Essere in grado di suonare un accompagnamento convincente è un aspetto molto importante per diventare un bravo chitarrista. Impariamo ad accompagnare un pedale dorico in stile funk attraverso cinque diverse possibilità.
Ogni chitarrista spesso si concentra maggiormente sulla parte solistica dello strumento, andando a trascurare in realtà l’aspetto più importante: l’accompagnamento. In realtà, sappiamo bene che nella maggior parte delle situazioni musicali un chitarrista è tenuto a suonare prevalentemente parti ritmiche, e non sempre trova l’occasione di cimentarsi in degli assoli.
Oggi prenderemo in esempio un classico pedale dorico in stile funk, situazione che può capitarci a una jam con qualche amico così come in un brano vero e proprio. La tonalità è in questo caso LA minore dorico, abbastanza comune per noi chitarristi.
Prima di iniziare a suonare, vi indico una cosa molto importante: in tutti gli esempi che andremo ad affrontare, il tempo è portato con lo shuffle sui sedicesimi. Fate molta attenzione, altrimenti ciò che suonerete contrasterà con la mia registrazione di riferimento o con le backing track che trovate in fondo all'articolo.
Attraverso cinque diverse possibilità, vedremo insieme cosa poter suonare per rendere il nostro accompagnamento su un pedale dorico il più interessante possibile.
Pronti? Andiamo!
La base di partenza: il single line
In questo primo esempio, partiamo dalla quella che rappresenta forse la meno invasiva delle possibilità: l’accompagnamento in single line. Come suggerisce la parola, il single line è sostanzialmente una parte ritmica costruita su una linea melodica a note singole. Può essere molto utile in situazioni in cui ci troviamo a suonare con un altro strumento armonico, come ad esempio un pianoforte, o tastiera, oppure una seconda chitarra.
Semplice ma allo stesso tempo efficace: è questo l’obbiettivo primario di un buon single line.
Inoltre cercate di fare attenzione alla pronuncia delle singole note e alle ghost notes, sia in questo che negli esempi successivi: può fare davvero la differenza.
Armonizzazione per terze e con cromatismi
Adesso prendiamo l’esempio precedente e applichiamo qualche modifica. Per prima cosa, andiamo ad armonizzare per terze ogni nota utilizzata. La seconda operazione che andiamo a fare consiste nell’aggiungere dei cromatismi, andando quindi a variare leggermente la linea melodica del primo esempio. Il cromatismo è un ottimo escamotage per dare del colore in più a ciò che suoniamo.
Su entrambi gli accordi evidenziamo alcuni dei gradi più importanti: LA e DO su Am7 (fondamentale e terza minore), FA# e LA su D7 (terza maggiore e quinta giusta).
Riempire gli spazi
Vediamo adesso un’altra possibilità, dove andiamo a riempire gli spazi del nostro accompagnamento precedente. Semplicemente ripetiamo in modo identico quanto fatto prima, ma stavolta aggiungiamo una linea melodica a cavallo fra i cambi di battuta. Anche queste linee evidenziano in modo evidente l’armonia del pedale dorico.
Accompagnamento con gli accordi
Adesso cambiamo stile di accompagnamento, andando a utilizzare degli accordi a quattro voci. Ho inserito diverse varianti di posizione degli accordi, per esplorare diverse possibilità. Ne ho suonate solamente quattro, ma ne esistono tante altre: divertitevi a trovare quelle che vi piacciono di più!
Accompagnamento con accordi e single line
Nell’ultimo esempio andiamo a mescolare la ritmica di accordi suonata poco fa con delle linee di riempimento di vario genere, spostandoci sempre più in alto sulla tastiera. Sia con gli accordi che con le note singole, andiamo a evidenziare i toni guida del nostro pedale dorico, rendendo molto chiara l’armonia.
Backing track
Qui sotto trovate le due backing track con qui potrete esercitarvi su come accompagnare un pedale dorico. Sono in realtà molto simili: l'unico cambiamento è nella linea del clavinet che ha due figurazioni ritmiche differenti. La prima base è da utilizzare nei primi tre esempi, la seconda invece negli ultimi due.
Conclusioni
Una volta terminato lo studio di questi cinque esercizi, vi invito a crearne altri a vostro piacimento prendendo spunto da ciò che abbiamo visto insieme. Inoltre, cercate di fare lo stesso tipo di lavoro in altre tonalità, con l’obbiettivo di avere le spalle coperte su tutta la tastiera, e non solo in LA minore!
Vi consiglio di prendere ispirazione da due pionieri del funk moderno: Mark Lettieri, che oramai potremmo definire una superstar nel mondo della chitarra, e Cory Wong, anche lui di fama mondiale fra gli amanti della sei corde.
Buono studio, alla prossima!