Scritto da: Mauro Sarti - Categorie: blues / improvvisazione

La scala alterata e come inserirla nel blues moderno

Studiamo insieme l’utilizzo della scala alterata, inserendola all’interno del nostro fraseggio blues moderno. Cinque frasi da poter utilizzare fin da subito durante l’improvvisazione.


Quando improvvisiamo su un giro blues tradizionale, utilizzare solo ed esclusivamente la scala pentatonica - minore o maggiore che sia - può risultare scontato e ripetitivo. Per risolvere questa possibile situazione, possiamo ricorrere all’utilizzo di cromatismi, della scala semitono-tono, o anche della scala alterata. È proprio di quest’ultima che andremo a parlare oggi, affrontandola nelle diverse situazioni che si presentano in un giro blues.

Prima di iniziare vi indico la backing track su cui esercitarvi!


Un po’ di teoria necessaria

Prendiamo il settimo modo della scala minore melodica, il modo superlocrio, dal quale deriva una scala, chiamata appunto superlocria. Spesso quest’ultima viene chiamata anche scala alterata, soprattutto nei paesi anglofoni: se dovessimo trovare una nomenclatura piuttosto che l’altra, adesso sappiamo che sono in realtà la stessa cosa.
La scala alterata è in origine costruita su un accordo semidiminuito, ma viene utilizzata prevalentemente sugli accordi di dominante: come mai questo risulta possibile?

Diamo un occhio alla sua struttura intervallare:

T- b2 – b3 – b4 – b5 – b6 – b7

Traduciamolo adesso in note reali, prendendo ad esempio la scala alterata di MI:

MI – FA – SOL – LAb – SIb – DO – RE

Se adesso noi proviamo a mettere queste note su un accordo di E7, per enarmonia ci accorgiamo che la scala alterata di MI comprende i toni guida dell’accordo più tutte le possibili alterazioni dell’accordo di dominante:

MI (F) – FA (b9) – SOL=FA## (#9) – LAb=SOL# (3) – SIb (b5) – DO=SI# (#5) – RE (7m)

Adesso dovrebbe esserci chiaro il motivo secondo il quale possiamo suonare la scala alterata su un accordo di dominante.
Andiamo a vedere come applicarla sul blues!


Sfruttare gli arpeggi in senso ascendente

In questo primo lick ci occupiamo del passaggio dal primo al quarto grado di un giro blues, ovvero dalla quarta alla quinta battuta. Alteriamo l’accordo di E7 sfruttando l’arpeggio della triade aumentata di LAb (LAb, DO, MI), che deriva dalla scala alterata di MI. Questo arpeggio ci evidenzia la terza maggiore, la quinta aumentata e la fondamentale di E7. Scendiamo poi con la scala e andiamo ad appoggiarci sul DO#, terzo grado di A7.
Vi do un piccolo consiglio: personalmente mi trovo molto facilitato a pensare direttamente alla scala minore melodica piuttosto che alla scala alterata, semplicemente per una questione di visualizzazione sulla tastiera della chitarra. In questo caso avrei infatti pensato tutto in relazione alla scala minore melodica di FA: basta salire di un semitono dall’accordo di dominante e il gioco è fatto!

arpeggi alterata

Procedere in modo più diatonico

Nel secondo lick suoniamo in maniera più diatonica la scala alterata di MI, o minore melodica di FA. In seguito ci approcciamo al DO#, terzo grado di A7, con un cromatismo a partire dal SI naturale. Su A7 evidenziamo in modo netto la fondamentale e la terza maggiore dell’accordo.

scala alterata diatonica

Sfruttare gli arpeggi in senso discendente

Il terzo lick si occupa invece della cadenza V-I, quella che conclude il giro blues. Iniziamo con un salto di settima maggiore, per poi procedere in modo diatonico, suonando la terza (RE#), la nona aumentata (DO## scritto come RE naturale), la nona minore (DO).
Dopodiché suoniamo l’arpeggio discendente di CmMaj7 – che è l’accordo dal quale prendiamo in prestito la scala minore melodica - con l’aggiunta della nona maggiore (SI, SOL, MIb scritto come RE#, RE naturale, DO), per poi raggiungere, con un cromatismo di passaggio, il SI, quinto grado di E7.
Su quest’ultimo accordo suoniamo l’intervallo di sesta maggiore fra quinta giusta e terza maggiore, condito da un leggero vibrato.

arpeggi discendenti

Sapersi muovere in più posizioni

In questo esempio suoniamo una frase molto simile a quella dell’esempio precedente, con delle piccole variazioni come l’anticipo dell’accordo di B7 o qualche nota differente. Il lick è suonato però in dodicesima posizione: è di fondamentale importanza saper fraseggiare in diversi punti della tastiera, senza rimanere intrappolati in un’unica posizione.

muoversi in più posizioni scala alterata

Usare la sostituzione di tritono

Un'altra strategia utilizzata per alterare un accordo di dominante è sicuramente la sostituzione di tritono.
Nell’ultimo lick che vi propongo, il fraseggio è chiaramente costruito come se l’accordo sul quale stiamo suonando fosse un F7: sostituiamo il RE# con un MIb e subito ci sembra di suonare una scala misolidia di FA, a eccezione del SI iniziale che ci ricorda il vero accordo di partenza. Solamente nell’ultima parte del lick suoniamo in maniera evidente la scala alterata di SI, che ci conduce su E7, dove fraseggiamo in maniera tipicamente blues.
Nell’immagine qui sotto vi ho riportato il mio personale modo di affrontare dal punto di vista tecnico una frase simile, utilizzando le legature subito prima del cambio di corda, che come sappiamo è il punto più critico per la mano destra. Spero possa aiutarvi!

sostituzione di tritono

Suggerimenti per lo studio dei lick

Il primo consiglio che voglio darvi è quello di studiare le varie posizioni della scala alterata, e quindi più in generale della scala minore melodica. In seguito cercate di affrontare un lick alla volta, inserendolo nelle vostre improvvisazioni fino a che non verrà fuori spontaneamente.
L’ultimo passo, forse il più importante, è la trasposizione in altre tonalità, dato che nel vostro percorso musicale sicuramente vi capiterà di suonare un blues in una tonalità diversa da quella vista insieme oggi!


Ascolti blues consigliati

Quando approfondiamo nuovo materiale melodico un ulteriore fattore importante è l’ascolto: il nostro cervello deve assimilare le nuove sonorità per poterle riutilizzare a proprio piacimento. Prendere spunto e trarre ispirazione dagli altri è un passaggio da non trascurare. Non posso esimermi dal consigliarvi la leggenda vivente Robben Ford, oltre allo statunitense Josh Smith e al brasiliano Artur Menezes.

Buon ascolto e buono studio, alla prossima!

fine
Mauro Sarti -