Scritto da: Alessio Lottero - Categorie: guitar stories / rock

Nirvana: la prima volta di Smells Like Teen Spirit

Il 17 aprile 1991 la band, icona del grunge, presentava dal vivo la sua super hit in uno storico club di Seattle

Introduzione

Quando di parla di genere grunge non si può non fare riferimento ai gruppi altisonanti che, a volte inconsapevolmente, ne hanno decretato la nascita. Di certo, si tratta di uno tra i filoni rock più seguiti di sempre proprio grazie ai suoi protagonisti, artefici di carriere memorabili e storicamente imprescindibili. Come in ogni capitolo del rock, gli ingredienti per la nascita di una nuova scena sono: artisti ispirati, una location da adottare come capitale e il desiderio di musicisti ed ascoltatori di una ventata di rinnovamento.

Seattle vede il proliferare di garage bands e gruppi di strada, intenti a cavalcare l'esigenza di cambiamento musicale, che pervade la scena dell'inizio degli anni 90. Una profonda disillusione porta la massa ad estraniarsi sempre di più da quel cotonato rock anni 80 che inizia a sembrare stantio e surreale. La società americana di quel decennio fornisce innumerevoli spunti d'ispirazione per i novelli autori grunge, che narrano esistenze difficili e sofferte.

Trattando questo tema è impossibile non menzionare quella che per molti è la band fondatrice dello stile grunge, nonché una delle più idolatrate realtà musicali dei nineties. Kurt Cobain, Dave Grohl e Krist Novoselic sono i membri di questa band: i Nirvana. La storica band di Seattle non è nuova alle nostre rubriche; abbiamo avuto modo di menzionarla in occasione dei trent'anni dall'uscita di Nevermind. Nevermind è anche l'album con cui i Nirvana presentano al mondo uno tra i brani più amati della loro discografia. Smells Like Teen Spirit, autentico inno della generazione grunge e super hit del gruppo, è ancora oggi un classico assoluto del rock moderno.

L'esordio live di questo brano epocale avviene la sera del 17 aprile del 1991, in uno dei locali in voga sulla scena di Seattle: The OK Hotel.


La scena di Seattle

La capitale dello stato di Washington è da sempre considerata la madre della scena grunge. Nelle sue strade, questo nuovo substrato della musica rock inizia ad evolversi dalla fine degli anni 80. Moltissimi nomi fondamentali per comprendere lo sviluppo del grunge sono infatti figli della scena urbana di Seattle, artefici di una instancabile ricerca di musica e contenuti. Seguendo la nuova moda, imposta in città dai pionieri, i giovani musicisti iniziano a delineare i crismi stilistici del genere, dando vita ad un melting pot culturale assolutamente inedito.

Il risultato è un sound aspro e sporco, apostrofato proprio dal termine grunge, dichiarato erede della musica punk e hardcore made in USA. Tra i molti altisonanti protagonisti del scena di Seattle, segnaliamo alcuni dei fondamentali, al pari dei Nirvana, additati ad indiscussi apripista del settore. I Pearl Jam, ufficiali antagonisti di Kurt e soci, perennemente impegnati a svestire il ruolo di anti- Nirvana e a prendere le distanze dal mondo del grunge. Gli Alice in Chains, altro illustre gruppo concittadino, che con i suddetti condivide il podio del Seattle sound. I Soundgarden, che contaminano l'essenziale suono del grunge con una vena alternativa.

Ognuno di questi capitoli spiega, con un lessico differente ed esclusivo, le varie sfaccettature del grunge, che continua, sebbene non più sotto i riflettori, la sua ricerca.


I Nirvana

Nirvana

I Nirvana sono un trio di musicisti operanti nell'area di Seattle a cavallo tra anni 80 e 90. Potrebbero essere considerati l'ennesimo sensazionale power trio, sulle orme di altri storici precursori; se questa denominazione non fosse coniata per nominare fulgidi esempi di strumentisti virtuosissimi, ambasciatori di uno stile antecedente. I Nirvana sono invece il conclamato embrione di gruppo grunge: nel suono e nelle liriche traspare una primaria contaminazione con le atmosfere degli Stooges, un sound sinistro e grezzo, colonna sonora perfetta per sostenere le alienanti tematiche di Cobain e soci. In pochi anni di carriera queste tre anti- rock stars hanno saputo scrivere pagine incredibili di musica, frenati, talvolta, dai retroscena di esistenze sofferte.

Il 5 aprile 1994, nella sua casa in un sobborgo di Seattle, l'allora ventisettenne Kurt Cobain si toglie la vita con un colpo di fucile. La vicenda è da sempre una delle più controverse della storia, dove leggenda, realtà e presunte cospirazioni si intersecano alimentando il mito. La cosa certa è che la morte di Cobain mette fine ad una delle grandi promesse della musica. La fine della band dei Nirvana è perfettamente in linea con il mood della sua produzione: scarna, ma preziosa per capire gli spettri e il malcontento di un'intera generazione

Smells Like Teen Spirit

Nirvana - Nevermind

Singolo di punta del secondo LP dei Nirvana, il brano è un'icona di quel rock disilluso e anti tecnico, che affonda le radici nel punk di stampo statunitense chiamato grunge. Smells Like Teen Spirit consacra la band al mainstream, consolidando una notorietà in ascesa, dopo la pubblicazione dei primi album. Difficile non riconoscere, sin dal primo istante di ascolto, l'aspro riff di chitarra che apre questa song. Riff che è incluso a buon diritto nella nostra lista dei riffs celebri di classic rock.


Guida all'ascolto: From The Muddy Banks Of The Wishkah (raccolta live 1996)

Nirvana -  From The Muddy Banks Of The Wishkah (1996)

Come già detto, il brano in esame oggi è contenuto nel disco Nevermind, album del 1991 che abbiamo precedentemente recensito. Approfittiamo dunque per proporre un altro ascolto, efficace per chiunque volesse approcciare alla musica dei Nirvana, con una gustosa panoramica della loro attività live. From The Muddy Banks Of The Wishkah è una raccolta di registrazioni dal vivo, nel periodo di attività della band, dal 1989 al 1994. Si tratta in vero della seconda pubblicazione postuma di Kurt Cobain. All'interno del disco troviamo le rocambolesche performances live dei Nirvana, in una schietta diapositiva che mostra luci ed ombre del gruppo e del suo headliner.



In conclusione

Una band leggendaria, avvolta da un fascino noir e criptico, proprio a causa della sua storia, breve e infausta al netto dei successi professionali. Una delle realtà più idolatrate della musica, che fa di Cobain uno dei "martiri" del rock: lunga e triste lista di giovani dannati portenti. Con la dipartita del cantante chitarrista, le sorti dei restanti membri seguono strade diverse. Novoselic abbandona il mainstream; non lascia la musica, anche se relegata a sporadici progetti di nicchia. Dave Grohl, invece, si reinventa nella fondazione di una delle band rock in auge da ormai molti anni: i Foo Fighters.

Dei Nirvana, i paladini del popolo del grunge, rimangono poche ma indelebili pagine di storia del rock, vivificate negli incessanti omaggi e tributi dei sostenitori.


fine
Alessio Lottero -