Questo celeberrimo blues è una buona occasione per avvicinarsi ad un blues jazzistico non troppo complesso ed elaborato.
Presentazione
Blue Monk è un blues in SIb composto da Thelonious Monk nel 1954 ed anche uno dei suoi brani più registrati. Ne esistono tantissime versioni dello stesso Monk che lo riteneva una delle sue proprie composizioni preferite. Pur essendo un blues di ambito jazzistico il suo giro armonico è piuttosto semplice e tradizionale come vedremo tra breve. Ho preso come riferimento per questo articolo la trascrizione contenuta nel Real Book, quinta edizione, ma apportando delle modifiche sia per adattare il tema alla chitarra che basandomi sull’ascolto di alcune versioni storiche. Spesso dopo un’esposizione del tema suonato da Monk al piano è il sax a ripetere il tema un paio di volte con l’intera band.
Entriamo quindi in merito allo studio del brano.
Blue Monk: analisi tematica
Possiamo dire che sostanzialmente il tema è composto da tre brevi frasi cromatiche ascendenti di quattro note, alle misure 1, 2, 5 e 6, e una frase caratteristica di otto note ripetuta quattro volte all’interno del brano. Le frasi cromatiche sugli accordi di Bb, Eb e Eb7 si muovono dalla terza maggiore alla quinta dell’accordo. La frase cromatica sull’accordo di settima diminuita collega invece la quinta diminuita alla settima diminuita dell’accordo Edim7.
La frase di otto note che si conclude col tipico movimento blues dalla terza minore alla terza maggiore dell’accordo di Bb, anche se la prima volta viene aggiunto un cromatismo discendente che raggiunge la nona dello stesso accordo, contiene una bizzarria tipica dell’estro di Monk. La nota più bassa della frase è un Mi bequadro. Lo spartito del Real Book riporta un Fa ma ascoltando le versioni suonate da Monk ci si accorge chiaramente che la nota corretta è un Mi, praticamente la quarta aumentata di una scala blues minore di SIb. Pensate che quando viene suonata sull’accordo di F7 funziona come settima maggiore sovrapposta alla settima minore dell’accordo ma suona bene così! Magia della genialità di Mr Thelonious Monk!
Blue Monk: trascrizione del tema
Il tema di Blue Monk è orecchiabile e elaborato allo stesso tempo e contiene un’evidente originalità dovuta al genio del nostro Thelonious.
Vediamo di seguito il tema. Attenzione alle diteggiature della mano sinistra a volte apparentemente strambe.
Per quanto riguarda le tre frasi cromatiche ascendenti vi propongo anche un’esecuzione per terze adottata dallo stesso Monk in diverse versioni.
Ecco le due coppie di accordi contigui con le terze. Per la coppia Eb/Edim7 vi propongo anche una diteggiatura alternativa.
Soprattutto se siete principianti, studiate le terze solo dopo avere imparato bene il tema a note singole. Vediamo ora gli accordi del giro armonico.
Blue Monk: accompagnamento
Per l’accompagnamento di Blue Monk ho utilizzato solo gli accordi riferiti alle sigle tratte dal Real Book senza sostituzioni di sorta. Anche per il ritmo ho suonato a quarti staccati senza nessuna variazione. Questo per mantenere un livello didattico di base per chi inizia ad avvicinarsi alla chitarra ed è comunque interessato a crearsi un repertorio jazz e blues.
Gli accordi sono in totale sei e si realizzano dal sesto all’ottavo tasto.
Il Bb, il Bb7 e il Eb7 sono con il barré al sesto tasto. Il Eb lo eseguo col 1 dito sulla quinta corda e con un barré col 3 dito che preme le corde seconda, terza e quarta all’ottavo tasto ma se aveste difficoltà ad adottare questa soluzione eseguitelo pure con tutte e quattro le dita. F7 e Edim7 sono senza barré sulle quattro corde centrali. Il TAB comunque vi indica chiaramente quali corde suonare per ogni accordo. Notate che non viene mai utilizzata la prima corda. Per evitare di suonarla e mantenere comunque un movimento della pennata non rigido, sistemo la terza falange dell’anulare e del mignolo della mano destra sotto la prima corda per mantenerla smorzata nel caso in cui il plettro la dovesse inavvertitamente toccare. Per tenere sotto controllo la sesta corda, quando necessario, ci appoggio sopra il pollice della mano destra.
Blue Monk: voicing e ritmica
Il ritmo è a quarti staccati. Lo staccato si indica con un puntino messo sotto o sopra la singola nota o l’accordo da staccare.
Si utilizza il puntino per evitare una scrittura troppo elaborata come quella indicata sotto.
L’effetto del puntino quindi dimezza la durata della nota a cui si riferisce e l’altra metà si trasforma in pausa. Questo dal punto di vista scolastico. In realtà ci possono essere variabili che dipendono dallo stile e dal gusto personale e quindi dobbiamo valutare di volta in volta come comportarci.
Per sentire l’effetto dei quarti staccati ascoltate la seguente base ritmica dove ripeto il giro per 4 volte e sulla quale potrete in seguito eseguire il tema e il solo di questo articolo oppure utilizzarla per vostre variazioni e improvvisazioni personali. Ho utilizzato il puntino dello staccato solo nella prima misura ma consideratelo come se fosse scritto anche per tutti gli accordi successivi.
Blue Monk: un guitar solo
Ho scritto questo solo simulando una possibile improvvisazione sul giro armonico.
Ho cercato di utilizzare vari approcci prendendo spunto anche da quelli utilizzati per il tema da Monk. Troverete quindi frammenti della pentatonica minore di SIb ma anche movimenti dalla terza minore alla terza maggiore degli accordi, arpeggi e cromatismi. Se utilizzassimo soltanto la scala pentatonica minore, cosa per altro possibile se ancora non avessimo altri tools a disposizione, non avremmo a disposizione tutte le varianti di scelta di note possibili per ottenere colori melodici diversi.
Ecco il solo trascritto. Trovate l’audio relativo alla fine dell’articolo.
Indico di seguito le note della pentatonica minore di SIb a confronto con le note degli accordi del brano per notare quali sono le note in comune. Ho messo tra parentesi le note fuori scala.
Per completare il quadro del confronto aggiungo anche le note della pentatonica maggiore di SIb che utilizzo mescolandola alla minore nella penultima misura del solo:
Vi lascio con il brano completo con la base alla quale ho sovrainciso:
un tema a note singole, un secondo tema dove utilizzo i bicordi per terze nelle frasi cromatiche ascendenti, il solo e di nuovo il tema con le terze.
Buon divertimento e alla prossima!