanti nomi, legati alla musica inglese, rock e affini.
Proprio per merito della loro coraggiosa sperimentazione, sia essa sonora che lirica, attraversano stili ed epoche, reinventandosi costantemente.
L'eterogeneità della loro produzione fa sì che i Pink Floyd non possano essere etichettati in modo specifico, avendo costruito un sound incredibilmente complesso, figlio di molte contaminazioni. L'esordio della band avviene nel 1965 a Londra che, come abbiamo avuto modo di ripetere in altre occasioni, era il fulcro della rivoluzione musicale in Gran Bretagna. I cambi di organico e il passaggio di testimone nella leadership del gruppo, ne hanno decretato le svolte stilistiche, influenzandone ciclicamente il percorso artistico.


Gli esordi

La genesi dei Pink Floyd è l'incontro tra giovani studenti universitari inglesi, che diverranno la prima formazione della band. Nick Mason alla batteria, Rick Wright alle tastiere e Roger Waters al basso, a cui si aggiunge successivamente, il chitarrista cantante Roger Barrett (Syd).
Questa fase iniziale vede il gruppo cimentarsi con le prime esibizioni nei club londinesi, atte a plasmare il loro sound nonchè a crearne l'identita' stilistica. Sono le idee visionarie di Barrett ad aprire la stagione dei Pink Floyd, in chiave prettamente psichedelica, iniziando la loro avanguardistica sperimentazione sonora. La virata, dal rock psichedelico ad una sorta di iniziale space rock tendente al prog, avviene con il cambio di conduzione. Dopo appena tre anni infatti, Syd è costretto ad abbandonare la band, a causa dei sempre più acuti problemi mentali, alimentati da un forsennato consumo di droghe. Questo evento apre la strada all'arrivo di David Gilmour, già coinvolto marginalmente nell'attività della band, che assume ora un ruolo predominante.


Il periodo classico dei Pink Floyd

Il lungo periodo che va dall'abbandono di Barrett nel 1968, all'uscita di The Final Cut nel 1983, è considerato la vera epoca dei Pink Floyd.
Nonostante i moltissimi estimatori dell'inizio psichedelico, i fedeli seguaci della gestione Waters e gli irriducibili affezionati dell'ultima era Gilmour, questo è notoriamente il momento più significativo della loro produzione. Felice stagione musicale che giunge al suo climax dopo gli anni di transizione; quelli del cambio di rotta introspettiva, di Ummagumma e Atom Heart Mother. E' questo lo stato di grazia apparentemente inarrestabile di una band, dapprima coesa e ben amalgamata, capace di sfornare un capolavoro dopo l'altro e firmare gesta live epocali.
Figli di questo lungo florido momento sono alcuni dei dischi più significativi, della band e di tutta la storia della musica rock.
Impossibile a tal proposito, non citare The Dark Side Of The Moon, pubblicato nel 1973 e destinato ad entrare nella leggenda come uno dei dischi rock di maggior successo, in assoluto. Cio' che segue, dopo il 1977, è un percorso nettamente incentrato sul personaggio e le idee di Roger Waters, che assumerà definitivamente il ruolo nevralgico nella produzione della band. Cosa che aggrava i problemi interni dei Pink Floyd, accentuando gradualmente i sempre crescenti dissapori tra i membri della band e il neo frontman.
Direttamente connesso a questa escalation, è l'album di cui parliamo oggi, da alcuni critici considerato la prova generale di Roger Waters per l'avvio della sua carriera solista. Dopo il 1983, la frattura è ormai insanabile; Waters si defila tra mille polemiche, avviando il suo percorso individuale.
Gilmour e soci raccolgono quel che resta della band e continuano l'attività, proponendo lavori pregevoli, ma mai capaci di competere con gli anni d'oro.


The Wall: l'album

The Wall: Pink Floyd

Capolavoro indiscusso e opera tra le più ispirate dei Pink Floyd, The Wall esce il 30 Novembre 1979.
Ideato come doppio concept album, psicologico ed introspettivo, con spunti di Waters quasi autobiografici e liberamente ispirato alle vicissitudini di Syd Barrett, il disco è destinato a spazzare via la concorrenza nella classifica americana, dopo appena un anno.
I brani all'interno sono vere pietre miliari del british rock, oltre che evergreen totali del gruppo.
Oltre al contenuto impegnato e agli arrangiamenti geniali, The Wall è pregno di parti strumentali semplicemente famigerate: David Gilmour firma qui, alcune delle sue parti più idolatrate.
Mother, Comfortably Numb, Is There Anybody Out There?, Hey You e l' iconica Another Brick In The Wall Pt. 2 sono alcune delle parti sopra citate.



In conclusione

Sono giganti del rock, colossi della musica made in England e inventori di una propria corrente esclusiva.
La storia del rock, nelle sue mille virate stilistiche può essere analizzata nelle fasi pre e post Pink Floyd.
Dai turbolenti esordi psichedelici, alla produzione prog di inizio anni settanta, fino alle produzioni recenti più commerciali, la band ha scritto pagine indelebili di musica, intrise di atmosfere spaziali, contenuti profondi e impegnati, eventi live epocali e una scenografia sempre all'avanguardia; oltre a parti strumentali rimaste nella storia ed emulate ancora oggi. Questo è l'enorme impatto che i Pink Floyd hanno lasciato ai posteri: una carriera tribolata, sofferta, mai scontata, modellata sugli ego e le esigenze artistiche dei personaggi coinvolti. Gilmour e Waters sono da anni impegnati nelle rispettive carriere soliste; Mason è ormai quasi in pensione e Richard Wright è purtroppo mancato nel 2008. Il peso della grandezza è quello di doverla confermare, e la sensazione è che gli appartenenti alla storica band vivano ormai di leggenda. Culturalmente, i Pink Floyd hanno fornito materiale preziosissimo, musicale e letterario, in grado di destabilizzare il british rock e di suggestionare ancora oggi.


fine
Alessio Lottero -