Costruire la diteggiatura di un arpeggio sulla chitarra sempre con la stessa nota come punto di partenza
Costruire un arpeggio sembra un attività che non comporta inventiva e ricerca: non è così!
Spesso studiamo gli arpeggi assegnandoli a varie zone del manico, in riferimento al sistema CAGED ed attuando alcune modifiche di costruzione. Questo processo decisamente utile, rischia di non darci la giusta libertà di visualizzazione se non rompiamo gli schemi vedendo collegamenti tra le zone, ed anzi, riducendo tutto ad una sola grande zona: semplicemente il manico, con le note che ci servono!
Costruire un arpeggio min7 partendo dalla stessa nota sul manico
L’arpeggio minore settima è sicuramente uno dei più importanti tra quelli che possiamo utilizzare per improvvisare poiché è applicabile in diversi contesti. Esso infatti si usa sull’accordo della stessa qualità, il min7 appunto, in ambito tonale e modale, ma può essere utile anche per espandere le sonorità del maj7 e di altri min7 di cui contiene estensioni.
E’ dunque molto importante, specialmente quando sostiamo nella stessa zona del manico, avere la contezza di come si può snodare la figura di un arpeggio che parte dalla stessa nota.
Esempio sull’arpeggio di Dmin7
Partiamo dalla nota RE al quinto tasto della quinta corda. Per una maggiore chiarezza in questo articolo utilizzeremo soltanto forme di arpeggio in stato fondamentale. Avremo questo come punto di riferimento per costruire un arpeggio di Dmin7.
Vedremo che, in base alle diteggiature, sono diverse le possibilità di direzionare le note sul manico. Nel primo esempio iniziamo la diteggiature con un intervallo di terza minore in senso lineare sulla stessa corda. Il dito con quale premere la nota iniziale da suonare è il primo.
Questa è una delle posizioni più utilizzate dalla grande efficacia e compattezza geometrica. Ricalca la posizione di Am del CAGED e si estende dalla fondamentale alla b7 sulla prima corda. Inutile dire che, salendo ancora di un tono dall’ultima nota disponibile, troviamo una nuova fondamentale sulla prima corda.
Costruire un arpeggio in senso diagonale
Cambiamo completamente direzione, verso la zona del capotasto. Ci rendiamo conto di come la disposizione della triade minore contenuta nell’arpeggio risulti su 3 corde adiacenti. In questo caso, infatti, non abbiamo spezzato la forma della triade. Distribuiamo invece le note su una coppia di corde, ma rispettiamo l’immagine accordale spesso studiata anche in fase di accompagnamento.
L’inizio della forma ed in conseguente sviluppo, fanno notare come questa volta vi sia un incedere in senso diagonale. Partiamo dunque con il dito 4, il mignolo, per attivare questa possibilità geometrica.
Sulla 3a corda troviamo due note, la 5 e la b7. La posizione di quest’ultima ci permette di configurare la seconda parte diagonale dell’arpeggio. Questa volta però, la diteggiatura ci consente di costruire un arpeggio fino alla quinta giusta.
Una possibilità intermedia
Sempre partendo dalla stessa nota, è possibile costruire l’arpeggio con una forma intermedia che tenga come fulcro il secondo dito della mano destra.
Si tratta di una posizione abbastanza tecnica, che ci consente di migliorare l’apertura tra medio ed indice per l’intervallo di terza minore. L’allargamento inoltre prosegue con l’uso del quarto dito per andare a concretizzare due azioni: andare a suonare la quinta giusta e spostare la zona di azione sulle corde acute per chiudere l’arpeggio fino alla prima corda.
Questo tipo di forma, specialmente nella parte più bassa, è molto utile per eseguire hammer-on, pull-off ed avere una sorta di rimbalza sonoro continuo, tipico di certi fraseggi anche nel Rock, Country, Blues, Pop, ecc.
Da non sottovalutare la possibilità di eseguire le note sulle 3 corde più acute sia con l’utilizzo del 4 dito che, in modo più bluesy, con il dito anulare.
Spostamento della stessa forma sue due ottave - Pt.1
Facendo un passo indietro, possiamo costruire l’arpeggio collegando due disposizioni pressoché identiche a distanza di ottava.
Questa metodologia è abbastanza antica, rintracciabile anche nella letteratura della chitarra classica come, ad esempio, le indicazioni di Andres Segovia sulla diteggiature di scale a due ottave.
Partendo sempre con il quarto dito sulla nota RE che abbiamo scelto sulla quinta corda, sta a noi decise come cucire la parte centrale dell’arpeggio sulla terza corda.
Possiamo operare uno slide con il dito indice per trovarci nella possibilità di suonare le ultime due nota sulla terza con le dita indice, anulare; alternativamente potremmo decidere di chiudere subito la mano con un 1-4 o 1-3 tra le note LA e DO, per poi continuare. Personalmente preferisco la prima possibilità di costruire l’arpeggio poiché è molto comoda anche per l’eventuale fase discendente.
Spostamento della stessa forma sue due ottave - Pt.2
Se adoperiamo la stessa idea di traslazione e spostamento dell’intera forma dall’ottava più bassa a quella più acuta, possiamo avere un’altra possibilità con la prima forma che abbiamo utilizzato.
Infatti in questo caso possiamo sfruttare lo slide con il dito indice sulla terza corda per costruire l’arpeggio in modo orizzontale ed avanzare sulla tastiera della nostra chitarra. Chiuderemo poi con l’anulare sulla b3 sulla terza corda per poter sfruttare poi solo 2 dita, indice ed anulare, sulle prime 3 corde.La particolarità che trovo in questa forma sta soprattutto nella fluidità del movimento che fa chiudere e rilassare la mano sulla terza corda per poi suonare le ultime note in uno spazio stretto sulle prime corde.
Altre due possibilità di costruire un arpeggio ampliandolo
Qui di seguito vi fornisco altri due sviluppi dello stesso arpeggio di Dmin7. E' sempre possibile scegliere quello che più ci aggrada di più dal punto di vista sonoro e tecnico.
Nel primo caso abbiamo deciso di costruire l’arpeggio con uno spostamento sulla quarta corda anziché sulla terza. Non è detto che sia necessariamente da usare uno slide, anzi sarebbe bene valutare varie possibilità: l’inizio con indice, medio in successione; l’utilizzo della diteggiatura 1-4 per 3 corde di seguito.
Nell’ultimo esempio, invece, l’obbiettivo è stato quello di costruire l’arpeggio utilizzando proprio la stessa diteggiatura 1-4 su tutte le corde per raggiungere la terza minore sulla corda più acuta.
Dal punto di vista della sonorità e della diteggiatura, potrà sembrare di essere nel regno delle pentatoniche anche se non è così.
Non escludiamo la possibilità iniziare l’arpeggio sempre con indice-medio sulla quinta corda, per poi usare indice-mignolo sulle restanti.
Conclusioni
Come abbiamo visto è bene non pensare soltanto in termini di posizioni statiche, ben disegnate e ricavate dal sistema CAGED. Dobbiamo invece avere la scaltrezza di poter mischiare le diteggiature e rintracciare nuove forme di arpeggio. Effettivamente non stiamo scoprendo forme nuove, ma stiamo aumentando la nostra capacità di visualizzazione, gestione e scelta delle note. Costruire un arpeggio partendo dalla stessa nota sul manico è un’attività che tutti i chitarristi dovrebbero costantemente allenare e migliorare. Serve ovviamente anche trasportare l'arpeggio su tutte le qualità degli accordi per essere pronto a cambi di diteggiature ed utilizzo.