Scritto da: Federico Gaspari - Categorie: tutto il resto

Greg Koch: Intervista al leggendario chitarrista

Greg Koch è da anni considerato tra i migliori chitarristi e didatti al mondo. Lo abbiamo intervistato per voi.


Greg Koch and the Koch Marshall Trio in Tour


GP: Ciao amici di Guitar Prof siamo qui con Greg Koch, chitarrista e didatta di fama mondiale. Ti ringrazio Greg per aver accettato di partecipare a questa intervista per Guitar Prof.

GK: Ciao, grazie a voi.


GP: Fra poco ti esibirai qui al Musik Farm di Empoli, come sta andando questo tour europeo?

GK: Beh, direi alla grande!

Koch Marshall Trio

Koch Marshall Trio. Photo Credit Danny Work.


Le nuove uscite

GP: In questo tour promuoverai le tue ultime due uscite, parlaci un po’ di loro.


GK: Esattamente, suoneremo alcuni pezzi presi da Sweet Gristle e Orange Roomination.
Dunque, "Sweet Gristle" è una raccolta di brani più datati a cui abbiamo dato nuova vita grazie a questa formazione che è il Koch Marshall Trio, come ad esempio “Welch Grape”, “Unrepentant” e “Sweet Tea” insieme ad altre due nuove tracce registrate sempre nella sessione live negli studi di Sweetwater.

Orange Roominations” è un album di undici nuovi brani tutti originali, pensati proprio per questa formazione in trio. Un mix tra blues, funk, rock e jazz.


GP: In questo trio suona anche tuo figlio Dylan, non è vero?

GK: Corretto. Insieme a Toby Lee Marshall, grande specialista dell’Hammond c’è anche mio figlio Dylan Koch alla batteria. Durante la pandemia ho suonato tanto con lui, quindi è stato naturale portarlo in tour per suonare questi brani scritti proprio in quel periodo.


Orange Roominations

GP: Il nome Orange Roominations si ispira chiaramente alla Orange Room, la stanza da cui trasmetti live e registri tutti i tuoi video che pubblichi online. I brani contenuti in questo album sono il risultato di queste sessioni sui social?

GK: Esattamente, alcuni brani sono venuti fuori naturalmente proprio così. Per un brano il processo è stato: - hey, facciamo un blues in Re! - da lì è nato un riff e poco dopo la linea vocale è arrivata di conseguenza.

Durante la pandemia, per ovvi motivi, è stato facile fare musica con mio figlio Dylan ma con Toby potevamo incontrarci solo una volta al mese per fare delle livestream. In quel periodo abbiamo lavorato a nuove idee per i video e creare le canzoni da lì è stato molto naturale.

Oppure è capitato che mi svegliassi la mattina, mi mettessi a suonare con la mia loop station e appena usciva qualcosa che mi piaceva alzavo il telefono: - Hey Toby, questa fa così… - e la volta dopo ci jammavamo sopra.

Pensa che anche solo questa settimana, pur essendo in tour abbiamo buttato giù tre idee per nuove canzoni, semplicemente suonando insieme al soundcheck!


GP: Quindi quando suoni ti registri col telefono per fermare le nuove idee che hai?

GK: Assolutamente sì! Registro sempre tutto perché a volte, mentre suoni, esce qualcosa di veramente speciale e la volta dopo, non viene più così. Allora tiro fuori il telefono e riascolto!


GP: Ottimo consiglio! Quindi componi sempre, anche in tour?

GK: Scrivo sempre. Anche per quanto riguarda le canzoni più vecchie, quando le risuoniamo per l’ennesima volta, cerchiamo sempre di tenere il finale aperto all’improvvisazione e alla creazione sul momento. Quindi in un certo senso compongo in continuazione.


Orange Room

GP: Parliamo dell’Orange Room, la stanza che vediamo spesso nelle tue sessioni. È il tuo studio?

GK: In realtà non è un vero e proprio studio. È semplicemente il vecchio retro di casa mia, costruito nei primi del ‘900, che per noi americani vuol dire antico! (Ride, Ndr)
È una stanza che dà sul giardino, era rimasta praticamente inutilizzata e quando è iniziata la pandemia ho iniziato ad usarla per fare le dirette streaming. Quando mi sono reso conto che la pandemia si sarebbe protratta per altro tempo, ho iniziato a portarci sempre più strumentazione e dopo poco abbiamo addirittura iniziato a fare le dirette sui social con l’intera band! Piano piano quest’area si è allargata anche nella stanza adiacente che è la camera da pranzo della mia casa. Quindi per ora il mio spazio si estende per una stanza e mezzo, finchè giustamente mia moglie ha messo un freno a questa cosa! (ride di nuovo)

Al momento sto cercando di far costruire una stanza sopra il garage dove farò il mio studio, o meglio, non un classico studio di home recording bensì uno spazio dove possa provare e fare live streams e registrazioni dal vivo. Amo quando i dischi suonano così!


GP: Significa che Orange Roominations è registrata in studio dal vivo?

GK: Per la maggior parte delle cose che senti è così. Le chitarre principali e quelle soliste sono tutte registrate dal vivo con la band in un’unica sessione e poi abbiamo aggiunto dei piccoli dettagli in un secondo momento ma sì, mi sento di dire che per la maggior parte è tutto live. L’album “Sweet Gristle” è dal vivo al 100%.


Il famoso Greg Koch, cosa studia?

GP: Oltre ad essere un guitar hero sei anche un insegnante ormai diventato leggendario. Hai fatto numerosissimi video didattici e metodi sullo strumento. Ma qual è la routine di studio di Greg Kock?

GK: Beh, in realtà suono sempre, non ho una vera routine di studio nel senso che decido a tavolino cosa fare. Diciamo che cerco di suonare sempre il più possibile. Ad esempio, stasera dopo il concerto porterò la chitarra in camera per suonicchiare un altro po’.
Mi piace avere sempre una chitarra nella stanza, diciamo così!


GP: Quindi a cosa ti dedichi al momento?

GK: Al momento quindi mi dedico a mantenere fresco il mio repertorio, scrivere roba nuova e cercare di integrare nuovo materiale ispirato ad altri chitarristi, personalizzandolo quanto più possibile.
Per la maggior parte è un lavoro di rifinitura sulle cose che già ho sotto mano, dall’improvvisazione, all’arrangiamento, ecc.

Vedo le canzoni come sempre in evoluzione quindi cerco sempre di aggiungere o modificare qualcosa in continuazione, anche con i brani più datati. Un’altra cosa che faccio è studiare i brani che mi piacciono e ho sempre voluto imparare. Cerco di capire il vero spirito del brano, cosa lo rende speciale, perché mi piace e a quel punto integro quelle parti e quei concetti al mio playing. Ho sempre voluto personalizzare quello che suono.


Il gear nel tour di Greg Kock: le chitarre.

Greg Koch guitars

Le chitarre usate da Greg Koch al Musik Farm di Empoli. Photo Credit Guitar Prof.

GP: Parliamo n po’ di strumentazione, che chitarre userai stasera?

GK: Stasera ho con me i miei due modelli signature Greg Koch fatti da Reverend Guitars: la Gristlemaster e la Gristle 90.


Greg Koch signature Gristlemaster

Reverend Guitars Greg Koch signature Gristlemaster. Photo Credit Reverend Guitars.

GP: Partiamo dalla Grislemaster.

GK: Entrambi i miei modelli signature sono chiaramente ispirati alla forma della telecaster ma con il body un po’ più grande. La Gristlemaster ha il blocco centrale del corpo in rilievo che ricorda una Gibson Firebird, la chitarra è equipaggiata con ponte Wilkinson in classico stile telecaster e i due pick up della Fishman signature Greg Koch, creati su mie specifiche, chiamati: Gristle-Tone.

La cosa che amo di questa chitarra è che in mezzo ai due potenziometri ha un tasto che funziona da mid boost. Questo mi permette con un semplice click di “uscire dal mix” più facilmente, senza dover necessariamente usare pedali o alzare il volume dell’ampli. Se gestito con il potenziometro del volume della chitarra, le sfumature che puoi ottenere sono innumerevoli.


Greg Koch signature Gristle 90

Reverend Guitars Greg Koch signature Gristle 90. Photo Credit Reverend Guitars.

GP: Ci dici qualcosa anche sulla nuova Reverend Gristle 90?

GK: Nel 2022 è uscito anche il modello Gristle 90 che chiaramente ha tante caratteristiche simili alla Gristlemaster ma con alcuni particolari che la rendono davvero speciale. Ad esempio, su questa, è montato il ponte Bigsby due pick up Gristle 90 modello Greg Koch prodotti sempre dalla Fishman. Sono molto fiero di questi pickup, alla Fishman hanno fatto un lavoro incredibile, insieme siamo riusciti a sviluppare i Gristle 90 che hanno il classico suono degli iconici P90 ma senza fastidiosi ronzii di fondo o rientri strani. Ah, un’altra caratteristica è il potenziometro pushpull per invertire la fase dei pickup quando il selettore è in posizione centrale.


L'amplificatore Koch

GP: Per quanto riguarda gli amplificatori?

GK: Quello che vedi qui con me è il mio nuovo modello “da studio” chiamato Little Gristle. È un amplificatore prodotto dalla Koch Guitar Amplifiers -no, non siamo parenti!- (Ride, Ndr). L’ampli, ispirato al suono vintage, è un 12watt in classe A con la possibilità di essere attenuato a 4watt. A tutti gli affetti è un ampli molto semplice, con pochi controlli ma con un uscita jack nel caso tu voglia registrare direttamente dall’ampli o attaccarti al mixer senza necessità di microfonare il tutto. Utilissimo in molte situazioni!

Quello che userò stasera sarà invece un ampli, sempre della Koch Guitar Amplifiers, un po’ più grande. Si tratta dell’altro mio modello signature, l’ho chiamato come me: The Greg.
Il The Greg è un 50watt 2x12 con un sacco di headroom e 3 canali. Ottimo per i locali più grandi!

Koch Guitar Amplifiers

Il "The Greg" usato da Greg Koch al Musik Farm di Empoli. Photo Credit Guitar Prof.


La pedaliera

Pedaliera Greg Koch

La pedaliera usata da Greg Koch al Musik Farm di Empoli. Photo Credit Guitar Prof.

GP: E sulla pedaliera che userai cosa ci dici?

GK: Stasera userò un setup molto semplice, vi guido attraverso la catena:

L’accordatore, uso il Sonic Research Turbo Tuner ST-300.

Lo wah, il mio preferito è il JAM Pedals Wahcko, il migliore in termini di possibilità espressive.

Il primo overdrive, il mio pedale signature chiamato Gristle King fatto dalla TC Jauernig.
-Woooo amazing!-

Un secondo drive, l’MXR Timmy.

Il delay T-Rex Reptile.

Un secondo delay, sempre della T-Rex. Il Replica.

L’ultimo è il Mini Vent della Neo Instrument per simulare il suono di un Leslie.

Beh questo è tutto.


Conclusioni

GP: Grazie mille Greg, è stato un piacere averti qui con noi, in bocca al lupo per stasera!

GK: Grazie a voi, enjoy the show!

Koch Marshall trio live

Greg Koch con il Koch Marshall Trio live al Musik Farm di Empoli. Photo Credit Guitar Prof.

E alla fine il concerto di Greg Koch con il Koch Marshall Trio ce lo siamo davvero goduti!

Se vi è piaciuto l’articolo e siete in cerca di altre interviste date un’occhiata qui. Potrete trovare altre interessanti interviste, come quella a Pat Metheny o a Matteo Mancuso.

Alla prossima!

fine
Federico Gaspari -