Scritto da: Alessio Lottero - Categorie: blues / guitar stories / rock

Jeff Beck: dal british blues al mito

Jeff Beck nasceva il 24 giugno 1944; rendiamo omaggio al visionario della chitarra elettrica e pioniere del jazz rock


Introduzione

Oggi celebriamo uno dei guitar heroes per antonomasia, certamente ben noto alle cronache delle nostre guitar stories. Jeff Beck è infatti uno degli idolatrati musicisti inglesi, autentico pioniere di uno stile rivoluzionario, con cui ha segnato indelebilmente l'evoluzione della chitarra moderna.

Annoverato tra i più autorevoli esponenti del british blues revival, Beck è uno degli innovativi chitarristi che caratterizzarono la scena musicale inglese dei sixties. La Londra musicale di quegli anni ci ha dato inesauribili spunti per analizzare la storia del rock britannico, in contrapposizione alla scuola statunitense.

Nel corso della sua immensa carriera, caratterizzata da interminabili tour mondiali, nel corso dei decenni, Jeff Beck si è accaparrato il titolo di innovatore della chitarra grazie ad uno stile unico, che lo ha accompagnato lungo la sua strada attraverso i generi.


Jeff Beck

Jeff Beck
Photo by Wikipedia

Geoffrey Beck nasce il 24 giugno 1944 ed inizia a muovere i primi passi musicali cantando in un coro. Il colpo di fulmine con la chitarra avverrà in età ancora giovanissima, con la sua prima acustica. Da subito, la sua innata intesa con lo strumento suggerisce un'attitudine particolare, che sarà sublimata negli anni di gavetta.

Jeff Beck infatti si fa presto un nome nel circuito urbano londinese, che gli garantirà la partecipazione ad alcuni dei più importanti episodi del blues revival. Dagli inizi spumeggianti, sino alla eterna carriera solista, Jeff Beck si costruirà una fama indelebile: quella di grande virtuoso con una peculiare visione musicale ed inesauribile fantasia.

Grazie alle sue doti infatti, Beck firmerà un' ampia ed eterogenea discografia, alternando album visionari a prodotti discografici discutibili; senza mai perdere però quella spiccata identità e genuinità che ne hanno fatto un capostipite.


L'esordio con The Yardbirds

The Yardbirds è considerata una delle grandi officine del blues inglese, insieme ad Alexis Korner Blues Incorporated e John Mayall & The Bluesbreakers. Una palestra illustre dove i grandi nomi della chitarra inglese si passano il testimone, prima di salpare con le loro carriere.

Jeff Beck rileva Eric Clapton alla chitarra ed inaugura il periodo di maggior lustro della band. Tutto questo al netto di dissapori passati alla storia con il suo collega dell'epoca: un giovanissimo Jimmy Page.

Le acredini tra i due, alimentate dal brusco carattere di Beck persuadono quest'ultimo ad abbandonare il progetto, per cercare una strada individuale. Il resto è storia: l'inizio di un'attività eccellente e mai arrestata, sotto il suo nome come ideatore principale.


Il JB Group

Il Jeff Beck Group é di fatto, il primo capitolo della carriera del chitarrista, sotto la sua firma esclusiva, svestite le vesti di anonimo band member. I capitoli di questo progetto sono vari, come varia è la lista dei suoi altisonanti partecipanti.

Rod Steward, Carmine Appice, Ron Wood sono solo alcuni dei partecipanti al JB Group prima versione. I continui cambi di rotta ed organico lasciavano però frustrati i membri del gruppo, alle prese con l'irrequieta ricerca musicale del fondatore.

A porre uno spartiacque tra la prima e seconda fase del gruppo, è il brutto incidente accaduto a Beck che lo obbliga ad una lunga interruzione. Nel 1971 l'atteso ritorno con una band ristrutturata che firma il disco del cambio di rotta: Rough And Ready.

Da lì in poi, il progetto di Jeff Beck finisce per consolidarsi nel suo percorso solista; perde il nome originale e diventa semplicemente Jeff Beck; il resto è storia.


Ascolto consigliato: Jeff Beck - Blow By Blow (1975)

Jeff Beck - Blow By Blow (1975)

Consigliare un album in particolare, capace di presentare l'eterogeneo e metamorfico linguaggio musicale di Jeff Beck, è certo compito arduo. Il chitarrista, infatti, ha saputo cavalcare i vari stili e generi con una profonda ispirazione, proponendo un playing sempre fresco ed inusuale.

Abbiamo recentemente preso in analisi il disco artefice dell' evoluzione funk di Jeff Beck, avvenuta negli anni settanta, ponendo una netta demarcazione con il rock blues dei suoi esordi in questo articolo: Rough And Ready.

Oggi invece proponiamo l'ascolto del disco che sublima il passaggio al funk rock made in JB, evolvendo la matrice di Rough And Ready: Blow By Blow.


Blow By Blow

L'album in questione evidenzia l'inesauribile sete di sperimentazione di Jeff Beck nell'epoca post JB Group, dalle cui ceneri nascono le basi per la sua mirabolante carriera solista. Il chitarrista inglese, che al tempo è già una leggenda vivente, abbandona la conclamata prassi dei dischi precendenti per sviluppare un concetto tutto strumentale, dove è la chitarra la principale "voce" dell'opera.

Blow By Blow è una coraggiosa mescolanza di generi diversi, amalgamati da un concept stilistico comune, in cui il suo sound inimitabile la fa da padrone. Il tratto bluesy con cui si fece conoscere ed apprezzare rimane preponderante, sebbene contaminato e restaurato in una chiave fresca ed inedita che strizza l'occhio alla fusion. Gli arrangiamenti elaborati e dinamici lasciano terreno fertile al contributo di ogni singolo strumentista, impreziosendo questa raffinata rivisitazione di funk jazz.

Blow By Blow è certamente un ascolto non facile, destinato inevitabilmente agli appassionati di un determinato habitat musicale. Ciò nonostante il risultato è in grado di sorprendere anche gli avventori occasionali, attirati all'ascolto dalla promessa di gustosissimi inserti chitarristici.

La prerogativa del disco, pregio ricorrente nei lavori di Beck, è dare ampio spazio a tutti gli strumenti e mettere la chitarra al servizio delle composizioni. Esigenza questa, non sempre soddisfatta dai grandi della sei corde, spesso prede si un mero virtuosismo autoreferenziale.

Il disco Blow By Blow del 1975 segna anche il grande ritorno sulle scene di Jeff Beck, costretto ad una lunga pausa da un brutto incidente. L'album, che vede la ristrutturazione del JB group, non soddisferà mai del tutto l'autore al netto, invece, di un grande riscontro tra il pubblico.



in conclusione

Jeff Beck si spegneva il 10 gennaio 2023, lasciando orfane di padre musicale generazioni di chitarristi. Il grande innovatore della chitarra elettrica, pioniere del jazz rock made in England, lascia un vuoto incolmabile. Nel mondo degli appassionati della chitarra, spesso diviso da fazioni di fans quasi integralisti ed inutilmente puritani, Beck è l'outsider capace dimettere tutti d'accordo.

Jeff Beck, figlio del blues inglese e tra i fautori della sua evoluzione verso il rock, ha attraversato le epoche e le correnti riuscendo ripetutamente ad esprimere concetti personali unici e preziosissimi per le nuove leve in carica.

A Jeff Beck si deve molto in termini di inventiva e sperimentazione: alcuni dei più famosi chitarristi dei giorni nostri ne mostrano evidenti suggestioni. Il gigante della chitarra elettrica ci lascia un' imponente eredità artistica, con la quale consolarci della sua improvvisa scomparsa.


fine
Alessio Lottero -