La scomposizione del beat sulla chitarra è un esercizio fondamentale per comprendere le basi della ritmica. Dalla coordinazione delle due mani alla lettura estemporanea di pattern ritmici vediamo insieme quali step fare per migliorare le nostre conoscenze ritmiche sullo strumento
Conoscenze di base
Innanzitutto specifichiamo che con il termine scomposizione del beat ci si riferisce ad una suddivisone ritmica di un battito. Battito che comunemente può essere generato da uno strumento come il classico metronomo.
Una volta stabilita la velocità in bpm di tale battito, suddivideremo il beat da esso generato usando tutte le note utili che conosciamo, o quantomeno le più utilizzate.
Prima di continuare ecco che diventa necessario non avere nessun dubbio riguardo la nomenclatura e la durata delle note e relative pause. Se pensi quindi di aver bisogno di comprendere meglio queste nozioni o approfondirle, clicca qui.
La scomposizione del beat applicata alla chitarra
Una volta capito le nozioni che stanno alla base della scomposizione del beat ecco che dovremo applicare tali concetti direttamente sulla chitarra. Per farlo quindi dovremo semplicemente suonare tutte le note, saltando da una figura ritmica all’altra, senza interruzioni e rispettando sempre la velocità imposta dal nostro metronomo.
Può sembrare complesso a parole ma procediamo per step e capiamo come muovere i primi passi in modo semplice, aiutandoci con l’esercizio che segue.
Alcune raccomandazioni
Facendo riferimento all’immagine, l’obiettivo sarà quello di essere in grado di suonare tutte le note presenti, partendo dalla semibreve fino alla semicroma e tornado indietro nuovamente alla semibreve. Il tutto a metronomo, in modo fluido e senza interruzioni. Senza dimenticare le indicazioni della plettrata alternata.
Prima di cimentarvi nella pratica ecco alcune cose importanti da tenere a mente:
- Suonate l’intero esercizio a metronomo, impostandolo ad una velocità di 60 bpm
- Concentratevi maggiormente sulla mano che tiene il plettro, assegnando all’altra mano un solo accordo che rimarrà fisso per tutto l’esercizio
- Passate da una figura ritmica all’altra, ripetendo la stessa quanto volte volete; l’importane sarà farlo in modo fluido e continuo
Focus su ottavi e sedicesimi
Per esperienza so che lo step più difficile della scomposizione del beat è spesso quello di passare in modo fluido dagli ottavi ai sedicesimi e viceversa. Questo perché non è immediato abituarsi a suonare prima due note poi quattro, in un solo battito. Se ne sentite la necessità infatti prima di suonare l’esercizio per intero, provate, sempre a metronomo, a suonare separatamente gli ottavi e i sedicesimi. Così facendo prenderete confidenza un minimo con le figure più complesse. Solo dopo eseguite per intero l’esercizio.
Altre considerazioni
Un altro aspetto non facile e spesso sottovalutato nel passare a suonare da ottavi a sedicesimi in modo corretto, riguarda la velocità della mano che suona. Mi spiego meglio.
La prima volta che suonerete questo esercizio di scomposizione del beat, quando passerete a suonare i sedicesimi, quello che farete sarà di raddoppiare la velocità della mano. Rispetto infatti ai due movimenti degli ottavi (battere e levare), i sedicesimi all’interno di un singolo battito sono quattro quindi il doppio degli ottavi. Ecco che per poterli suonare mantenendo il classico movimento giù e sù, sono obbligato a raddoppiare la velocità della mano. Tutto questo, è bene specificarlo, sempre mantenendo il metronomo alla stessa velocità.
Quello che vi chiedo invece come ultimo step sarà quindi di provare a suonare l’intero esercizio, muovendo la mano che tiene il plettro in continuo movimento sui sedicesimi fin dall'inizio. Questo comporta una sottile ma importante differenza. Ovvero che gli ottavi vi cadranno tutti sulla plettrata in giù, ovvero il cosiddetto downstrocke.
Anche se può sembrarvi strano, abituarvi a suonare le note anche più lunghe come la semibreve, muovendo la mano sui sedicesimi, vi aiuterà notevolmente nel controllo del timing e nella coordinazione.
Oltre la scomposizione del beat
La scomposizione del beat vuole essere un esercizio di introduzione agli automatismi necessari per essere dei buoni accompagnatori. Da qui dovrete procedere per gradi per arrivare all’obiettivo finale. Ovvero quello di riuscire a suonare o meglio accompagnare per intero un brano.
Augurandovi un buono studio, vi lascio quindi alcuni link di altri articoli presenti su questo blog per approfondire e consolidare questi step.
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