Scritto da: Daniele Vettori - Categorie: jazz / teoria e armonia

Analisi melodica: target notes di una melodia

Uno dei più grandi interrogativi riguardanti l’improvvisazione e la composizione nel jazz, è sicuramente la costruzione del fraseggio. Non esiste una risposta univoca a questo interrogativo, le risposte variano in dipendenza dello stile e dell’approccio utilizzato dal musicista. In questo articolo farò riferimento a ciò che possiamo osservare nell'analisi di melodie di stampo be-bop.


Tempi forti e tempi deboli nel be-bop

Prima di affrontare il concetto di target note, che è di fondamentale importanza per l'analisi melodica, è bene far luce su una questione: i tempi forti in un 4/4 sono 1 e 3, 2 e 4 sono tempi deboli. Il fatto che nel jazz, e ancor più nel be-bop, si tenda spesso ad esercitarsi e a tenere il tempo pensando alla pulsazione sul 2 e 4, non vuol dire assolutamente che questi siano i tempi forti.

La ragione per cui si tende a pensare il tempo sul 2 e 4 è che nel jazz i tempi forti subiscono spesso uno spostamento ritmico. Le note posizionate sul battere di 1 e 3 vengono arbitrariamente anticipate o ritardate di un ottavo (a volte addirittura di un quarto), così da creare propulsione ritmica; sopratutto nel caso degli anticipi che sono lo spostamento ritmico del tempo forte usato maggiormente.


Target notes e loro posizionamento


In corrispondenza dei tempi forti, siano essi spostati ritmicamente o in battere, troviamo, nella maggior parte dei casi, quelle che si possono definire “target notes”, ovvero note cardine nella costruzione di una qualsiasi melodia. Sono note senza le quali la melodia diventerebbe irriconoscibile; viceversa isolando queste note e suonandole singolarmente senza le altre posso comunque avvertire la presenza della melodia di partenza.
A volte vengono considerate target notes anche note posizionate attorno agli altri movimenti (2 e 4), purché abbiano una maggior durata rispetto alle altre. A mio avviso però nel fraseggio be-bop le target posizionate, ad esempio, sul battere del 4 e di durata di un quarto; sono da considerarsi sempre come anticipo di un quarto del 1.

Le target notes sono molto spesso note cordali, comprese nelle quali vi sono le note guida dell’accordo terza e settima,  a volte possono essere anche note esterne all’accordo, quindi note di tensione quali nona, undicesima o tredicesima; più raramente (ma considerando il repertorio be-bop direi non così tanto raramente) possono essere alterazioni dell’accordo di dominante quali #9,b9,#5,b5.
Il resto della melodia può essere costituito sia da note che approcciano le target in arrivo (ad esempio i cromatismi), che da note che collegano semplicemente due target diverse. Nel primo caso le note sono poste prima di ogni target e hanno la funzione di indirizzare la linea melodica verso la target; nel secondo caso le note sono poste tra due target diverse e hanno una funzione “riempitiva”. In entrambi i casi posso definire queste note come “passing notes”.


Analisi melodica delle target notes di un tema be-bop

Quando si studia un tema si dovrebbe sempre analizzare la melodia in tal senso. I motivi per cui è necessario isolare le target notes e studiarle in relazione all’armonia sono molteplici e riguardano sia l’accompagnatore che il solista. Analizziamo insieme alcuni estratti di due temi be-bop di Charlie Parker.


Yardbird Suite

In questa analisi utilizzerò un estratto di uno dei più famosi temi di Charlie Parker: Yardbird Suite.

Yardbird suite target notes
  • Misura 1: target del 1 ritardata di un ottavo, nota DO su accordo C: fondamentale. Target del 3 in battere, nota SOL su C: quinta. 
  • Misura 2: target del 1 in battere, note SI bemolle su accordo Fm7: undicesima. Target del 3 in anticipo di un ottavo, nota LA bemolle su accordo Bb7: la settima.
  • Misura 3: target del 1 in anticipo di un ottavo, nota SOL su accordo C7: quinta. Target del 3 in battere, nota SOL su accordo Bb7: tredicesima.
  • Misura 4: target del 1 in anticipo di un ottavo, nota MI su accordo A7: quinta. Target del 3 in battere, nota FA su accordo di A7: quinta diesis (#5, alterazione rispetto all’accordo di dominante!)

Moose The Mooche

Passiamo in rassegna un altro estratto di un famoso tema be-bop, sempre di Parker: Moose The Mooche.

Moose The Mooche target notes
  • Misura 1: Target del 1 in battere, target del 3 in anticipo, sempre nota di Fa a distanza di una ottava, nota FA su accordo Bb: quinta.     
  • Misura 2: In questo caso sembra non esserci la target del 1, o potrebbe essere considerata la nota di SI bemolle come target in ritardo, ma in realtà se osserviamo meglio la target del 1 è il Mi bemolle della misura precedente! Ed è in anticipo di un quarto. Ciò sembrerebbe essere confermato dal fatto che il Mi bemolle è una nota più lunga rispetto alle altre ed è nota guida dell’accordo di Cm7. La target del 3 è in battere ed è un SI bemolle ovvero una undicesima rispetto all’accordo di F7.
  • Misura 3: Analoga a misura 1, unica differenze è che la target del 3 è un RE, terza rispetto all’accordo di Bb.

Se siete interessati al solo di Charlie Parker su Moose The Mooche, in questo articolo troverete una trascrizione spartito + tab del solo e relativo video dell'esecuzione.


Applicazioni pratiche

La prima applicazione pratica per il solista che esegue il tema è la giusta accentuazione delle note target. Successivamente, sicuramente da applicare inizialmente su temi meno complessi di questi, potrebbe essere interessante eseguire una piccola manipolazione del tema, sia di tipo ritmico che di tipo melodico, agendo sulle passing notes e mantenendo inalterate le target notes.
Oppure, se il tema lo consente, la manipolazione potrebbe essere fatta spostando ritmicamente le target notes inserendo anticipi e ritardi (un esempio di standard su cui applicare questo procedimento è All The Things You Are).
Per chi deve accompagnare è evidente che accompagnare un tema come Moose The Mooche seguendo l’andamento ritmico delle target e possibilmente inserendo tali target come “top note” (o nota al canto) dei voicing scelti, aiuta il solista nell’esecuzione del tema e rende il tema e l’accompagnamento maggiormente connessi tra loro.


Applicare l'analisi melodica delle target notes per costruire chord melody

Infine una applicazione pratica interessante per noi chitarristi è approcciare un arrangiamento in chord melody privilegiando l’armonizzazione delle target notes. Alcuni brani, per via della velocità o della complessità melodica del tema, potranno essere suonati in chord melody solamente armonizzando le target notes.


Suggerimenti per lo studio

Il mio consiglio è: prendete un brano della tradizione be-bop, fate l'analisi melodica delle target notes e delle passing notes, avendo cura in questo caso di specificare che tipo di materiale viene usato. Dopo di che eseguite il tema avendo cura di accentuare le giuste note e studiate l’accompagnamento in base all’analisi delle target che avete precedentemente realizzato. Se proprio avete tempo, realizzate un chord melody semplice partendo dall’armonizzazione delle target notes.

Buon lavoro!

fine
Daniele Vettori -