Negli ultimi anni gli amplificatori Henriksen sono diventati sempre più spesso un must-have per molti chitarristi jazz. Alcuni di questi li considerano, di diritto, i degni successori dei leggendari ampli Polytone. Personalmente sono un felice possessore di un Henriksen Blu Ten, ed in questo articolo cercherò di recensire questo prodotto in base alla mia esperienza personale.
Una panoramica generale sui modelli di amplificatori Henriksen
Gli amplificatori Henriksen hanno sempre attirato la mia attenzione. Da diversi anni ho potuto constatare che vengono usati regolarmente da professionisti e non nell’ambito jazz, sia per suonare live, che per registrare contenuti audio-video per le piattaforme social.
Purtroppo nessuno dei miei colleghi/amici aveva un Henriksen da farmi provare e dunque, coraggiosamente, ho deciso di acquistarlo a scatola chiusa. Dopo essermi informato e dopo aver sentito numerosi test su YouTube effettuati con gli strumenti più disparati, sono giunto ad avere una panoramica generale sugli ampli Henriksen e sui vari modelli presenti ad oggi sul mercato.
Attualmente sono disponibili i seguenti modelli:
- Henriksen Blu Six/Blu Ten
- Henriksen Bud Six/Bud Ten
- Henriksen Bud Head (Solo testata preamp, no cabinet)
Più vari extension cabinet, con coni di diverse dimensioni fino a 12 pollici.
Caratteristiche comuni e differenze tra i modelli di amplificatori Henriksen
Le caratteristiche comuni a tutti questi modelli di ampli sono le seguenti:
- Peso ridotto. Henriksen Blu Six ed Henriksen Bud Six pesano circa 6 Kg. Mentre Blu Ten e Bud Ten circa 10 kg.
- Coni Eminence da 6.5 o 10 pollici con tweeter al neodimio ad alto rendimento, attivabile o deattivabile all’occorrenza
- Potenza elevata (120 watt), impossibile raggiungere anche solo la soglia del break-up, suono sempre clean ed estremamente fedele
- Eq grafico e digital reverb in stile room/hall, integrati
- Uscita cuffie, uscita per extension cabinet, fx loop e line out xlr per entrare direttamente nel mixer (post Eq e post Reverb), senza necessariamente microfonare il cono
- Premaplificatore allo stato solido e amplificatore di potenza in classe D, se volete maggiori informazioni su questo punto, cliccate qui.
- Robusti ed estremamente ben costruiti, con griglia in metallo sul pannello anteriore e connettori Neutrik combo Jack/Xlr con Phantom Power
- Gig bag imbottita, antipioggia con tracolla
Le differenze principali tra i vari modelli sono invece:
- I coni: Blu Six e Bud Six utilizzano coni da 6.5 pollici mentre Blu Ten e Bud Ten utilizzano coni da 10 pollici con bass reflex sul pannello anteriore. La differenza in termini di resa sonora, sopratutto sulle frequenza basse, è notevole.
- Le entrate: la serie Bud ha sempre due ingressi, entrambi con regolazione indipendente del gain. Mentre la serie Blu un solo ingresso. Probabilmente la serie Bud è più indicata per chitarristi/cantanti o polistrumentisti
- Prezzo: c’è notevole differenza di prezzo tra i vari modelli, è necessario riflettere bene sull’utilizzo che dovete fare dell’ampli prima dell’acquisto
Ecco due immagini relative ai controlli del Blu Ten e al Bud Ten
Per maggiori informazione tecniche vi consiglio di visitare il sito ufficiale di Henriksen.
Il suono
In relazione al jazz e ai generi ad esso affini, gli amplificatori Henriksen hanno il clean più bello che abbia mai sentito.
Detto ciò faccio una premessa: dimenticatevi la brillantezza del suono Fender. Gli Henriksen sono ampli che rispondono più come un PA; dunque estremamente fedeli, nessuna colorazione suono, e rispondono in modo diverso in base allo strumento che ci attaccate. Hanno un suono molto più rotondo e meno spigoloso di un Fender. Hanno un ottimo bilanciamento sulle frequenze, che può comunque essere modellato tramite eq parametrico. Differentemente da qualsiasi ampli valvolare, sono trasparenti anche se molto “ariosi”, e, pur mantenendo un certo calore nel suono, non si avvicinano mai alla soglia del break-up. Hanno potenza in abbondanza, sopratutto i modelli con i coni da 10 pollici. Difficilmente, anche nei live all’aperto o su palchi grandi, mi è capitato di alzare il volume del mio Blu Ten a più di metà.
Il Line Out ha un suono eccezionale ed è estremamente comodo. Il reverbero, se dosato in base all’ambiente in cui state suonando, è a mio avviso di ottimo livello.
La risposta al tocco e la dinamica sono eccezionali, considerando appunto che si sta parlando di un ampli a transistor.
Al di fuori dei suoni clean, devo dire che il Blu Ten mi ha soddisfatto anche sui suoni crunch. Sui distorti high gain non l’ho mai provato, ma devo dire che forse non sarebbe la mia prima scelta.
Ho utilizzato il Blu Ten principalmente con Hollow Body e Semihollow Body, ed il risultato in entrambi i casi mi ha soddisfatto pienamente. Ho letto su vari forum che molti lo usano anche per le acustiche; in quel caso il tweeter integrato sembra fare veramente la differenza.
Pregi e Difetti
Partendo dai pregi, il clean del mio Henriksen Blu Ten è ciò che meglio rispecchia l’idea del suono che ho in testa, in relazione alla chitarra jazz. Il fatto che l’ampli abbia un’impronta hi-fi da quel tocco di acusticità, a mio avviso importante, sopratutto sugli strumenti Hollow body. La rotondità dal punto di vista timbrico e la trasparenza, anche ad alti volumi, è un altro fattore per me importante.
Inutile dire che anche il peso ridotto e la presenza di un’ottima uscita di linea, sono fondamentali per chi deve affrontare live, in contesti sempre diversi.
Un ultimo punto da non sottovalutare è la potenza: difficile trovare un ampli di queste dimensioni con questa resa sonora.
Passando ai difetti, il primo grande difetto è il prezzo. Si parte, con i modelli Blu Six (dunque con cono da 6.5 pollici), da un prezzo di 1100 euro circa. Fino ad arrivare al Bud Ten che va sui 1700 euro. Una spesa che va dunque ponderata molto bene. Se state pensando di andare sull’usato, sappiate che è quasi impossibile da trovare, sopratutto se si tratta dei modelli con il cono da 10 pollici.
Un altro piccolo difetto, che ho scoperto nel corso del tempo, è che il mio Henriksen Blu Ten cambia dal punto di vista della resa sonora e della risposta in frequenza, in base all’ambiente, esattamente come un PA. Ciononostante eventuali correzioni sulle frequenze, specialmente in basso, possono essere fatte agilmente tramite l’eq grafico.
Infine, come mi è stato fatto notare da altri colleghi chitarristi, l'assenza di uno switch "ground lift" potrebbe essere un problema, ad esempio su palchi di grandi dimensioni. Avrei inoltre aggiunto un ulteriore switch per escludere il cono interno, nel caso di utilizzo di una cassa esterna.
In conclusione, per quanto mi riguarda, Henriksen Blu Ten è l’ampli definitivo per il jazz, sotto molti aspetti: suono, portabilità, potenza e versatilità.
I test realizzati con gli amplificatori Henriksen
Ecco infine alcuni test realizzati con i suddetti ampli. Consiglio ascolto su un buon impianto o in cuffia.
Crediti immagini: sito ufficiale Henriksen