Miky Bianco, indiscusso virtuoso della sei corde e stimato didatta, firma un nuovo studio album: ecco la recensione di guitarprof.
Il 27 ottobre scorso è uscito "Uno - Tanto Rumore Per Nulla", del chitarrista, compositore e docente Miky Bianco. Guitarprof ha avuto il piacere di ascoltare il disco, giunto a distanza di anni dal precedente lavoro in studio del musicista pugliese, che non disattende le aspettative degli amanti della chitarra virtuosa e non solo.
Miky Bianco è considerato a buon diritto uno dei grandi virtuosi della chitarra; un sodalizio con lo strumento, il suo, iniziato da autodidatta ancora giovanissimo. Dagli esordi adolescenziali, il musicista barese ha lavorato assiduamente al perfezionamento tecnico, grazie allo studio di alcuni illustri nomi della chitarra internazionale.
La vicinanza al mondo dei grandi guitar heroes porta Miky Bianco a diventare, in breve tempo, una figura preponderante nel panorama delle chitarre illustri nostrane. Nel corso degli anni, infatti, Il chitarrista si esibisce in molti appuntamenti live, come apertura per alcuni mostri sacri della chitarra mondiale. Greg Howe, Guthrie Govan e Vinnie Moore, per citarne alcuni.
Oltre a questo, Bianco tiene svariati seminari in altrettanti prestigiosi festival e centri di didattica musicale.
Proprio la didattica musicale diviene, infatti, un punto nevralgico della sua attività, eleggendolo da tempo ad apprezzatissimo docente ed autore di testi in campo musicale. All'interno del nostro blog abbiamo avuto modo, tempo addietro, di parlare della sua collana di libri didattici, scritti a quattro mani con Tony De gruttola, in questo articolo.
Uno - Tanto Rumore Per Nulla: l'ensemble
Il disco, che ci incarichiamo di recensire, è il secondo lavoro in studio di Miky Bianco e segue il primo album (ZERO "Residui Tossici"), risalente al 2005. Per il suo ritorno discografico Bianco si avvale di un ensemble nutrito. Il disco vede infatti Angelo Dalmasso alle tastiere, Simone Rubinato e Ferruccio Battaglino al basso e Roby Testa ed Eddy Franco alla batteria.
La track list
01- Insomnia
02- Tanto Rumore Per Nulla
03- L'Eternauta
04- Il Grande Gelo
05- Providènce
06- Uno
07- Cringe
08- Non E' Colpa Delle Montagne
09- Grey Fly
La recensione
Sebbene la caratteristica trainante del disco sia inconfutabilmente la chitarra dell' autore, tutti i brani presenti sono accomunati da un'ambientazione sonora ricercata e complessa. Ogni singola composizione vede il susseguirsi di momenti incalzanti che le conferiscono sembianze da suite dall'epilogo imprevedibile.
Bianco miscela magistralmente una spiccata impronta rock con sonorità particolarissime che profumano di prog e fusion. La sensazione è, tuttavia, che ogni traccia goda di un'identità propria che la rende incatalogabile, pur mantenendo un filo conduttore lungo tutto l'album.
A sostenere le potenti melodie e gli energici inserti solistici di Miky Bianco, troviamo sempre un ricchissimo retroscena sonoro, che conferisce al tutto un feeling quasi cinematografico. L'autore si prende spazio per far "cantare" la sua sei corde, ma non mancano preziosi contributi dei performers coinvolti, in un connubio omogeneo ed equilibrato.
L'intero disco è quindi un'opera molto ben orchestrata, dove attimi di estrema energia lasciano il posto a momenti struggenti e posati, senza mai rinunciare ad un fraseggio strumentale che, al netto della sua estrema complessità, si mostra sempre fluido e concreto.
Per concludere
Con questo nuovo album Bianco non delude le aspettative di chi anela alla chitarra come ad indiscussa protagonista, senza però mai risultare autoreferenziale, mantenendo l'ardua promessa di felice coesione tra abilità tecnica e raffinatezza compositiva.
La vera ricchezza del disco sono infatti le atmosfere cangianti, figlie di sapienti arrangiamenti scritti in collaborazione con Angelo Dalmasso, mai sovrastate bensì impreziosite dalla chitarra, che ne diventa il comune denominatore. Aspetto, quest'ultimo, certamente conclamato nei dischi di musica strumentale, ma non facile da centrare, come proposito stilistico.
Miky Bianco riesce a miscelare tutti gli elementi elegantemente, proponendo un "mondo sonoro" capace di stimolare nuove sensazioni ad ogni successivo ascolto. Il rigore nell'esecuzione e nella scelta dei suoni contribuisce a delineare il concept dell'intero disco, la cui la forte vena rock viene puntualmente arricchita di sfaccettature non scontate.
Difficile dunque racchiudere questo album sotto una specifica definizione; molte sono infatti le contaminazioni presenti e non sarebbe onesto lasciarsi andare a declinazioni di genere "precotte". Una cosa è certa: in Uno - Tanto Rumore Per Nulla, la chitarra elettrica sale in cattedra e mostra il suo lato migliore. Gli appassionati della sei corde avranno decisamente pane per i propri denti.