Scritto da: Andrea Anichini - Categorie: tecnica

Velocità sulla chitarra: un metodo di studio per incrementarla

A volte l'esecuzione di un lick particolarmente difficile e veloce può sembrare un ostacolo insormontabile. Vediamo insieme alcune strategie per migliorare la tecnica ed implementare la velocità sulla chitarra, applicate allo studio di un lick di Robben Ford.


Qualunque sia il nostro livello tecnico o la nostra esperienza sulla chitarra, ognuno di noi, almeno una volta nella vita, ha pensato davanti ad un determinato passaggio: questo lick è troppo veloce…è impossibile! La frustrazione e le imprecazioni che ne conseguono sono un altro grande classico. Rendiamoci prima di tutto conto di un piccolo dettaglio: quando prendiamo la chitarra in mano per la prima volta, qualsiasi cosa sembra troppo difficile e veloce. Vedere quindi la velocità sulla chitarra come un ostacolo insormontabile, una chimera impossibile, non fa altro che aumentare l’insoddisfazione e diminuire la motivazione.

In realtà con costanza, tempo, perseveranza e soprattuto con un buon metodo di studio nulla è irraggiungibile. Vi consiglio quindi alcune strategie che possono aiutare a fronteggiare queste difficoltà ed in generale a migliorare la nostra tecnica. 


Considerazione generale: saper studiare

Diciamo subito che la qualità del nostro metodo di studio lo si vede in relazione al tempo e come esso viene impiegato. Conta sicuramente di più come si studia che quanto si studia. Esercitarsi 20/30 minuti tutti i giorni con delle buone strategie è sicuramente più produttivo che studiare 5 ore di fila per poi non toccare la chitarra per settimane. 

Inoltre il tempo a disposizione per studiare è ridotto: occorre quindi gestirlo e razionalizzarlo al meglio, con determinazione e costanza. A tal proposito vi consiglio di leggere due nostri articoli per organizzare al meglio il vostro tempo di studio:


E’ solo questione di velocità?

Siamo veramente sicuri che quando non riusciamo ad eseguire un lick, un riff, un esercizio è solo una questione di velocità? Spesso si trova una risposta nella parola tecnica…ma esattamente che cosa significa avere tecnica? Penso che la migliore risposta possibile sia avere controllo: ogni singolo movimento che compiamo deve risultarci chiaro in mente, facile. Nulla dovrebbe essere lasciato al caso. 

Un errore che spesso si fa è guardare il dito che punta la luna…e NON la luna. Se non riusciamo ad eseguire lick alla sua velocità è inutile(e deleterio) provarlo a quella velocità continuando a sbagliare. La prima cosa da fare è fermarsi, fare un respirone, razionalizzare e porsi alcune domande: dove non ho sufficiente controllo? sono rilassato con la mano sinistra? sto plettrando bene con la destra? su quale tecnica devo lavorare? quali sono le rigidità che mi frenano? 

Date peso alle vostre sensazioni sulla tastiera per cercare delle risposte. Non sempre queste arrivano in pochi minuti. Quasi sempre si procede a tentativi, non in linea retta. L’importante è essere onesti ed evitare scorciatoie. 


Non esistono scorciatoie per implementare la velocità sulla chitarra

Dopo aver fatto le giuste domande la prima cosa da fare è studiare lentamente il passaggio incriminato…al 50 % della velocità. Solo cosi possiamo vedere al microscopio e analizzare il perché delle nostre difficoltà nell’esecuzione. 

Evitate scappatoie supportate da frasi come “riesco a farlo veloce ma non lento”… vi daranno solo illusioni e aspettative sbagliate, senza contare che perderete un monte di tempo. Se l’esecuzione del lick non viene a 40 bpm è illogico pensare che possa venire a 180. 

“Non ho trovato nessuna scorciatoia nello studio…e ne ho cercate un bel po’ ”

Chet Atkins

Chet Atkins

Poniamoci allora questa domanda: ho capito ritmicamente ciò che sto eseguendo? Un modo semplice per darsi una risposta è provare a cantare il lick che vogliamo suonare a tempo. Se non riusciamo a cantarlo, e quindi a pensarlo, è evidente che non lo abbiamo capito. Non possiamo quindi chiedere alle nostre mani di eseguirlo. 


Chi va piano…

Per studiare lentamente possiamo considerare tre step: 

  • Rallentando la parte che vogliamo eseguire suonandoci sopra: ci sono tantissimi programmi che possono aiutarci. Personalmente consiglio Transcribe, che vi permette di rallentare e di cambiare tonalità ad un brano senza ulteriori passaggi. 
Transcribe rallentare la velocità
  • Suonando a metronomo: senza una guida i nodi vengono al pettine. La traccia originale può infatti mascherare o nascondere inesattezze, imprecisioni e soprattutto darci l’illusione di avere una buona esecuzione. Il metronomo non mente: non evitate mai questo passaggio.  
Metronomo per implementare la velocità sulla chitarra
  • Battendo i quarti con il piede: questa ultima modalità non è scontata. L’indipendenza corporea è infatti fondamentale. Battere il tempo mentre stiamo eseguendo un passaggio vuol dire non solo che lo abbiamo assimilato e compreso davvero, ma anche che siamo pronti ad inserirlo in un altro contesto.

Isolare le difficoltà per superare la velocità di confort

Supponiamo adesso che riesco ad eseguire la parte lentamente in modo corretto ma non riesco ad aumentare la velocità oltre una determinata soglia. E’ del tutto normale arrivare a questo punto quindi è importante non scoraggiarsi e non dare spazio alla frustrazione. 

Per superare la velocità di confort sulla chitarra una soluzione efficace può essere quella di isolare le difficolta: dividiamo cioè il nostro lick come un puzzle in tanti piccoli frammenti più facili da controllare. Lo rimontiamo solo in un secondo momento. 

Isolare la difficoltà non significa solo trovare le parti difficili all’interno di un brano, ma significa soprattutto capire perché ci risultano così difficili. Ci permette cioè di rispondere alle domande che ci siamo posti nel paragrafo precedente: quali sono le rigidità che mi frenano? dove non ho sufficiente controllo?


Reiterazione, un passaggio fondamentale per implementare tecnica e velocità sulla chitarra

Consideriamo ora un punto fisso dell’apprendimento: la ripetizione. Per imparare ed assimilare qualcosa davvero occorre ripetere ripetere ripetere, con la dovuta pazienza, specialmente quando si parla di tecnica. 

La ripetizione perché sia davvero efficace dovrebbe essere costante, con molte pause e soprattutto non contenere errori. Se ripetiamo sbagliando…impariamo a sbagliare. 

Inutile ripetere un brano dall’inizio alla fine per poi arrivare al min X e sbagliare sempre il medesimo passaggio. 

Ecco quindi che, se vogliamo studiare in modo efficace, dividere e ripetere diventano due principi cardine da seguire. Ci permettono infatti di

  • massimizzare il tempo: in 10 minuti di studio ripeteremo molte più volte il passaggio incriminato se ci concentriamo solo su quello, anziché ripetere tutto il brano di X minuti che lo contiene.
  • ridurre il rischio di errore: possiamo concentrarci solo su pochi aspetti alla volta. Eseguire un piccolo segmento di poche note riduce notevolmente il rischio di errori e ci permette di reiterare un'esecuzione corretta. 
  • aumentare gradualmente la velocità: seguendo i precedenti passaggi vi posso garantire che sarà più facile aumentare i bpm. L’obbiettivo è anche psicologico: dobbiamo convincere ed abituare le nostre mani, ma soprattutto il nostro cervello che è possibile fare quel segmento più velocemente. Se vi sentite pronti fatelo, ma un poco alla volta. 

Un esempio pratico: studiamo un lick di Robben Ford

Proviamo a fare un esempio per mettere in pratica ciò che abbiamo detto in precedenza. Questa è una frase molto bella di Robben Ford contenuta all’interno del brano The Brother. 

Il lick, costruito all’interno della scala minore di MI,  risulta insidioso specialmente nella seconda battuta. Per studiarlo ho quindi segmentato la frase in base a ciò che mi tornava più difficile, al fine di aumentare gradualmente la velocità dei singoli passaggi sulla chitarra.

Robben Ford Lick figura1

Prima Battuta

Ecco i primi due segmenti contenuti nella prima battuta. Sotto ogni spartito trovate l'esecuzione al 50% e alla velocità originale del brano (124 bpm).

Robben Ford Lick figura2

Una volta consolidato il segmento A studiandolo molto lentamente, provate a ripetere aumentando progressivamente la velocità. Fate la stessa cosa successivamente con il segmento B che presenta qualche nota in più. Ricordate di intervallare questo lavoro meccanico con pause brevi ma numerose. Le pause sono fondamentali per mantenere la concentrazione. 

Seconda Battuta

La seconda battuta del lick in esame è sicuramente più complessa: presenta articolazioni tecnicamente più difficili, sia per la mano sinistra che per la mano destra. Ecco perché ho segmentato maggiormente la frase al fine di isolare le difficoltà ed aumentare la velocità in ogni singola frazione.  

Robben Ford Lick figura3

Anche in questo caso è d’obbligo partire da 50 bpm per studiare bene. Quando vedete che tutto funziona correttamente aumentate di 5 bpm, cercando di raggiungere il vostro limite. Ripetete questo procedimento per ogni segmento. Ecco gli ultimi frammenti G e H

Robben Ford Lick figura4

Infine rimettiamo insieme i pezzi del puzzle: provate ad eseguire il lick per intero, con il giusto timing ed in modo scorrevole.  

Questo è ovviamente un esempio: ho diviso il lick in questo modo per venire incontro alle mie esigenze. Si tratta quindi di un procedimento soggettivo. Nessuno vi vieta di segmentare il lick in modo diverso a seconda delle vostre difficoltà. 


Costanza e pazienza

In questo articolo abbiamo parlato per lo più di lick e velocità sulla chitarra, ma questo metodo di studio è applicabile a qualsiasi cosa: un esercizio, un riff, un assolo, una ritmica, un giro di accordi, un arpeggio, un intero brano. Provare per credere. L’importante è tenere sempre ben in mente le strategie di studio che abbiamo individuato: eseguire lentamente e con consapevolezza ritmica, identificare ed isolare le difficoltà, ripetere ed aumentare i bpm solo se è tutto corretto, fare tante pause. 

Infine costanza nell’esercizio e pazienza verso noi stessi sono altri due punti fermi da seguire. Controllo, tecnica e velocità arriveranno se pazientiamo e ci diamo tempo…basta non arrendersi. Vi saluto con una citazione di un tizio che di tecnica e velocità ne sa qualcosa: 

"Ci vuole molto disciplina per diventare esperti del proprio strumento… devi davvero mettere alla prova la tua volontà..scendere molto profondamente e tirare fuori ciò che non sapevi di possedere dentro, la forza che non ti sei mai preoccupato di trovare prima"

Steve Vai

Buono studio!

fine
Andrea Anichini -