Scritto da: Luca Gelli - Categorie: teoria e armonia

Analisi armonica: una guida pratica per capire l'armonia moderna

L'analisi armonica può essere affrontata utilizzando vari sistemi, l'importante è averne chiaro almeno uno. Vi propongo una guida pratica, e spero abbastanza semplice, che spero possa esservi di aiuto per capire le progressioni armoniche nella musica moderna, dal jazz in poi.


Il rapporto tra l'analisi armonica e la musica è paragonabile a quello che c'è tra l'analisi logica della grammatica e la lingua parlata. Fondamentalmente ci serve per capire meglio le progressioni armoniche, cioè i meccanismi alla base dei movimenti degli accordi. Questo ci può aiutare a interpretare la funzione degli accordi. In termini più semplici, come dico spesso nei miei corsi di armonia, l'analisi armonica ci serve a capire "che ci sta a fare quell'accordo in quel punto del brano?".

Un'altra cosa secondo me fondamentale da tenere sempre presente è che la musica viene prima dell'analisi armonica, così come la lingua parlata viene prima dell'analisi grammaticale. Non restate intrappolati nelle definizioni tecniche, cercate di capire, anche e soprattutto con l'orecchio e quindi tanto ear training, le sensazioni che producono i vari passaggi armonici.

In questo articolo ci occuperemo dell'armonia tonale nella musica moderna, cioè quella che fa capo alle progressioni di accordi. Parlerò dell'armonia modale e quella inerente al blues in un altro appuntamento.


Cose da sapere prima di iniziare

Per quanto riguarda alcune nozioni di base che saranno utili al fine di comprendere il contenuto di questa guida pratica all'analisi armonica, vi rimando ad un articolo che ho già scritto tempo fa: L’armonizzazione della scala maggiore e minore: analisi armonica. E' importante che abbiate ben chiaro il metodo di siglatura degli accordi come gradi di una tonalità, è la base su cui costruiamo questo metodo.

NOTA: esistono vari criteri e diciture per quanto riguarda l'analisi armonica. Non esiste "il" metodo. Quello che troverete in questa guida è materiale derivato da testi molto diffusi ed utilizzati in avari istituti musicali, e un pò di esperienza personale fatta sul campo durante i corsi di armonia.


Argomenti della guida pratica all'analisi armonica

Bene, assodato che adesso sapete come siglare gli accordi come gradi, ecco in punti come procederemo.

Progressioni diatoniche
Interscambio modale
Dominanti secondarie
Accordo diminuito
Sostituzione di tritono
Modulazioni

Accordi non funzionali

Al fine di evitare un articolo fiume cercherò di limitare le spiegazioni alla casistica più comune.


Il concetto di tonalità

E’ difficile trovare le parole giuste per definire la tonalità, ma mi prenderò questo rischio. Cercando, leggendo e spulciando vari testi sono arrivato a questa definizione, sicuramente migliorabile, ma almeno abbiamo un punto da cui partire.

La tonalità è un sistema di organizzazione dei suoni che si basa su una gerarchia dipendente dal grado di stabilità o tensione che le note sviluppano tra loro. Il perno di questo sistema è la tonica.

Ecco alcuni suggerimenti per individuare la tonalità di un brano e/o di una progressione armonica.

Si controlla l'armatura in chiave, che ci indica una tonalità maggiore o la sua relativa minore.
Possiamo guardare il primo e l’ultimo accordo, e l’inizio e la fine della melodia.
Possiamo cercare gli accordi di dominante (es. G7) che ci mostrano i punti di tensione e risoluzione.
Nella musica tonale tradizionale spesso un brano finisce sull’accordo di riposo, detto anche accordo di tonica. Ed anche la melodia finisce con una frase finale, che ci fa capire che il discorso che stiamo ascoltando è finito.


Armonia diatonica e armonia cromatica

Distinguiamo i concetti di armonia diatonica e armonia cromatica. A volte nei corsi di teoria e armonia si parla di sostituzioni diatoniche e cromatiche, ma il significato non cambia.

L'armonia diatonica, e di conseguenza le sostituzioni diatoniche, prevedono l'utilizzo esclusivamente di note - e di accordi - appartenenti alla tonalità in cui ci troviamo. Questo vuol dire se siamo in DO maggiore utilizzeremo solo accordi che contengono note appartenenti a questa tonalità. Non toccheremo accordi che contengono note esterne a DO maggiore.

Al contrario l'armonia cromatica prevede proprio l'utilizzo di accordi contenenti note esterne alla tonalità in cui ci troviamo, senza però aver modulato in un'altra tonalità. 


Progressioni diatoniche

Facciamo un esempio su questa semplice progressione, il celeberrimo "giro di DO".

Giro di DO

In questo caso siamo evidentemente in DO maggiore. Ecco l'analisi armonica.

Giro di DO con analisi armonica

La freccia viene adottata in vari metodi - compreso quello del Berklee College - per indicare la risoluzione di tipo V - I. Può essere utilizzata anche quando il V grado viene sostituito da altri accordi facenti funzione di dominante.

Il collegamento del tipo II - V (da Dm7 a G7 nell'esempio) può essere evidenziato con il simbolo che vedete sotto il pentagramma.

Non è detto che la progressione armonica inizi con l'accordo fondamentale della tonalità. E' invece molto probabile, almeno nella musica tradizionale, che il giro o la sezione del brano finisca sull'accordo di tonica.

Turn around in DO con analisi

Interscambio modale

L'interscambio modale è fondamentalmente una tecnica compositiva che consiste nell'utilizzare, in una progressione armonica, accordi derivanti da due tonalità parallele, cioè due tonalità, una maggiore e una minore, che hanno la tonica in comune. In sintesi: accordi derivanti dall'armonizzazione della scala maggiore e dalla scala minore di DO.

Ecco un esempio tipico di interscambio modale. Possiamo mettere in evidenza l'interscambio con la sigla M.I. (modal interchange).

Interscambio modale

Articolo per approfondire: L'interscambio modale: spiegazione, analisi ed esempi


Dominanti secondarie

Le dominanti secondarie sono accordi di dominante che introducono un accordo appartenente alla tonalità in cui siamo, ma diverso da quello costruito sul I grado. All'atto pratico aumentano l’effetto di spinta per arrivare ad un certo accordo della tonalità che non sia quello costruito sul primo grado.

Ecco un esempio.

esempio dominanti secondarie

NOTA: la freccia può essere utilizzata per evidenziare una cadenza di tipo V- I anche nel caso che si tratti di altri gradi della tonalità.

Articolo per approfondire: Le dominanti secondarie: spiegazione e analisi armonica


Accordo diminuito

Quando troviamo un accordo diminuito in una progressione armonica la domanda che ci dobbiamo fare è se sia presente semplicemente come accordo di passaggio o come sostituzione dell’accordo di dominante.

Ecco un esempio in cui l'accordo diminuito è di passaggio, senza funzione di dominante.

Accordo diminuito di passaggio

Nel prossimo esempio invece assolve alla funzione dell'accordo di dominante. Le diciture solitamente usate per evidenziare questo utilizzo dell'accordo diminuito sono: sub b9, sub dim. Nell'esempio che segue il C#°7 assolve alla funzione di A7.

Esempio accordo diminuito come sostituto dell'accordo di dominante

Articolo per approfondire: L'accordo diminuito: funzione e analisi armonica


Sostituzione di tritono

La sostituzione di tritono consiste nel sostituire un accordo di settima dominante, con un altro accordo di settima che ha la fondamentale a distanza di tritono - cioè tre toni - dalla fondamentale del primo.

Ecco un esempio basato sul giro di DO. Per le sostituzioni di tritono le diciture solitamente utilizzate sono: tri-sub, sub-trit, sub b5. Nell'esempio che segue il Db7 assolve alla funzione di G7.

Esempio sostituzione tritono con analisi armonica

Modulazioni

Una modulazione armonica avviene quando una progressione di accordi di una canzone che appartiene ad una determinata tonalità continua poi in un'altra tonalità.

Ecco un esempio di modulazione. Possiamo mettere in evidenza la modulazione con una dicitura sintetica MOD:(nuova tonalità) o simili.

Esempio modulazione armonica

Articolo per approfondire: Le modulazioni armoniche: una spiegazione sintetica con esempi


Accordi non funzionali

A volte può succedere che non si riesca a trovare un collegamento che assolva ai principi dell'armonia funzionale. Dopo aver sbattuto la testa sul tavolo più e più volte dobbiamo considerare la possibilità che qull'accordo che ci sta mettendo in crisi sia non funzionale.

Gli accordi non funzionali sono quelli che non presuppongono una relazione con gli accordi precedenti e/o successivi. Abbiamo già toccato questo argomento precedentemente nel paragrafo dedicato all'accordo diminuito. Ecco un altro esempio. L'accordo non funzionale può essere evidenziato con la sigla N.F. (non functional) o simili.

Esempio accordo non funzionale

Come esercitarsi con l'analisi armonica

Ovviamente per esercitarsi dobbiamo fare 1, 100, 1000 analisi armoniche sui brani. A questo proposito posso suggerire l'utilizzo di un qualsiasi Realbook. Ecco alcuni titoli di standard su cui potete fare pratica.

All The Things You Are
All Of Me
Moonlight In Vermont
You Don't Know What Love Is

Per affrontare l'argomento da un'altra prospettiva invece vi consiglio questo articolo: Esercizi pratici di armonia: le progressioni armoniche per gradi.

Un'ultima raccomandazione: se suonate uno strumento armonico - tipo la chitarra, visto che siamo su Guitar Prof - suonate tutto e ascoltate tutto. Oppure immettete gli accordi in un software come iReal Pro e ascoltate più volte le progressioni che state analizzando, meglio se a tempo lento per dare maggior durata al suono degli accordi. Lasciare tutto solamente sulla carta non sarà sufficiente se volete davvero capire e imparare a sentire la sensazione che genera un determinato passaggio armonico.


Una doverosa precisazione sui crediti di questo articolo

Tempo fa insieme a due amici e colleghi - detesto questa parola - abbiamo buttato giù una guida all'analisi armonica, confrontandoci e mettendo in ordine un pò di idee. Mi sembra doveroso citarli, dato che in questa guida utilizzerò anche parte delle idee su cui abbiamo lavorato insieme. Si tratta di Alessandro Giglioli, che ha anche partecipato come autore in Guitar Prof, e Tommaso Macelloni. Sono entrambi ottimi musicisti e insegnanti con tante ore di attività sulle spalle.

Ciao, buono studio e alla prossima.

fine
Luca Gelli -