Scritto da: Sergio Casabianca - Categorie: improvvisazione

Charlie Parker su A Night in Tunisia: break e solo 

Charlie Parker con una delle più famose performance della storia del jazz trascritte sulla chitarra

Charlie Parker è senza dubbio uno dei più grandi compositori ed interpreti della storia del jazz. Il suo sound, le sue capacità tecniche e melodiche e la sua agilità lo hanno consacrato come punto di riferimento, oltre che per gli amanti del genere, anche per coloro che vogliono migliorare e fluidificare il proprio fraseggio.
A Night in Tunisia, celebre brano composto da Dizzy Gillespie, ha permesso a Parker di lasciare uno dei più entusiasmanti esempi della sua musicalità: il famoso break di sax.


A Night in Tunisia

ll brano in questione è stato scritto da Dizzy Gillespie e Frank Paparelli nel 1942, durante la permanenza nella big band di Earl Hines. Il brano è celebre per vari motivi e per questo è certamente una pietra miliare della storia del jazz. Senza dubbio va studiato ed assimilato.
Si tratta, innanzi tutto, di un brano che mischia due di tipologie di feel ritmico: un primo latin, che parte dall’introduzione; uno più marcatamente swing appena entra la sezione B del brano.
Impossibile non citare il famoso interludio, spesso utilizzato in varie versioni per dividere i soli dei vari musicisti. E’ proprio alla fine dell’interludio che Charlie Parker ha espresso il suo funambolico break di sax contralto.
Andiamo ad affrontare la trascrizione dell’intero solo applicato alla chitarra jazz. Non sarà di certo semplice.



Trascrizione: il break di Parker

Charlie Parker, ad onor del vero, non improvvisa il break. Durante la session del 1946 si può sentire come venga eseguito allo stesso modo nelle 3 takes registrate. La stessa cosa accadrà in diversi concerti dal vivo in cui, se pur con qualche variazione, il break ha lo stesso fluire.
Il brano è in RE minore, e alterna per diverse battute Dm e Eb7 come V grado con sostituzione di tritono.
Charlie Parker sceglie di coprire le 4 misure dallo stop iniziale con la sonorità del Dm, ed infatti, se conosciamo bene le sostituzioni diatoniche, possiamo capire perché inizia con un arpeggio di Fmaj7, ovviamente perfettamente coincidente con la sonorità di Dmin9.
Le note utilizzate sono principalmente quelle della scala maggiore di FA, eccetto che per alcuni cromatismi e la presenza del DO# che segnala la presenza del A7, o meglio, del suo sostituto di tritono Eb7.

Guitar prof blog. Charlie Parker Famous Alto Break - A Night in Tunisia

La prima parte del break di Charlie Parker presenta un arpeggio di Fmaj7 in terzo rivolto. Si parte dalla nota MI e si raggiunge l’ottava superiore, tornando indietro con un tipico frammento di scala bebop che usa il cromatismo discendente tra la 6a maggiore la 5a giusta della scala.
Già soltanto questo passaggio risulta di grande impatto didattico ed è decisamente accrescitivo del nostro fraseggio. Ricordiamo che è indispensabile riuscire a dividere le varie idee che ci possono ispirare per ricordarle e controllarle meglio. Charlie Parker è senza dubbio una miniera d’oro.
Nella seconda misura del break si intravedono già gli accenni al necessario accordo di A7, che come sappiamo è in realtà reso come un Eb7. Si passa da note importanti come la 3a maggiore e le due none alterate, #9 e b9.

Charlie Parker - A night in tunisia break, seconda misura. Guitarprof.it

Un passaggio tecnico complesso da trascrivere e codificare

Nelle misure 3 e 4 del break di Charlie Parker si trova probabilmente la parte più complessa di questa esecuzione. Ricordiamo che le registrazioni sono della fine degli anni ’40 e probabilmente la qualità non bastava a premiare totalmente la perizia del grande sassofonista. A cavallo tra queste due misure, in cui Parker sfrutta le sonorità del Eb7 per tornare ad atterrare sul centro tonale FA maggiore/RE minore, vi è una brusca accelerazione che spesso ci può fare perdere il binario durante l’esecuzione.

Seconda frase del break di Parker su A Night in Tunisia con TAB

Nella versione che troviamo nel video di questo articolo, ho scelto uno sviluppo più orizzontale. Ci sono svariate possibilità di diteggiatura, dalle più ortodosse e didattiche alle più sperimentali. In questo caso ho voluto isolare l’accelerezione in due movimenti veloci quasi su una sola corda, la prima.
Questa pratica, usata da vari chitarristi durante l’improvvisazione, è stata portata didattica in auge del grande maestro Mick Goordick nel celebre metodo The Advancing Guitarist.
A cornice delle note più veloci sulla prima corda, nella diteggiatura che ho scelto, segnalo che la frase inizia e si conclude anche con l’utilizzo della seconda corda. Da notare come nell’ultimo frammento del break di Charlie Parker, ricompaiano note riconducibili all’accordo di dominante del V grado.


Il continuum sonoro di Charlie Parker

Senza dubbio lo strumento chitarra non si presta sempre bene all’imitazione di un agile sassofonista, se poi il musicista in questione è proprio Charlie Parker, figuriamoci!
Se consideriamo tuttavia le possibilità di usare il legato con le nostre chitarre elettriche e semi-acustiche, possiamo applicare delle strategie. Una di queste, al netto di una plettrata che deve essere chiara ma non eccessivamente pungente, è la riduzione delle plettrate stesse.
Parker infatti, così come altri grandi sassofonisti, aveva l’abitudine di creare una sorta di continuum sonoro di estrema fluidità e bellezza, e che spesso mette a dura prova le nostre capacità di trascrizione.
Trovare un bilanciamento tra nota legata e nota plettrata è il nostro dovere, anche dove sembra che sia necessario plettrare tutte le note. 
Di pari passo, è utile configurare a nostro piacere e secondo le nostre ricerche, una diteggiatura che risponda ai requisiti di fluidità che ho citato.


Affrontiamo il solo 

Questo solo di Charlie Parker è da studiare per diversi motivi per possono arricchire il nostro fraseggio in modo reale. Non è assolutamente lungo: dura infatti appena 16 misure, ad esclusione del break di 4 battute che lo precede. 
Questo aspetto è certamente legato alla necessità di comprimere il discorso musicale in base ai costi ed alle tecnologie dell’epoca: non si potevano usare troppi nastri! 
Senza dubbio la breve durata non ha però abbassato la qualità del discorso musicale di Parker.
Sono inoltre presenti vari stilemi ritmico-melodici dell’era bebop, tranquillamente separabili e riproducibili a nostra discrezione. E’ davvero chiara la divisone delle frasi e l’utilizzo di sapiente pause per ordinare e controllare l’improvvisazione.
Il solo è senza dubbio tecnicamente molto interessante e stimolante.
Andiamo di seguito ad analizzare alcuni punti salienti della performance di Bird.


Alcuni momenti salienti del solo di Charlie Parker

Come espresso nel paragrafo precedente, sono diversi gli aspetti utili per migliorare il nostro fraseggio tra le mirabolanti ma ordinate frasi di questa improvvisazione. Mi preme segnalarne alcuni:
L’uso di terzine di ottavi o di sedicesimi per fluidificare il fraseggio. Molto spesso è facile notare come una terzina ci possa aiutare ad iniziare una frase, o allo stesso modo a chiuderla, oppure semplicemente a sistemarci tecnicamente e ritmicamente nel mezzo della nostra performance improvvisativa.

Analisi dello stile bebop di Charlie Parker, uso di terzine

Interessante la pausa sul primo movimento della misura per poi far partire una frase densa di note in sedicesimi. Charlie Parker usa questo espediente in modo chiaro almeno 2 volte.

Utilizzo dei sedicesimi con pausa ad inizio misura.

Frammento bebop tipico che anticipa l’accordo successivo sul finire della misura, spesso sul levare del quarto movimento, chiudendo in levare sulla 5a giusta dell’accordo di risoluzione.
In questo caso il frammento si divide in due: le prime note che enfatizzano il A7 e la successiva coppia di note note RE-LA per chiudere su Dm.
A prescindere dall’utilizzo che si può fare dell’intera frase, il sound di questo frammento con questo salto discendente di 4a, è una della principali essenze basilari del linguaggio bebop, un po’ come dice la stessa parola onomatopeica.

Frammento bebop trascritto da solo di Parker

E' presente anche un frammento interessante in ambito modale. Se pur il jazz modale sarà portato alla ribalta solo qualche anno più tardi, da Miles Davis, era già presente questa logica armonica tra i grandi musicisti dell'era bebop.
All'inizio della seconda A, infatti, Parker tiene particolarmente ad enfatizzare il bellissimo colore della nota SI naturale sull'accordo di Dmin7, ovvero la sua 6a maggiore.
Siamo in presenza dell'esempio più chirurgico di espressione del modo dorico.

Atterraggio su nota modale per D dorian

Trascrizione e PDF

Qui di seguito si trova la breve esecuzione, ovviamente a velocità originale, del famous alto break di Charlie Parker e del suo solo sul brano in questione.
Trovate inoltre i file PDF con la trascrizione con e senza TAB.
Come già espresso più volte, sia in questo che in altri articoli, le vie dello studio sono pressoché infinite.
Di conseguenza ogni diteggiatura, passaggio tecnico e persino le note di un frammento melodico così complesso ed espresso in mille versioni, sono da considerare come un lavoro dal periodico controllo e rielaborazione.

A Night in Tunisia - Transcription - Guitarprof.it

A Night in Tunisia - Transcription + TAB - Guitarprof.it

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Sergio Casabianca -