Due importanti possibilità di diteggiare le triadi oltre alla visualizzazione su tre corde per un uso melodico più interessante.
Diteggiare le triadi su 2 corde adiacenti ci offre la possibilità di esprimere diverse sonorità chitarristiche, conoscere meglio la tastiera e sfruttare varie tecniche di plettrata. E’ senza dubbio utile per la concatenazione sui vari accordi di una progressione.
Andiamo a scoprire questa importante visualizzazione in questo articolo!
L'importanza di adoperare le triadi
Le triadi restano uno degli elementi più importanti per poter comprendere e dominare la pratica dell’improvvisazione. Inoltre non dobbiamo sottovalutare come possono aiutarci ad esprimere al meglio le capacità di accompagnare e persino comporre. E’ bene dunque saper essere flessibili e creativi nella visualizzazione, in modo da essere reattivi per ogni evenienza.
Questo lavoro va fatto pensando di ricostruire probabilmente la più evidente e didatticamente diffusa visualizzazione delle triadi su 3 corde adiacenti: praticamente utili come mini-accordi e sfruttabili per motivi armonici e melodici.
Di seguito, invece, ci occuperemo di 2 semplici forme che hanno importanti risvolti melodici.
La visualizzazione delle triadi
Come già espresso in altri articoli sul blog, le triadi inizialmente vengono presentate visualizzando le loro posizione su tre corde adiacenti. Partendo dallo stato fondamentale, che nei diagramma chiameremo Root Position, su di un set di 3 corde adiacenti, si sviluppando le forme dei rivolti. Possiamo proseguire sullo stesso set di corde, sviluppando le forme lungo il manico. Tagliando invece la tastiera in senso diagonale, possiamo avere anche uno sviluppo che ci permette di cambiare set di corde per ogni posizione.
Facciamo qui un esempio per la triade di DO maggiore.
Come abbiamo visto, ci siamo spostati lungo la corsia delle set più acuto sulle prime 3 corde. Ovviamente possiamo ripetere lo schema, con le dovute geometrie, su tutti i set di 3 corde adiacenti.
Prendiamo adesso visione dello sviluppo diagonale:
Queste forme a cui facciamo riferimento hanno sempre una grande funzionalità armonica, in termini di accompagnamento o arpeggiandole a dita o a plettro.
Tuttavia in termini solistici potrebbero non rappresentare la soluzione più comoda ed elastica, poiché implicano l’utilizzo di 3 corde tra mano sinistra e mano destra.
Le triadi su 2 corde adiacenti
Ovviamente se riduciamo le corde sulle quali suoniamo, modificando la densità nota per corda, la forma cambia e può presentare due varianti. Si tratta di due possibilità di diteggiare le triadi che possono dare differenti risultati tecnici e timbrici.
Queste possibilità tecniche e timbriche sono riscontrabili in diversi generi musicali, trasversalmente dal più acustico al più elettrico ed estremo, dunque stiamo parlando persino del Metal.
La forma 1 + 2
Come dicevo abbiamo due possibilità, adiamo esplorare la prima.
Le triadi che ribattezziamo con forma 1 + 2 sono semplici da comprendere, poiché il principio è quello di avere una nota sulla corda più bassa e due note sulla corda più acuta della coppia di corde adiacenti.
In questo modo avremo la possibilità di fare diverse cose sulla corda più acuta: ad esempio possiamo utilizzare la tecnica del legato, hammer on o pull off, oppure riempire cromaticamente lo spazio tra le due note, specialmente nel caso dello stato fondamentale.
Sono tanti i chitarristi che usano spesso queste forme: segnaliamo Slash tra i grandi della storia del Rock.
Vediamo come trasformare una classica forma su 3 corde nella 1+2 in questione.
Le forme dello stato fondamentale sono del tutto identiche sui vari set di 2 corde, ad eccezione del set su 2a e 3a corda:
La forma 2 + 1
Secondo lo stesso principio è possibile ricavare anche la forma per le triadi 2+1. Questa volta però avremo due note sulla corda più grave. Spesso è possibile rintracciare forme di questa tipologia nel playing di grandi shredders per le possibilità di legato e creazione di pattern è licks che consente.
Ovviamente in questo caso sarà la coppia di note sulla corda più grave ad avere maggiore possibilità di modifica timbrica in base alla tecnica usata.
Rivolti triadi maggiori 1+2
Andiamo a considerare le forme dei rivolti: anche qui non mancheranno sorprese tra diteggiature strette e larghe e forme che rimandano chiaramente a collegamenti con altre triadi o altri accordi.
Vediamo le triadi maggiori ed i rivolti sui set che hanno come corda più grave la 6a, 5a, 4a, e 2a.
Data la larghezza di alcune forme, non dobbiamo considerarle semplicemente come configurazioni rigide a mano fissa in posizione: sono decisamente utili, infatti, per unire e collegare vari punti del manico anche con spostamenti e slides.
Ecco invece il set 3a-2a corda con delle lievi differenze geometriche: l'esempio sulle triadi 1+2 sul set di corda 3a-2a è pensato in LA per una maggiore comodità di sviluppo e visualizzazione. Ovviamente le forme restano uguali per tutte le tonalità, pur spostandosi lungo il manico.
Rivolti triadi maggiori 2+1
Come per le forme viste in precedenza, anche qui offriamo un sviluppo dei rivolti lungo il manico.
Vale sempre il discorso di non farsi influenzare dalla larghezza della forma e cercare di governarla in posizione. Bisogna sfruttare queste posizioni per collegare materiale armonico sulla tastiera.
Il prossimo esempio, sul set di corde 3a-2a è sempre pensato in LA.
Stesso lavoro sul minore
Ecco di seguito lo stesso sviluppo fatto in precedenza ma con le triadi minori. Analizziamo prima le forme 1+2 di DO minore e LA minore; successivamente le forme 2+1.
Attenzione alle triadi aumentate e diminuite
Ovviamente potranno tornarci utili anche le triadi aumentate e diminuite, tuttavia bisogna usare due speciali accortezze.
Nel caso delle triadi aumentate, che dividono equamente l’ottava in tre parti, le diteggiature risulteranno uguali per tutti i rivolti. In alcuni casi sono parecchio large.
Nel caso delle triadi diminuite, invece, non bisogna farsi tentare dalla simmetria dei diminuiti a 4 voci. Intendiamo dire che, considerando solo tre note, ovvero fondamentale, 3a minore e 5a diminuita, non potremmo avere delle forme uguali come avviene per l'arpeggio diminuito a 4 voci.