Scritto da: Luca Gelli - Categorie: armonia applicata / teoria e armonia

Triadi sulla chitarra: metodo di studio e esercizi pratici

Primo appuntamento per quanto riguarda un percorso di studio riguardante l'armonia applicata. Iniziamo dalle triadi sulla chitarra.


Il problema dello studio dell'armonia è che troppo spesso viene lasciato "sulla carta". Cioè si studiano regole più o meno complicate e si imparano mirabolanti termini tecnici, il che ci può sicuramente aiutare a mettere in ordine le idee e le nostre conoscenze. E' importante però ricordarsi che stiamo parlando di musica, quindi fino a quando non diamo vita a quello che stiamo studiando, suonandolo, stiamo compiendo un percorso incompleto. Vi propongo quindi un percorso organizzato sullo studio dell'armonia applicata. L'argomento da cui iniziamo è la pratica delle triadi sulla chitarra.


Alcuni consigli prima di iniziare

Non ci occuperemo in questa sede di sviscerare l'argomento triadi dal punto di vista teorico. Ripeto: questo è un percorso di armonia applicata sullo strumento. Nel caso che abbiate bisogno di un ripasso delle regole alla base delle triadi, cliccate qui.

Sempre dal punto di vista teorico, il pre-requisito per capire a fondo l'argomento resta una ottima conoscenza degli intervalli. Quindi se su questi non avete le idee chiare, potete leggere l'articolo dedicato. Non date questo punto per scontato.

Ultima cosa prima di iniziare. Per questo e per tutti gli argomenti che affronteremo in futuro consiglio di affiancare un pò di ear training. L'allenamento dell'orecchio è fondamentale per cercare di migliorare la nostra sensibilità musicale. Quindi, se volete fare un lavoro davvero completo, ecco un articolo dedicato all'ear training sulle triadi.

Bene, direi che possiamo iniziare a studiare le triadi sulla chitarra.


Un percorso organizzato

Ci occuperemo di studiare le triadi sulla chitarra seguendo questo percorso.

1 - Triadi maggiori, minori, diminuite e aumentate in parti strette, tutti i rivolti su tutti i gruppi di corde

2 - Triadi maggiori, minori, diminuite e aumentate in parti late

Inizialmente studieremo tutto in DO, poi cercherò anche di fornirvi un percorso di studio organizzato.


Triadi a parti strette

Iniziamo dalle triadi a parte strette. Affronteremo l'argomento studiando per gruppi di corde. Triadi = tre note = tre corde. L'obiettivo è suonare tutti i rivolti delle varie triadi sui vari gruppi di corde adiacenti.

Una raccomandazione, che vale in generale quando studiate gli accordi. Posizionate la mano e poi colpite le corde una volta sola, lasciate andare l'accordo e ascoltate. L'accordo ha suonato bene? Il suono si è interrotto bruscamente? O qualche corda non ha cantato perfettamente? Oppure avete colpito anche corde indesiderate e avete sporcato il suono? Cercate di fare attenzione alla qualità del suono che producete. Il sound non migliora per caso. Migliora con la pratica perché voi, mentre studiate, gli dedicate parte della vostra attenzione.

Iniziamo dalle triadi maggiori.

Triadi parti strette DO maggiore

Non vi limitate a leggere. Ecco alcuni consigli per ottimizzare i risultati:

1 - scorrete i vari rivolti andando su e giù sul gruppo di tre corde che state studiando e pensate a quello che state suonando ("stato fondamentale / primo rivolto / secondo rivolto").
2 - potete partire dallo stato fondamentale (tonica al basso), o dal primo rivolto disponibile sul manico.
3 - esplorate anche il registro acuto, andate oltre il dodicesimo tasto se avete una chitarra elettrica, anche se non è scritto nell'esempio.
4 - ricordatevi che potete suonare le triadi pizzicando le corde con tre dita o potete utilizzare il plettro. Oppure, ancora meglio, provate in entrambe le maniere.

Passiamo alle triadi minori.

Triadi parti strette DO minore

Vediamo ora le triadi aumentate, che hanno la caratteristica di ripetere le stesse posizioni lungo il manico, data la loro costruzione simmetrica.

Triadi parti strette DO aumentato

Concludiamo questa sezione con le triadi diminuite.

Triadi parti strette DO diminuito

Triadi a parti late

Per le triadi a parti late vi offro alcune opzioni. Personalmente mi trovo meglio suonandole con la tecnica del pizzicato sulle formule in cui le due note più acute sono collocate su due corde adiacenti (la prima opzione che leggete qui sotto).

Seguiamo lo stesso ordine utilizzato precedentemente.

Triadi maggiori

Triadi parti late DO maggiore

Triadi minori

Triadi parti late DO minore

Triadi aumentate

Triadi parti late DO aumentato

Triadi diminuite

Triadi parti late DO diminuito

Se volete uno spunto in più per approfondire le triadi late cliccate qui.


Come studiare

Se volete affrontare un percorso organizzato di studio sull'armonia applicata, stanziate una fetta del vostro tempo, anche piccola, da dedicare in modo continuativo a questa pratica.
Poi posso darvi alcuni consigli per limitare il campo d'azione e non perdersi nelle mille possibilità.

1 - restate in DO, fino a quando avete preso una buona confidenza.
2 - se lo studio vi risulta inizialmente troppo pesante, riducete il numero delle triadi. Non importa studiarle tutte nella stessa sessione.
3 - potete scegliere le formule delle triadi late che vi piacciono di più e specializzarvi su quelle (ma prima vedete comunque tutte le opzioni).
4 - Per proseguire, spostatevi in un'altra tonalità. Per non perdervi potete seguire il circolo delle quinte, ascendente o discendente.


Robben Ford ci mostra un esempio di utilizzo delle triadi sulla chitarra

Voglio lasciarvi con uno stimolo in più. In questo video Robben Ford mostra un esempio di utilizzo delle triadi in un pedale blues in MI. Guardate e ascoltate. Ovviamente in questo caso vengono miscelati vari elementi. Parleremo in successivi appuntamenti di armonizzazione delle scale e della costruzione di vamp modali utilizzando le triadi sulla chitarra.

NOTA: il video è settato per iniziare a 3:48, così da ascoltare subito la progressione suonata da Robben Ford. Ovviamente potete "riavvolgere il nastro" e ripartire dall'inizio del filmato.

Ciao, al prossimo appuntamento.

fine
Luca Gelli -